Fisker
I cinesi ribattezzano la Casa della Karma: si chiamerà Elux
Addio Fisker Automotive, anche se stavolta non si tratta di una questione di soldi: la Casa della Karma, finita in bancarotta nel 2013 e acquistata dal colosso cinese Wanxiang per quasi 150 milioni di dollari, si chiamerà Elux, nuovo nome scelto dal Gruppo del Dragone.
La Karma 2.0. La mossa di Wanxiang sarebbe imminente: secondo fonti vicine al progetto, citate dalla Reuters, il management avrebbe aggiustato anche il rilancio della Karma, la superberlina elettrica extended range costruita fino al 2012 e piagata da problemi tecnici, ritardi e scelte industriali poco felici. La versione rivista e corretta, ribattezzata Elux Karma, non sarà più prodotta in Finlandia dalla Valmet Automotive e non tornerà sul mercato nel 2015, come inizialmente previsto: la "rinascita" è stata posticipata a metà 2016, quando la vettura verrà proposta a circa 135 mila dollari, quasi 120 mila euro al cambio attuale, il 20% in più rispetto all'originale. Oltre a un aggiornamento tecnico importante, la Karma 2.0 presenterà delle novità anche sul fronte degli esterni, più aderenti a quelli sviluppati dal fondatore della Casa, il designer danese Henrik Fisker.
Una storia travagliata. Fisker Automotive, nata nel 2007, ha "firmato" solo la Karma: la costruzione dell'elettrica extended range (per cui è stata certificata una perdita di 35 mila dollari per ogni unità prodotta), iniziata nel 2011, è stata stoppata dopo meno di due anni, mentre i problemi aziendali hanno spinto lo stesso Fisker a rimettere la carica di presidente esecutivo nel marzo 2013. Da lì è iniziata la discesa verso la bancarotta, uno scivolo alla fine del quale sono apparsi i capitali della Wanxiang. Oltre al ritorno della Karma, i cinesi pianificano di produrre un altro modello da far uscire sul mercato nel 2017: prima del tracollo, la stessa Fisker aveva presentato la Surf, variante shooting brake, e la "sorella minore" della Karma, l'Atlantic Design Prototype.