Alleanze tra le Case
Gemelle diverse
Renault Alaskan - Nissan Navara (nella foto). La vettura nasce Nissan: è la terza serie del fortunatissimo pick-up Navara, classe 2015. La Régie ci mette il badge e la necessaria “mise” specifica e diventa così Renault Alaskan. Per ora, solo in Sudamerica. In un secondo momento, anche in Europa.
Renault Alaskan (foto) - Nissan Navara. La vettura nasce Nissan: è la terza serie del fortunatissimo pick-up Navara, classe 2015. La Régie ci mette il badge e la necessaria “mise” specifica e diventa così Renault Alaskan. Per ora, solo in Sudamerica. In un secondo momento, anche in Europa.
Renault Koleos (foto) - Samsung QM5. Anche se da noi Samsung significa essenzialmente cellulari (tuttalpiù, tv e lavatrici) in patria, in Corea del Sud, produce anche automobili. La Samsung Motors fa parte del Gruppo Renault. E la capogruppo apprezzò a tal punto la QM5 da rimarcarla con il suo logo, creando la prima Koleos.
Renault Koleos - Samsung QM5 (foto) . Anche se da noi Samsung significa essenzialmente cellulari (tuttalpiù, tv e lavatrici) in patria, in Corea del Sud, produce anche automobili. La Samsung Motors fa parte del Gruppo Renault. E la capogruppo apprezzò a tal punto la QM5 da rimarcarla con il suo logo, creando la prima Koleos.
Fiat Freemont - Dodge Journey (foto). Una delle operazioni di cooperazione più apprezzate dal mercato, dopo la conquista della Chrysler da parte della Fiat. La plancia, completamente diversa da quella delle prime Journey vendute in Europa tra il 2008 e il 2011, è stata poi ripresa dall’originale yankee.
Fiat Freemont (foto) - Dodge Journey. Una delle operazioni di cooperazione più apprezzate dal mercato, dopo la conquista della Chrysler da parte della Fiat. La plancia, completamente diversa da quella delle prime Journey vendute in Europa tra il 2008 e il 2011, è stata poi ripresa dall’originale yankee.
Lancia Thema - Chrysler 300 (foto). Un badge engineering che i lancisti non hanno gradito: nonostante set up specifici dell’assetto, diesel di produzione italiana (Vm) e un prezzo concorrenziale, la Thema del 2011 era troppo simile alla Chrysler 300, venduta in Europa nella serie precedente (la 300 C).
Lancia Thema (foto) - Chrysler 300. Un badge engineering che i lancisti non hanno gradito: nonostante set up specifici dell’assetto, diesel di produzione italiana (Vm) e un prezzo concorrenziale, la Thema del 2011 era troppo simile alla Chrysler 300, venduta in Europa nella serie precedente (la 300 C).
Lancia Flavia Cabriolet - Chrysler 200 Convertible (foto). Vale lo stesso discorso fatto per la Thema, con l’aggravante della mancanza di una gamma (un solo motore, un 2.4 benzina da 170 CV poco adatto agli usi europei) e di un segmento in declino. Appena 18 mesi in listino: un record negativo.
Lancia Flavia Cabriolet (foto) - Chrysler 200 Convertible. Vale lo stesso discorso fatto per la Thema, con l’aggravante della mancanza di una gamma (un solo motore, un 2.4 benzina da 170 CV poco adatto agli usi europei) e di un segmento in declino. Appena 18 mesi in listino: un record negativo.
Lancia Voyager - Chrysler Voyager (foto). Terzo modello della triade "ex Chrysler" presentato al Salone di Ginevra del 2011, la Voyager era quantomeno molto onesta: senza scomodare nomi del passato, dichiarava la sua chiara origine Usa anche nella denominazione, cambiando giusto il marchietto.
Lancia Voyager (foto) - Chrysler Voyager. Terzo modello della triade "ex Chrysler" presentato al Salone di Ginevra del 2011, la Voyager era quantomeno molto onesta: senza scomodare nomi del passato, dichiarava la sua chiara origine Usa anche nella denominazione, cambiando giusto il marchietto.
Seat Toledo (foto) - Skoda Rapid. La vendetta della Skoda. La quale, da marchio low cost che era negli anni ’90 quando entrò in orbita Volkswagen, oggi è talmente in forma da produrre per conto della cugina latina Seat: la Toledo 3 altro non è se non una Rapid rimarcata, prodotta nella Repubblica Ceca.
Seat Toledo - Skoda Rapid (foto). La vendetta della Skoda. La quale, da marchio low cost che era negli anni ’90 quando entrò in orbita Volkswagen, oggi è talmente in forma da produrre per conto della cugina latina Seat: la Toledo 3 altro non è se non una Rapid rimarcata, prodotta nella Repubblica Ceca.
Seat Mii (foto) - Skoda Citigo - Volkswagen up!. L’operazione è del tutto simile a quella che ha dato origine a un altro trio di citycar rivali (Citroën C1, Peugeot 108 e Toyota Aygo). Però, mentre le franco-giapponesi appartengono a due Gruppi ben distinti, qui il “padrone” è sempre lo stesso.
Seat Mii - Skoda Citigo (foto) - Volkswagen up!. L’operazione è del tutto simile a quella che ha dato origine a un altro trio di citycar rivali (Citroën C1, Peugeot 108 e Toyota Aygo). Però, mentre le franco-giapponesi appartengono a due Gruppi ben distinti, qui il “padrone” è sempre lo stesso.
Seat Mii - Skoda Citigo - Volkswagen up! (foto). L’operazione è del tutto simile a quella che ha dato origine a un altro trio di citycar rivali (Citroën C1, Peugeot 108 e Toyota Aygo). Però, mentre le franco-giapponesi appartengono a due Gruppi ben distinti, qui il “padrone” è sempre lo stesso.
Seat Alhambra (foto) - Volkswagen Sharan.Stessa ricetta delle tre citycar, ma senza una variante Skoda, alla cui Superb SW una grossa monovolume avrebbe potuto potenzialmente sottrarre qualche zero virgola di mercato. Con la prima generazione era della compagnia la Ford Galaxy, che oggi si è “messa in proprio”.
Seat Alhambra - Volkswagen Sharan (foto). Stessa ricetta delle tre citycar, ma senza una variante Skoda, alla cui Superb SW una grossa monovolume avrebbe potuto potenzialmente sottrarre qualche zero virgola di mercato. Con la prima generazione era della compagnia la Ford Galaxy, che oggi si è “messa in proprio”.
Seat Exeo - Audi A4 (foto). Abbiamo visto sin qui che le Seat, a volte, sono delle Volkswagen (o delle Skoda) adattate ai bisogni della gamma. Questo è l’unico caso di un’Audi (la A4 B6-B7, degli anni 2000-2007) diventata Seat. E trascurata dal mercato, nonostante i suoi atout.
Seat Exeo (foto) - Audi A4. Abbiamo visto sin qui che le Seat, a volte, sono delle Volkswagen (o delle Skoda) adattate ai bisogni della gamma. Questo è l’unico caso di un’Audi (la A4 B6-B7, degli anni 2000-2007) diventata Seat. E trascurata dal mercato, nonostante i suoi atout.
Saab 9-2x (foto) - Subaru Impreza. Tra gli anni ’90 e 2000 Saab e Subaru erano entrambe, con proporzioni diverse, in quota General Motors. Per avere una GT86 entry level per l’America dallo sviluppo a costo zero ecco che la Impreza hatchback diventa (per due soli anni) la Saab 9-2x. Anzi, come dicevano i maligni, la Saabaru.
Saab 9-2x - Subaru Impreza (foto). Tra gli anni ’90 e 2000 Saab e Subaru erano entrambe, con proporzioni diverse, in quota General Motors. Per avere una GT86 entry level per l’America dallo sviluppo a costo zero ecco che la Impreza hatchback diventa (per due soli anni) la Saab 9-2x. Anzi, come dicevano i maligni, la Saabaru.
Mazda 121 - Ford Fiesta (foto). Dopo la 121 del 1991, la spiritosa tre volumi che sembrava un po’ la 313 di Paperino, la Mazda (di cui al tempo Ford deteneva ampie quote societarie), argina la fantasia. E rimarca pari pari la contemporanea Ford Fiesta, generazione 1995.
Mazda 121 (foto) - Ford Fiesta. Dopo la 121 del 1991, la spiritosa tre volumi che sembrava un po’ la 313 di Paperino, la Mazda (di cui al tempo Ford deteneva ampie quote societarie), argina la fantasia. E rimarca pari pari la contemporanea Ford Fiesta, generazione 1995.
Volkswagen Polo -Audi 50 (foto). Se oggi Seat e Skoda si fanno talora passare i compiti dalla Volkswagen, c’è stato un periodo in cui era Wolfsburg che “copiava”: come ai tempi della primissima Polo (1975), versione con motore 900 invece che 1100 della piccola di casa Audi, la 50, apparsa l’anno prima.
Volkswagen Polo (foto) - Audi 50. Se oggi Seat e Skoda si fanno talora passare i compiti dalla Volkswagen, c’è stato un periodo in cui era Wolfsburg che “copiava”: come ai tempi della primissima Polo (1975), versione con motore 900 invece che 1100 della piccola di casa Audi, la 50, apparsa l’anno prima.
Toyota GT86 - Subaru BRZ (foto). Ma come, una Toyota con motore boxer? In effetti la GT86 non è esattamente una Toyota, ma una Subaru BRZ rimarcata e poco modificata nell'estetica. La cooperazione nasce dal fatto che la Toyota detiene una piccola quota dell'altro marchio giapponese.
Toyota GT86 (foto) - Subaru BRZ. Ma come, una Toyota con motore boxer? In effetti la GT86 non è esattamente una Toyota, ma una Subaru BRZ rimarcata e poco modificata nell'estetica. La cooperazione nasce dal fatto che la Toyota detiene una piccola quota dell'altro marchio giapponese.
I matrimoni d’interesse che spesso portano l’industria dell’auto ad alleanze più o meno strane (delle quali ci siamo occupati nei giorni scorsi) non sempre conducono all’altare perfetti sconosciuti: sono praticamente altrettanti i casi di modelli consanguinei che s'imparentano. Questo per dire che, accanto alle cooperazioni finanziarie tra marchi che non hanno una proprietà comune, esistono numerosi esempi di auto-clone (spostando la carta carbone quel tanto che basta perché si noti meno che sono una la copia dell'altra) tra marchi che, invece, appartengono allo stesso Gruppo. L’esempio più lampante è quello di tre segmento A (Volkswagen up!, Seat Mii, Skoda Citigo). Ma ce ne sono tanti altri, come potete rilevare scorrendo la gallery.
Pianali e marketing. Ovviamente questa analisi si riferisce alle auto con una carrozzeria sostanzialmente sovrapponibile: tutt’altro discorso è quello dell’impiego intensivo di una singola piattaforma (nonché di comuni unità motrici) per ricavarci modelli diversissimi. Che, appunto, non ha nulla a che fare con il tema che stiamo qui sviluppando. È lecita a questo punto una domanda: trattandosi in sostanza della stessa auto, che vantaggio ricavo io, cliente, scegliendo il modello A piuttosto che il modello B, nei numerosi casi in cui entrambi siano disponibili sullo stesso mercato? In questi ambiti di grana particolarmente fina contano l’abilità del marketing, delle reti di vendita, del posizionamento commerciale (qui 100 euro fanno la differenza assai più che altrove) e, ovviamente, del singolo venditore.
Marco Visani