Rebadging - Marchi diversi, modelli (quasi) identici - FOTO GALLERY
Mazda2 Hybrid. È appena arrivata e non sostituisce la Mazda2 prodotta finora, ma la affianca, ampliando l’offerta di motorizzazioni elettrificate: il nuovo modello viene proposto solo in versione full, mentre quello già noto rimane fedele alla tecnologia mild hybrid.
Toyota Yaris. Come tutti avrete intuito, la nuova Mazda2 Hybrid è un rebadging dell’attuale Yaris, dalla quale mutua il powertrain da 116 cavalli, con il tre cilindri a benzina da 1.5 litri e 93 CV abbinato a un motore elettrico da 80 CV. Al contrario della gemella, la piccola della Toyota adotta anche versioni con motori non elettrificati, tra cui la sportiva GR.
Opel Rocks-e. La microcar elettrica è una recente novità del marchio del Fulmine. La sua curiosa carrozzeria colpisce per il frontale identico al posteriore, ma anche per le portiere incernierate davanti o dietro a seconda del lato, in modo da consentire la produzione di uno sportello unico, abbassando i costi.
Citroën Ami. Ovviamente la Rocks-e, seppur con qualche differenza di dettaglio, è un rebadging dell’Ami, la microcar del Double Chevron. Considerate altre operazioni analoghe di Stellantis, non ci sarebbe da meravigliarsi se la stessa vettura venisse in futuro proposta anche con un altro marchio generalista del gruppo. Magari Fiat, chissà…
Nissan Townstar. Questa nuova multispazio, proposta in due taglie, prevede versioni a benzina e full electric. Rinuncia tuttavia al gasolio, in linea con la volontà della Casa giapponese di fare a meno di tale carburante.
Renault Kangoo. Chi non può fare a meno del diesel può trovare una valida alternativa nella gemella francese da cui deriva, che non ne è priva. Nei prossimi mesi sarà disponibile anch’essa con powertrain full electric.
Mercedes Citan. Dallo stesso progetto di Kangoo e Townstar nasce anche la Mercedes Citan. Di fatto, una loro gemella diversa, essendo la multispazio del trittico che più si distingue dalle altre (soprattutto nel frontale e nella plancia). Prodotta come le sorelle nello stabilimento Renault di Maubeuge, in Francia, sarà disponibile anch’essa con un motore elettrico da 122 CV alimentato da batterie da 44 kWh.
Subaru Solterra. Si tratta della prima elettrica della Casa nipponica, come da tradizione del marchio offerta con la trazione integrale. Il suo nome ha origine portoghese: com’è facile intuire, deriva dalla fusione delle parole ''sol'' (sole) e ''terra''.
Toyota bZ4X. Di certo la Solterra ha una nome più semplice da ricordare della sua gemella a marchio Toyota, da cui deriva. Le differenze sono soprattutto nel frontale e nelle luci in coda, ma per il resto si può parlare di due modelli identici.
Ford Tourneo Connect. La multispazio dell’Ovale blu si prepara ad arrivare sul mercato nella prossima primavera. Si tratta di un progetto nato dalla collaborazione tra la Casa americana e il gruppo Volkswagen estesa anche alla produzione di veicoli elettrici.
Volkswagen Caddy. La nuova Tourneo Connect è pressoché identica all’ultima generazione della celebre multispazio della Volkswagen. Le due auto differiscono nel frontale, ma il design posteriore rende evidente la loro parentela.
Suzuki Across. Il primo modello della Casa di Hamamatsu equipaggiato con un powertrain di tipo plug-in dispone di una potenza complessiva di 306 CV.
Toyota Rav4. Com’è evidente, la Suzuki Across è identica alla Rav4, da cui deriva. Al contrario della gemella di Hamamatsu, tuttavia, questa vettura è disponibile anche con powertrain full hybrid, la specialità della Toyota.
Peugeot Rifter. La multispazio del Leone viene prodotta nello stabilimento di Vigo in Spagna, anche nella versione elettrica e-Rifter, con powertrain da 136 CV e batterie da 50 kWh.
Opel Combo Life. Nello stesso polo spagnolo si assembla anche la gemella a marchio Opel, che prevede la stessa gamma di motorizzazioni.
Citroën Berlingo. Delle multispazio gemelle di Stellantis la Berlingo è senza dubbio la più famosa, tant’è che la sua prima generazione, lanciata nell’ormai lontano 1996, ha avuto il merito di ''sdoganare'' questo tipo di veicoli, fino ad allora considerati solo come mezzi da lavoro, tra le auto per il tempo libero delle famiglie.
Toyota Proace City. Al trittico di proposte di Stellantis si affianca questa vettura della Toyota, che nasce nell’ambito di una collaborazione tra i due colossi dell’auto. Come per le altre gemelle, con le quali viene prodotta in Spagna, è prevista una variante con powertrain elettrico da 136 CV.
Suzuki Swace. Si tratta di una wagon con powertrain full hybrid da 122 CV proposta in Europa come frutto di una partnership industriale con la Toyota.
Toyota Corolla Touring Sports. Rispetto alla Swace, la wagon delle tre ellissi è disponibile anche nella più potente versione full hybrid da 184 CV con motore di 1.8 litri a ciclo Atkinson. Inoltre, è affiancata dalla variante hatchback, chiamata semplicemente Corolla.
Fiat Ulysse. Questa grande monovolume, che dovrebbe arrivare sul mercato nel marzo del 2022 pure in versione elettrica, ha il nome dell’omologo modello nato negli anni 90 e prodotto anche nel decennio seguente. Il suo progetto deriva da analoghi veicoli del ramo francese di Stellantis.
Citroën SpaceTourer. Uno di questi è il grande van del Double Chevron, suo gemello diverso. Anche la vecchia Ulysse, del resto, nasceva da una joint venture con i marchi francesi dell’ormai ex gruppo PSA.
Peugeot Traveller. Negli anni 90, la sorella del Leone della Fiat Ulysse veniva chiamata 806. E oggi, ancor più di allora, le differenze di carrozzeria tra la monovolume del Lingotto e la francese sono poche (o meglio, dovrebbero essere poche: dell’italiana abbiamo solo un teaser in penombra).
Opel Zafira Life. Un’italiana, due francesi e una tedesca: la stessa monovolume viene declinata anche in una versione a marchio Opel che ''scomoda'' l’ormai storico nome Zafira.
Toyota Proace. Non solo: come per le multispazio di Stellantis, anche questa famiglia di modelli più grandi ha il suo veicolo a marchio Toyota. E come le sue gemelle diverse è offerta anche con motore elettrico da 136 CV, abbinato a batterie da 50 e 75 kWh.
Vetture con molte caratteristiche comuni, dalla piattaforma alle motorizzazioni, sono ordinaria amministrazione per l’industria dell’auto. Del resto, le sinergie tra i vari marchi dello stesso gruppo, se non anche di colossi diversi, sono da sempre imposte dalla necessità di abbassare gli enormi costi produttivi dei nuovi modelli. Ecco perché, in alcuni casi, possiamo parlare addirittura di vetture identiche, se non di gemelle "diverse", nate da furbe operazioni di rebadging, che fino a poco tempo fa coinvolgevano sullo stesso mercato solo modelli pratici o molto economici.
Abbassare le emissioni. Eppure, la stessa operazione viene oggi ripetuta anche per auto più accattivanti, persino alla moda, di cui vengono proposte versioni identiche con marchi meno comuni, come è possibile constatare nella nostra galleria d’immagini, dove abbiamo raccolto le vetture gemelle in vendita o in arrivo a breve sul nostro mercato. Oltre che nell’abbassamento dei costi produttivi, in questo caso, le cause vanno ricercate nell’elettrificazione di massa imposta dalle sempre più stringenti regole comunitarie: per rispettare gli standard imposti dall’Unione Europea, le Case sono costrette a lanciare modelli elettrificati già in vendita con altri marchi, abbassando la media delle emissioni delle auto vendute così da cercare di evitare le pesanti multe comunitarie.