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Cronaca

Sos Brebemi
In cerca di collegamenti. E clienti

Costruita con soldi privati. Mantenuta con quelli pubblici? A otto mesi dall’apertura la Brebemi è già una splendida “protégée” statale. L’aver sbandierato il project financing e un’infrastruttura a costo zero non è bastato: da oggi, le toppe saranno tutte cucite da Roma. Mentre la Regione sta per stanziare 60 milioni di euro in tre anni, se ne potrebbero aggiungere altri 300 milioni dallo Stato (15 all’anno, dal 2017 al 2031), per ripianare le casse della strada e costruire le interconnessioni necessarie a non farla morire.

Colpe. Una cifra impressionante per un’opera di 62 km, ritenuta in grado di camminare da sola. In queste settimane emergono impietosi i “numeri”, sia quelli dei magri ricavi, sia quelli con cui si chiede aiuto per non dichiarare flop a tavolino. E il presidente di Brebemi, Francesco Bettoni, è già finito sotto il sotto “torchio” dal Movimento 5 stelle durante una seduta della Commissione regionale Infrastrutture, mentre Sel ha chiesto al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, di far chiarezza sui conti e sul futuro impegno statale a favore del nastro d’asfalto. Intanto, Bettoni ha dichiarato che non saranno più diffusi altri numeri sulla “frequentazione” dell’autostrada, perché si tratterebbe di “dati sensibili”; e individuato i motivi dei mancati introiti sia nella crisi che ha tolto fiato a molte aziende del territorio, che invece di far scorrazzare i propri mezzi su Brebemi stanno chiudendo o fallendo, sia nelle “colpe” della Regione, che in fase di realizzazione dell’infrastruttura avrebbe richiesto molte prescrizioni e opere di compensazione che avrebbero fatto lievitare i costi.

Sconti. Questo tratto, ancora scollegato, non è fra le priorità degli automobilisti. Su una stima di 40-60mila veicoli al giorno, le rilevazioni non vanno oltre i 10 mila utenti. Ventimila quando “va bene”, un successo conseguente agli incidenti o ai blocchi che paralizzano, spesso, l’A4. Allora sì, qualcuno mette la freccia e si avventura alla ricerca della nuova A35. Un’avventura, considerando che la Brebemi è ancora mal segnalata. Corre parallela all’A4, la s’intravede anche spesso all’orizzonte con i suoi ponti verdi, ma occorrono lunghi peripli e buon intuito per raggiungerla. Altro problema, tanto banale quanto lampante, è che costa troppo. Il doppio dell’A4, a parità di tratta, anche se col vantaggio di essere quasi soli in pista. Agli sconti recentemente lanciati fino a maggio 2015, con un ribasso del 15-18% al casello, non hanno fatto breccia.

Collegamenti. I ritardi nella realizzazione di altre strade fondamentali a “corredo” sono pure all’origine dello scarso “appeal”. In effetti, l’arco Tem che dovrebbe collegarla alla tangenziale Est sarà pronto solo a metà maggio, mentre pesa come una “spada di Damocle” la mancata realizzazione di un vero e pratico collegamento con l’A4. A questo dovrebbero servire i soldi pubblici richiesti alla Regione in primis, poi anche allo Stato. In queste ore Cal (Concessioni autostradale lombarde) che ha in carico Brebemi (cordata formata, fra gli altri, da Intesa San Paolo e Gavio), ha approvato un piano di riequilibrio economico dell’opera che passa anche per una scorciatoia: i soci di Brebemi accetteranno un rendimento di due punti inferiore alle attese (dall'8,9% al 6,8%) e con questi 35 milioni "risparmiati" realizzeranno, tramite una variante, l'ampliamento a quattro corsie del raccordo stradale di 7 chilometri, oltre alle due rampe di collegamento (una da Milano e una da Venezia) con l’A4. Il raccordo più ampio, già previsto sulla carta (20 chilometri dalla A4 alla A21 passando, appunto, dalla Brebemi), non sarà pronto prima di cinque anni. La concessione ad Autostrade Centropadane è pure scaduta e la nuova gara, dove si è presentato anche Gavio, non verrà aggiudicata prima di fine anno. Da qui la necessità per Cal-Brebemi di far da sé e realizzare una sorta d’interconnessione d’emergenza. Il progetto potrebbe già essere “licenziato” dal Cipe il mese prossimo. Grazie ai soldi pubblici.

Lucia Galli