Formula 1
Racing Bulls, nuove strutture a Milton Keynes
La Racing Bulls continuerà ancora a battere bandiera italiana, ma nella sostanza l’importanza della factory italiana andrà a scemare nel tempo. Ai piani alti c'è l’intenzione di ottimizzare le risorse, sfruttare meglio la sinergia con Red Bull Technology e vivere di più il grande campus di Milton Keynes che accoglierà la maggior parte di mezzi e persone nelle nuove strutture in costruzione.
Cosa bolle in pentola. Nella storia della Red Bull Racing e della odierna Racing Bulls c’è un confine temporale segnato dalla dipartita del suo leader indiscusso Dietrich Mateschitz, avvenuta nell’ottobre del 2022. L’inevitabile assestamento ha portato cambiamenti sostanziali nelle due squadre, con qualche gioco di potere di troppo i cui risultati sono stati sotto gli occhi di tutti all’inizio di quest’anno e che ha portato la Red Bull a perdere personalità importanti del proprio organico a favore di altri team. I cambiamenti hanno riguardato anche la squadra italiana, in primis con un nuovo cambio di identità che ha portato il team ad adottare una nuova ragione sociale – Racing Bulls - e a scendere in pista con il nome (molto dibattuto) di Visa Cash App RB. Ma oltre al cambio d’immagine c’è molto di più: i progetti di espansione continuano ma, a differenza del passato, l’azienda punta a farlo nel Regno Unito anziché in Italia, sfruttando proprio il campus Red Bull e le nuove strutture in costruzione, tra cui la nuova galleria del vento.
Da Bicester a Milton Keynes. Il team ha sempre avuto in Inghilterra la propria sede distaccata e finora a Bicester lavorano qualcosa come cento persone, tutte principalmente impegnate nel reparto aerodinamico. Spostarsi nella nuova sede di Milton Kyenes porterà al team diversi vantaggi e il primo, banalmente, è quello dello spazio che sarà il doppio dell’attuale. Più spazio significa più persone, da accogliere da altri team ma anche dalla sede italiana di Faenza, che potrebbe perdere del personale in favore dell’altra struttura. Lo ha lasciato intendere lo stesso ceo della Racing Bulls, Peter Bayer, che in una recente intervista ha dichiarato: “Il team è in crescita e abbiamo bisogno di più spazio. Inoltre, stiamo promuovendo una sorta di libertà di movimento tra le sedi”. Un movimento verso l’estero che è già iniziato in questa stagione, partendo dai reparti di comunicazione e marketing, e che coinvolgerà presto anche altri settori. Attualmente, la factory di Faenza rimane un punto nevralgico per il team, poiché la maggior parte della produzione e dell'assemblaggio delle componenti e delle vetture avviene in Italia. Tuttavia, si percepisce una crescente preoccupazione tra i tantissimi impiegati italiani, poiché nel lungo termine potrebbero esserci dei cambiamenti significativi.