Liguria inaccessibile
Le strade alternative per la Riviera
Raggiungere la Liguria è un incubo. La necessità di sottoporre ad accurate verifiche tutte le gallerie che interessano le autostrade della regione con un piano intensivo di controlli imposto dal ministero delle Infrastrutture fa sì che, con l’arrivo dell’estate, il viaggio dalla Pianura Padana alle sospirate località di mare sia diventato una vera odissea. E, allora, perché non cambiare, abbandonare le arterie a pagamento e percorrere le vecchie statali e provinciali? Non tanto per risparmiare tempo, ché la tortuosità dei percorsi impone sicuramente medie modeste, ma per risparmiarsi stress e arrabbiature, godere del piacere della guida e, magari, approfittarne per visitare luoghi che siamo soliti trascurare. Così la vacanza, in un certo senso, inizia già con il viaggio. Ecco, allora, i nostri consigli per sei percorsi che consentono di raggiungere la Liguria senza utilizzare le strade a pedaggio, tre per la Riviera di Levante e altrettanti per quella di Ponente.
Riviera di Levante
Da Piacenza a Recco. Si parte dalla città emiliana imboccando la s.s. 45 che corre lungo il fiume Trebbia e che porta fino a Bobbio, dove vale la pena prevedere una sosta almeno per ammirare il celebre Ponte del Diavolo, che deve il soprannome alla forma particolare delle sue arcate; se si dispone di più tempo, non sono da trascurare anche il Duomo quattrocentesco, il visconteo Castello Malaspina e l’abbazia di San Colombano. Da Bobbio in poi il percorso della s.s. 45 della Val di Trebbia si fa più tortuoso, rendendo la guida più piacevole; dopo Torriglia si entra in Liguria e si affronta il modesto (per altitudine, 674 m s.l.m.) Passo della Scoffera. Prima di scendere a Recco e al mare può valere la pena fare una piccola deviazione per Uscio, un borgo grazioso conosciuto per la produzione di orologi da torre. Da lì, la s.s. 333 consente di raggiungere Recco e la vicina Camogli.
Da Serravalle Scrivia a Recco. Alternativo al percorso precedente per raggiungere la Riviera è questo itinerario che parte da Serravalle Scrivia, località facilmente raggiungibile con l’autostrada A7 Milano-Genova (e sede di un popolare outlet). La si lascia con la s.s. 35 dei Giovi in direzione di Arquata Scrivia, proseguendo per Isola del Cantone, Ronco Scrivia e Busalla (l’arteria a pagamento corre vicina). Se si prosegue lungo la statale, si affronta il Passo dei Giovi che porta direttamente a Genova; entrati a Busalla, invece, poco dopo il Municipio si può girare a sinistra e, superate un paio di rotonde, seguire le indicazioni per la s.s. 226 della Valle di Scrivia. Un tracciato tortuoso e amato dai motociclisti, che consente di raggiungere - lasciandosi questa volta sulla sinistra Torriglia - il Passo della Scoffera, dal quale, come nel percorso precedente, è agevole arrivare a Recco e al mare.
Da Parma a La Spezia. Fare la Cisa senza utilizzare l’autostrada della Cisa… è semplice, divertente e, oltretutto, consente di ripercorrere i passi della prima corsa automobilistica disputata da Enzo Ferrari nel 1919, la Parma-Poggio di Berceto. La strada da imboccare lasciando Parma è la s.s. 62, che passa da Collecchio per arrivare a Fornovo di Taro, località dopo la quale la carreggiata si stringe e iniziano le curve che consentono di arrivare a Berceto. Dove è bene prevedere una sosta, per ammirare il Duomo (di origine longobarda) e il castello duecentesco. Ad attenderci, successivamente, c’è un bel tratto guidato, che consente di raggiungere il Passo della Cisa, a quota 1.039 metri; curve e tornanti consentono di sconfinare in Toscana e di scendere a Pontremoli, patria dei tipici testaroli (un antico tipo di pasta cotto in origine su forme di ghisa o terracotta). Ma imperdibile è soprattutto la visita del castello del Piagnaro che ospita il Museo delle Statue Stele, enigmatica testimonianza di un’antichissima civiltà vissuta in Lunigiana tra il IV e il I millennio a.C. Ad Aulla si arriva con un tratto più veloce e pianeggiante (ma attenzione gli autovelox): da lì a La Spezia e alla Riviera mancano poco più di 20 chilometri.
Riviera di Ponente
Da Alessandria ad Albissola Marina. La statale 30 consente di lasciare la città piemontese e di raggiungere, in verità senza troppe emozioni, Acqui Terme: queste sono le terre del moscato d’Asti e dei vini astigiani Doc, quindi può valere la pena fare acquisti in qualche cantina (ma niente assaggi per chi guida…). Dopo Borgo Ratto, prevedete una breve deviazione per la vicina Mombaruzzo: qui, la specialità da gustare sono gli amaretti artigianali. Una sosta la merita, quindi, la successiva e già citata Acqui Terme, con il suo Duomo romanico e il celebre monumento della Bollente, fontana dalla quale sgorga acqua sulfurea a 75 °C. Le indicazioni da seguire quando si riparte sono quelle per Sassello-s.s. 334, trascurando la meno piacevole s.s. 30 che ci porterebbe a Savona. In Liguria si entra 7 km prima di Sassello, altra località nota per i suoi amaretti. Si scala il Colle del Giovo (a quota 516 metri) e si scende infine ad Albissola con una strada larga e piacevole, non priva di qualche tornante. Se, invece, dovete andare alla vicina Varazze, lasciate la 334 per la strada 542 a un bivio, riconoscibile per la presenza di una cappella con colonnato.
Da Masone a Cogoleto. L’autostrada A26 è paralizzata? E voi abbandonatela a Masone e utilizzate la s.p. 456 del Turchino, che porta all’omonimo Passo a 542 metri di altitudine. Proseguendo su questa provinciale si arriva direttamente a Voltri; se, invece, subito dopo la galleria di valico si gira a destra e s’imbocca la s.p. 73, si percorrerà il Passo del Faiallo. Una strada meno trafficata, con qualche tornante e un valico a quota 1.061 m, che vi consentirà di attraversare il Parco naturale regionale del Beigua, un’area protetta che interessa una decina di comuni liguri e che tutela la biodiversità della fauna. La strada, poi, prende la denominazione di s.p. 40 fino a Urbe, dove si dovrà girare a sinistra seguendo le indicazioni per Piampaludo. Località dalla quale la provinciale 57 salirà ai 1.108 metri di Prato Rotondo e scenderà verso Alpicella e Pero. Una deviazione a sinistra sulla s.p. 30 consente, infine, di raggiungere, con una discesa un po’ stretta, Cogoleto e la vicina Arenzano.
Da Alba a Savona. Alba, città incantevole e gastronomicamente attraente, è oggi facilmente raggiungibile in autostrada. Lasciandola, dopo averla visitata, per raggiungere il mare si percorre la s.p. 3bis per raggiungere Gallo; poi, la s.p. 9 che conduce a Castiglione Falletto. La tappa successiva è Monforte d’Alba, dove si può arrivare con le provinciali 3 e 163 o con un percorso collinare, molto più gradevole, che passa da una località celebre in tutto il mondo: Barolo. Il paesaggio è piacevole, i vigneti circondano le carreggiate e le cantine dove fare scorta di vini pregiati non mancano. Da Monforte, la s.p. 9 conduce a Dogliani, cara al secondo Presidente della Repubblica italiana Luigi Einaudi e patria di un noto Dolcetto. Uscendo dall’abitato s’imbocca la s.s. 661 che conduce a Belvedere Langhe e Murazzano, con un percorso che sale a 791 metri; la strada prende poi la denominazione di s.p. 28bis e porta a Millesimo e Carcare, nei pressi dell’autostrada A6 Torino-Savona. La si può utilizzare entrandovi dal casello di Altare, oppure si può proseguire sulla s.s. 29 che consente di raggiungere Savona dal suo entroterra.