In questo articolo riproponiamo la Prova su strada della Lancia Rally sia in versione "stradale" sia in quella "corsa" pubblicata su Quattroruote del febbraio 1983. Alla guida un collaudatore d'eccezione, Walter Röhrl, due volte vincitore del Mondiale Rally nel 1980 e nel 1982 e pilota Lancia proprio nella stagione 1983, quando vinse il Montecarlo, l'Acropoli e il Rally della Nuova Zelanda terminando il campionato al secondo posto alle spalle dell'Audi di Hannu Mikkola.

Presentata al Salone di Torino dell'82, la Lancia Rally è una granturismo, potente e leggera, studiata in collaborazione dal reparto corse della Lancia e dalla Pininfarina. Progettata per un impiego ad alto livello nei rally, è stata realizzata in una serie di 200 esemplari in base al regolamento del gruppo B che limita in modo severo le elaborazioni della versione "corsa" rispetto a quella "stradale". La costruisce Pininfarina, che ha curato l'intera industrializzazione del progetto. Ma la sua "meccanizzazione" avviene invece alla Lancia. La Rally, che adotta già all'origine soluzioni tipicamente "corsaiole", monta longitudinalmente, al centro, un due litri quattro cilindri, bialbero, da 205 CV, con compressore volumetrico Abarth. Disponibile solo di colore rosso, supera i 220 km/h e costa, chiavi in mano, 45.630.000 lire. A provarla per noi è il super-collaudatore Walter Röhrl, che nell'82 ha vinto per la seconda volta il Mondiale Rally.


Pregi & Difetti

Pregi

Pregi. Ottima tenuta di strada sportiva, prestazioni molto brillanti, sterzo preciso e diretto

Difetti

Difetti. Confort molto scarso, bagagliaio inesistente, visibilità posteriore insufficiente

Il primo contatto. “Mi sono seduto per la prima volta al volante della Rally”, dice Röhrl, “un pomeriggio d'autunno dello scorso anno per fare qualche giro di prova sulla pista della Mandria, vicino a Torino”. La mattina dello stesso giorno, nell'ufficio del dottor Cesare Fiorio, il pilota aveva firmato il contratto che lo legava alla Lancia per il 1983. “Indubbiamente”, sottolinea Röhrl, “la Pininfarina è riuscita, pur con molte limitazioni imposte, a costruire una vettura tutto sommato piacevole, il che non è facile. Giudicandola, bisogna comunque considerare il particolare impiego per cui è stata progettata; avendo il motore centrale e dovendo essere il più compatta possibile, offre, ad esempio, abitabilità per due sole persone senza bagaglio”. L'impostazione di guida, secondo il pilota, è corretta, i comandi sono tutti facilmente raggiungibili e ben posizionati, anche quelli guida, tranne la pedaliera che è leggermente disassata. “Completa la strumentazione. Ottima la visibilità in avanti, scarsa, anzi insufficiente, quella posteriore per il lunotto spiovente”.

Accelerazione super. E ora il motore. “La potenza per un 2 litri, sia pure sovralimentato con un compressore volumetrico, è notevole a ogni regime: comincia a entrare in coppia a 3.500 giri/minuto, ma dà il meglio a 5.000. La rumorosità è elevata, dato il motore adatto all'uso sportivo e praticamente dentro l'abitacolo”, fa notare il campione tedesco, che aggiunge: “Ottime le prestazioni: supera agevolmente i 220 km/h e possiede buone doti di scatto. L'accelerazione è eccellente, rabbiosa; poche altre granturismo della stessa classe possono fare meglio nei vari test”.

TECNICA DA RALLY

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Nel progettare la Rally l'obiettivo principale è stato quello di ottenere una vettura semplice, leggera e affidabile. Ecco il risultato.

Grande elasticità. Secondo il pilota, la caratteristica fondamentale è la notevole elasticità: “Anche in quinta si riesce a marciare con una certa facilità ai bassi regimi grazie alle buone qualità del motore”. Tipicamente "corsaiole" anche le altre componenti meccaniche. “Il cambio, con innesti pressoché perfetti, esige però una certa pratica per trovare subito la giusta posizione di marcia desiderata; lo sterzo è diretto, molto preciso e leggero in ogni situazione; i freni a quattro dischi autoventilanti, adeguati alle notevoli prestazioni, consentono una frenata ben bilanciata senza accenni di bloccaggio”.

Non cercate il confort. Per quanto riguarda il confort bisogna tener presente che si tratta di una vettura da corsa adattata all'uso normale, “per cui richiede qualche concessione rispetto ad altre super granturismo come BMW o Porsche. Le sospensioni sono piuttosto rigide, la rumorosità notevole, però il confort è tutto sommato accettabile per un’auto con caratteristiche cosi sportive”.

Trecento cavalli sulle ruote

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Oltre alla versione "stradale", Quattroruote ha testato anche quella da corsa della Lancia Rally. Ecco comportamento e prestazioni

Facile da controllare. Su strada non presenta particolari difficoltà di guida: “Si inserisce bene in curva; inesistente il rollio del corpo vettura: il comportamento è completamente neutro anche a velocità elevate”. Guidata al limite, “è leggermente sottosterzante all'entrata delle curve strette, poi, sotto accelerata, manifesta un gradevole sovrasterzo di potenza che peraltro il pilota può controllare e correggere con facilità grazie alla prontezza e precisione dello sterzo. Buona la guidabilità sullo sconnesso: le sospensioni, a grande escursione, assorbono bene buche e avvallamenti e consentono una notevole trazione permettendo un comportamento sicuro e privo di reazioni violente”, conclude Röhrl.

La pagella di Röhrl


 

Rilevazioni

  • Velocità massima
  • Dichiarata
    220 km/h
  • Effettiva
    224,193 km/h
  • Accelerazione e ripresa
  • 0-40 km/h
    2,1 s
  • 0-60 km/h
    3,0 s
  • 0-80 km/h
    4,6 s
  • 0-100 km/h
    6,2 s
  • 0-120 km/h
    8,6 s
  • 0-140 km/h
    11,2 s
  • 0-160 km/h
    15,3 s
  • 0-180 km/h
    20,1 s
  • 400 metri da fermo
    14,5 s
  • Velocità d'uscita
    155,8 km/h
  • 1 chilometro da fermo
    26,5 s
  • Velocità d'uscita
    195,0 km/h
  • Ripresa in V
  • 70-80 km/h
    2,4 s
  • 70-100 km/h
    6,2 s
  • 70-120 km/h
    10,1 s
  • 70-140 km/h
    14,4 s
  • 70-160 km/h
    19,2 s
  • 70-180 km/h
    25,1 s
  • Frenata
  • 60 km/h
    16,8 m
  • 80 km/h
    29,9 m
  • 100 km/h
    46,8 m
  • 120 km/h
    67,3 m
  • 140 km/h
    91,6 m

 

ESTERNO

  • Linea sportiva e passo notevole
     

    La fase di "industrializzazione" è stata la più complessa, poiché si sono dovute rispettare le esigenze di rapidità produttiva e l'economicità dell'intero progetto, tenendo presente la produzione di soli 200 esemplari e assicurando al tempo stesso un aspetto "decoroso" ai modelli in vendita. La Pininfarina è riuscita nell'intento utilizzando quasi integralmente la cellula centrale della scocca della Montecarlo (in versione convertibile, che è più rigida); ciò ha evitato di dovere riprogettare gli interni o di attrezzare una nuova linea di stampaggio e saldatura. La linea non può definirsi né bella né armoniosa, poiché deriva da una vettura nata per altri scopi, ma è aggressiva. Poco convincente lo scompenso volumetrico tra il frontale e la coda, forse a causa del notevole passo (2,44 m.). E una coupé decisamente compatta (è lunga meno di 4 metri e larga 1,8) come si addice a vetture di questa categoria. Molto bassa (1,24 m.) ha, come elementi caratteristici, l'ampio cofano anteriore, le prese d'aria e gli spoiler aerodinamici, le due "gobbe" sul tetto (per aumentare lo spazio interno in altezza) e il grande lunotto con la particolarità del motore in vista.


 

INTERNO

  • ABITABILITÀ
    Due posti secchi
     

    Lo spazio interno insufficiente è un inconveniente comune a quasi tutte le sportive a motore centrale: c'è pertanto posto per due sole persone. Pur comprendendo lo spirito spartano della Rally, c'è da rilevare la mancanza di piccole nicchie o tasche rigide sulle portiere, che consentirebbero, se non altro, di riporre alcuni oggetti necessari alla vita di bordo. Poco agevole l'accessibilità per la limitata altezza della vettura e la traversa laterale del roll-bar.

  • L'assetto è sportivo, ma di tipo rallystico: non consente la guida a braccia distese. Nonostante il volante regolabile, l'agevole corsa del sedile e le regolazioni dello schienale, specie i piloti alti guidano leggermente infossati e con le gambe raccolte. Ben disposti i comandi guida, tranne la pedaliera un po' spostata verso destra.

  • La plancia, convenzionale e senza pretese, è rivestita in neoprene, materiale comunemente impiegato per la fabbricazione delle tute dei sub. Razionali e disposti secondo lo schema classico (tre levette al volante) i comandi principali; quelli secondari sono sulla plancia e tra i sedili. Nella console centrale i comandi della climatizzazione e gli interruttori automatici di sicurezza, che sostituiscono i fusibili: basta premerli per ripristinare i contati elettrici.

  • Da vera sportiva: ricca nella dotazione e ben visibile (l'illuminazione graduabile), comprende numerosi strumenti di controllo del motore: manometro dell'olio e della pressione di sovralimentazione, termometri acqua e olio.

  • L'impianto comprende quattro bocchette sulla plancia e aperture sotto questa e alla base del parabrezza; la portata d'aria è però insufficiente, soprattutto nella stagione più calda, anche perché il propulsore centrale contribuisce a riscaldare ulteriormente l'ambiente. I comandi, un po' lontani dal pilota. sono scomodi da azionare.

  • Di buona qualità, curato il rivestimento dei sedili e della plancia. Il montaggio, e soprattutto l'aspetto di alcune parti, danno invece adito a critiche. Pur considerando l'impiego sportivo cui la Rally è destinata, la finitura generale è da considerarsi discreta, soprattutto in rapporto al prezzo.

  • È quella caratteristica delle auto a motore centrale: accettabile solo davanti e ai lati. Dietro è notevolmente ridotta per il lunotto spiovente. Fastidiosi i riflessi sul vetro che separa l'abitacolo dal vano motore.

  • Tra quelli più importanti forniti di serie segnaliamo: volante regolabile, alzacristalli elettrici, due specchietti laterali regolabili dall'interno, fari antinebbia anteriori e posteriori. A richiesta, senza supplemento, il vistoso spoiler posteriore.

  • Trattandosi di un'auto concepita per le corse, non è stata data importanza al bagagliaio, dove non trova posto neppure una valigetta; per i piccoli oggetti c'è, in pratica, solo il cassetto davanti al passeggero.


 

COMPORTAMENTO SU STRADA

  • CONSUMO
    Accettabile solo alle basse-medie velocità
     

    Il due litri con compressore volumetrico ha un consumo proporzionato alla potenza: ciò significa che è accettabile solo alle basse e medie velocità. Se si sfruttano le brillanti prestazioni del motore, il consumo aumenta notevolmente e si percorrono al massimo 7-8 km/litro

  • Abbiamo raggiunto con facilità i 224,193 km/h, un valore molto elevato e superiore ai 220 km/h dichiarati dalla Lancia.

  • Potente, in rapporto alla cilindrata (103 CV/litro), ha caratteristiche di funzionamento spiccatamente sportive: brillante e molto pronto, consente prestazioni di grande rilievo. Elevata la coppia che permette di riprendere progressivamente anche dai bassi regimi e notevole il margine di utilizzo: da 3.000 a 7.000 giri/min. Caratteristica è la rumorosità tipicamente "corsaiola", decisamente fastidiosa.

  • Sia sui 400 metri (14,5 secondi) sia sul chilometro con partenza da fermo (26,5 secondi) ottiene tempi notevoli, inferiori, ad esempio, a quelli fatti segnare, nella stessa distanza, dalla Porsche 924 Turbo, che ha impiegato circa un secondo in più.

  • Il due litri sovralimentato non è solo potente, ma molto progressivo e possiede una buona coppia anche a basso regime. È cosi possibile viaggiare a bassa velocità con marce alte e con buona possibilità di ripresa. Il chilometro con partenza da 40 km/h in quinta è stato percorso in 32 sec.

  • L'impianto a quattro dischi autoventilanti è adeguato alle prestazioni della Rally: consente di bloccare correttamente e in spazi abbastanza brevi la vettura senza scompensi e con sforzo al pedale abbastanza contenuto, grazie all'adozione di due servofreni (uno per circuito).

  • Il cambio è preciso, ben manovrabile e con marce ravvicinate: avendo caratteristiche decisamente sportive, esige una certa assuefazione, specie quando si cambia velocemente. In tale situazione l'innesto è piuttosto duro e non sempre agevole.

  • Preciso e diretto, consente rapidi inserimenti in curva. Le reazioni sono sufficientemente contenute con pronto riallineamento all'uscita delle curve, che permette di correggere rapidamente gli eventuali sovrasterzi di potenza. Il comando si mantiene sufficientemente leggero in manovra senza alleggerirsi troppo a velocità elevate.

  • Lo sportivo non dà certamente molta importanza al confort, tuttavia quello della Rally concede poco alla silenziosità e comodità di marcia: le sospensioni sono rigide e la rumorosità meccanica è logicamente elevata a tutti i regimi.

  • Ha un comportamento sicuro: in curva è pressoché neutra dimostrando notevoli doti di tenuta; anche rilasciando di colpo l'acceleratore non s'innescano pericolosi pendolamenti del corpo vettura. Anche nella guida sportiva, che necessita tuttavia di una certa sensibilità, la Rally non riserva sorprese: priva di reazioni improvvise, mantiene un comportamento sicuro assecondato dalle sospensioni rigide e dai pneumatici Pirelli P7. All'entrata in curva è leggermente sottosterzante; all'uscita diventa sovrasterzante: un comportamento che può essere facilmente controllato dal pilota con lo sterzo e l'acceleratore.


 

Pagella

  • Esterno
     

    Linea aggressiva e caratteristica, ma poco armonica. Notevole il passo per una granturismo da rally.

  • Spazio interno sufficiente per due persone. Sedili profilati e adatti al tipo di vettura. Accessibilità poco agevole per il padiglione basso e la traversa laterale del roll-bar.

  • Posizione di guida sportiva di tipo rallystico, cioè non completamente allungata. Volante e schienale regolabili. Posizione leva cambio buona. Pedaliera disassata. Sedile che trattiene bene.

  • Plancia semplice e convenzionale. Comandi razionali e ben disposti. Ben collocati anche quelli di quida, a parte la pedaliera.

  • Da vera sportiva: ricca e ben visibile. Grafica chiara, illuminazione degli strumenti graduabile.

  • Impianto appena sufficiente. Ventilazione scarsa, specie nella stagione più calda. I comandi, un po' lontani dal pilota, sono scomodi da azionare.

  • Discreta soprattutto in relazione all'elevato prezzo. Materiali di buona qualità. Il montaggio e l'aspetto di alcune parti sono criticabili.

  • Accettabile solo davanti e ai lati. Dietro è ridotta causa il lunotto spiovente e la linea della vettura. Notevoli e fastidiosi i riflessi sul vetro che separa l'abitacolo dal vano motore.

  • Buona dotazione di serie per una super sportiva. A richiesta, senza supplemento, il vistoso spoiler posteriore.

  • Inesistente. C'è solo il cassetto portaoggetti davanti al passeggero.

  • Brillante e molto pronto, consente prestazioni di rilievo. Potente in rapporto alla cilindrata. Notevole la coppia ai bassi regimi. Meccanica piuttosto rumorosa anche per la posizione del motore.

  • Molto elevata (224 km/h), superiore a quanto dichiarato dalla Casa.

  • Vettura molto scattante: tempi sui 400 metri e sul chilometro ottimi.

  • Notevole la progressività e la coppia anche a bassi regimi. Si riprende con facilità nel rapporto superiore da bassa velocità.

  • Adeguati alle prestazioni. Consentono di arrestare la vettura in spazi abbastanza brevi senza bloccaggi anomali e con sforzo al pedale abbastanza contenuto per una coupé cosi sportiva.

  • Ha caratteristiche decisamente sportive: preciso e ben manovrabile, esige però una certa pratica specie nei cambi marcia veloci.

  • Lo sforzo al pedale è abbastanza contenuto. Buona la resistenza.

  • Preciso, diretto, privo di reazioni improvvise, consente rapidi inserimenti in curva e pronti riallineamenti. Sufficientemente leggero in manovra (per una sportiva), si mantiene tale anche a velocità elevata.

  • Consumo proporzionato alla potenza del motore e alle prestazioni. Accettabile alle basse e medie velocità, aumenta notevolmente se si sfrutta a fondo la meccanica e nella guida sportiva.

  • Scarso a causa della rumorosità meccanica, delle sospensioni rigide e delle caratteristiche dell'abitacolo.

  • Comportamento fondamentalmente sicuro. Ottima la tenuta in ogni condizione. Soprattutto neutra, denuncia al limite un sottosterzo di potenza all'entrata in curva; all'uscita diventa sovrasterzante.