Mercedes-Benz Actros
A bordo del cavaliere sicuro a tiratura limitata
Il "capo" resta l'autista. Circondato da Stelle e stelline, chi guida l'Edition 2 ha la certezza di essere a bordo di uno dei camion più sicuri in circolazione, dotato dei più avanzati sistemi di ausilio alla conduzione di un veicolo: dalla frenata automatica d'emergenza ABA 5, ai radar laterali che individuano ostacoli fissi e mobili, ciclisti e pedoni compresi. Però questo vale per tutti gli Actros; il nostro 1863 ha poi degli attributi particolari, a partire da una cilindrata non più consueta: 15,6 litri, pompati non solo dal classico gruppo di sovralimentazione (turbina e compressore), ma anche dal turbocompond. È questa una seconda girante senza il lato aria, che sfrutta l'energia dei gas ancora veloci e roventi per inviarla, tramite un riduttore a ingranaggi, direttamente all'albero motore, agevolandone così la rotazione. Il risultato sono 3.000 Nm a 1.100 giri/min, però sono pochissimi meno già a 1.000 e tali restano fino a 1.500: è in questo intervallo che la potenza s'impenna fino ai 600 CV; l'altra trentina mancante all'appello arriva cento giri dopo in maniera più morbida, così come dolcemente la curva decresce fin quasi a 2.000 giri. Il risultato è un discreto allungo, abbinato a una piacevole vivacità ai bassi regimi. Il tutto tenuto a bada da una frizione bidisco che pare velocizzare i tempi di cambiata, oltre a resistere meglio sotto sforzo. Insomma, un Actros con tanta grinta per chi può permetterselo e non viaggia al limite della portata, perché i tanti contenuti del 1863 si pagano anche sulla bilancia: quasi nove tonnellate di tara non sono uno scherzo.
Danilo Senna
Estratto della prova pubblicata su tuttoTrasporti di settembre, n. 452.