Scania Super, il nostro primo contatto
Ringhia, ma non disturba. Raggiunto il giusto regime termico e con il compressore dell'aria disinnestato, il DC13 abbassa la voce. Da dentro, i toni bassi e supercompressi filtrano, senza peraltro essere fastidiosi. Il rombo pieno e corposo lascerebbe intendere una cilindrata ben maggiore degli effettivi 12,74 litri. Un'impressione confermata dai fatti, perché dopo un trasferimento di quasi 300 km, sui saliscendi intorno a Trier, in Germania, dove abbiamo percorso la stessa tratta di 150 km più e più volte, il 460 R ha visto da dietro ben pochi altri camion (a parte, ovvio, quelli più scarichi e leggeri delle nostre 40 tonnellate complessive). Lì le salite sono lunghe e senza respiro: non a caso quel segmento dell'autobahn fu teatro del lancio del V8 730 nel lontano 2010, oltre che di svariati passaggi negli epici Trans Euro Test di cui tuttoTrasporti è stato protagonista fino all'inizio del terzo Millennio. Con una riduzione al differenziale neppure troppo lunga rispetto agli standard attuali (1:2,53), il 460 R ha avuto pochi spazi pianeggianti per far entrare la sua tredicesima marcia"diluita" , il già citato overdrive. Tuttavia, in virtù dell'andatura mediamente sostenuta, ha saputo sfruttare al meglio il cruise control predittivo con relativo disingaggio della trasmissione per il veleggiamento in folle. La consueta scorrevolezza Scania ha fatto il resto e le successive prese di contatto con i fratelli da 500 e 560 CV, stavolta in Svezia, ce l'hanno confermato.
Danilo Senna
Estratto del primo contatto pubblicato su tuttoTrasporti di gennaio 2022, n. 456.