Al volante di Iveco X-Way e T-Way
Due modelli, due funzioni. Esistono, è vero, degli X-Way ancora più performanti sul piano delle capacità fuoristrada: telaio più alto, cabina più compatta, eventualmente la trazione anteriore idrostatica Hi-Traction per autotelai o trattori con avantreno singolo. Ma la gamma è disegnata in modo da non incontrare mai quella del T-Way, al contrario di quanto avveniva ai tempi dello Stralis X-Way e del Trakker. Il telaio dell'X-Way è sempre spesso 7,7 mm, mentre sul T-Way, che ha nella maggior parte dei casi uno chassis da 10 mm, questa misura è disponibile solo per i 4x4 e 6x6 a trazione integrale meccanica, assenti nella famiglia X-Way. I due fratelli Iveco, infatti, svolgono in maniera differente il tema della capacità di carico: l'X ottimizzando la tara, il T giocando sulla robustezza della struttura, potendo contare sui margini di peso maggiori accordati ai mezzi d'opera. A parità di motore, fra i due possono esserci dai 500 agli 800 kg di peso a vuoto. Inutile, quindi, farsi venire strane idee: anche le più leggere betoniere X-Way 4 assi da 32 ton di peso totale come si vedono all'estero portano al massimo tamburi da 9 metri cubi di capacità, mentre col T-Way nella stessa configurazione e 40 ton di ptt si arriva a 12 m3 di calcestruzzo.
Danilo Senna
Estratto del primo contatto pubblicato su tuttoTrasporti di dicembre 2021, n. 455.