I piani per il lancio dei nuovi modelli previsti nel piano industriale del Gruppo Fiat-Chrysler sono già avviati, e al centro delle attenzioni della dirigenza c'è il marchio Alfa Romeo. L'aggiornamento della gamma Alfa assorbirà una buona parte delle energie del Gruppo nel corso dei prossimi anni.
"Non ho alcuna intenzione di vendere l'Alfa". Il Biscione, unico marchio che verrà direttamente coinvolto nell'accordo con la Mazda (oltre alla Spider costruita in Giappone su base MX-5 non ci sono altri sviluppi, per il momento), ha ora a disposizione i fondi su cui impostare un piano concreto, proprio grazie ai profitti realizzati dal ramo americano nel corso degli ultimi anni. Completamente fuori discussione la cessione della Casa alla Volkswagen: come dichiarato da Sergio Marchionne nella lunga intervista rilasciata a Luca Ciferri di Automotive News Europe, "ci sono cose che non sono in vendita. Se andate da Piëch per comprare l'Audi, vi dirà che non è in vendita. Non si tratta di una questione di prezzo, non ho alcuna intenzione di vendere l'Alfa, punto".
La Giulia "è in pieno sviluppo". Dopo il debutto della 4C, sportiva d'immagine che verrà prodotta in serie limitata, sarà la volta per l'Alfa di rilanciarsi in un settore assolutamente cruciale, quello delle berline medie. La Giulia, afferma Marchionne, "è in pieno sviluppo, verrà costruita in Italia (come la possibile sport utility) e sarà venduta a livello globale". Non esistono invece decisioni ufficiali sul ritorno dell'Alfa nel segmento delle grandi berline, ma se dovesse concretizzarsi un simile scenario, sarà grazie a un prestito tecnico dai nuovi modelli della Maserati, che curerebbe anche l'assemblaggio del modello a Torino.
Il futuro della Fiat. Per quanto riguarda il marchio Fiat, non è precisa intenzione di Marchionne restringerne il campo d'azione al solo segmento A, come può apparire dal piano industriale presentato nelle settimane scorse: l'ad vede ancora la possibilità teorica di realizzare una compatta che si ispiri allo stile della 500, ma saranno in ogni caso le due citycar (500 e Panda, per l'appunto) a costituire il cuore della gamma.
L'erede della Lancia Delta. Ancora diverso il discorso della Lancia, la cui offerta si baserà di fatto sui modelli provenienti dalla Chrysler: se le mosse future nei segmenti superiori verranno valutate volta per volta, a detta di Marchionne la riproposizione della prossima Chrysler 100 in sostituzione dell'attuale Lancia Delta pare praticamente decisa. Il problema della Casa torinese è che al di fuori dell'Italia non viene percepita come un Costruttore con un lungo passato nei segmenti più prestigiosi: da qui le difficoltà commerciali in Europa, dove è complicato imporsi senza un'immagine molto forte.
Le grandi prospettive della Jeep. Per un marchio alle prese con una situazione difficile, ce n'è un'altro - americano - particolarmente promettente per i suoi margini di crescita. La Jeep supererà nel 2014 le previste 800.000 unità l'anno, ma sul lungo termine deve arrivare a vendere un milione di auto in tutto il mondo. Per raggiungere il traguardo, bisogna però ampliare significativamente la base produttiva attuale, e l'apertura - recentemente annunciata - di una fabbrica in Cina, contribuirà in maniera determinante al conseguimento dell'obiettivo.
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