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Pulizie di fine estate

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Area di servizio - Pulizie di fine estate

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L’autolavaggio. Se siete a corto di tempo e per voi lavare la macchina è una di quelle cose che si fanno molto raramente, è più sensato che la portiate a un autolavaggio a spazzole, di quelli con operatore, e lasciate fare a lui. Meglio che niente, specialmente se avete cura di scegliere un impianto serio, di quelli che sostituiscono periodicamente i rulli (i cui passaggi un gran bene alla carrozzeria comunque non fanno) e che spruzzano la vernice con una velatura di cera, a fine ciclo, molto utile a preservare la lucentezza della vernice. Come accorgersene? Se alle prime gocce di pioggia l’acqua forma tante perline, il lavaggista è stato bravo e ve l’ha lucidata: potete ritornarci. Un impianto corretto non vi chiederà meno di 15/16 euro per una compatta tipo una Golf. I self service viaggiano di solito tra i 4 e i 12 euro, ma sono inadeguati a una pulizia in profondità. Piccolo consiglio: smontate voi l’antenna prima di consegnare l’auto all’artigiano, riponetela nell’abitacolo e rimontatela a operazione conclusa. Non avete idea di quante di queste componenti vadano perse (o scambiate) nei lavaggi professionali. E il ricambio originale ha costi il più delle volte spropositati.

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La carrozzeria. Per chi invece sceglie il bricolage dell’igiene automobilistica, un guanto di spugna antigraffio è il primo strumento di lavoro. Ce ne sono in commercio alcuni double face molto pratici: una metà in microfibra per pulire, l’altra in scamosciato per asciugare, anche a meno di 5 euro. Poi serve dell’acqua, rigorosamente corrente e fredda. Uno spruzzatore applicato alla manichetta aumenta la pressione di erogazione, e quindi l’efficacia del lavaggio. Strumento numero due, il detergente: ce ne sono dozzine di marche, spesso con sgrassanti nella formulazione. I prezzi sono popolari (dai 2 euro al litro in su). Un misurino di solito basta a rimuovere lo sporco di un’intera carrozzeria: meglio una seconda passata, e un successivo risciacquo, che un eccesso di prodotto. Effettuate il lavaggio sempre all’ombra, perché il sole potrebbe seccare il detersivo prima che abbiate avuto tempo di sciacquarlo, lasciando antiestetiche striature. In più, se la vostra vettura è una Suv, una multispazio o una monovolume una scaletta a due gradini è d’obbligo. Nella stagione più calda, parabrezza, fari e calandra saranno infestati di moscerini. Prima del lavaggio, spruzzate e lasciate agire uno spray specifico per rimuovere gli insetti. Contro gli eventuali schizzi di catrame nella parte bassa della scocca, si può usare dell’acquaragia o un po’ di benzina su un batuffolo di ovatta, ma vi sono anche prodotti specifici.Una lucidatura con della cera specifica per auto, infine, rende brillante la vernice e la preserva dagli agenti atmosferici. Richiede almeno mezz’ora supplementare, un panno morbido per “tirare” l’agente lucidante e una certa attenzione a non passare la cera sulle parti di plastica, come paraurti, guarnizioni, fasce protettive.

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I cerchi. Non c’è niente di più brutto di un cerchio sporco, specie oggi che quelli di lega sono diffusi in modo pressoché universale: la loro forma a razze sembra fatta apposta per evidenziare la polvere, soprattutto quella delle pastiglie dei freni. Se poi la vostra auto ha i dischi davanti e i tamburi dietro vi troverete con due “livelli” di sporcizia, ancora più fastidiosi. Evitate la tentazione di riciclare un detersivo di quelli che usate in casa: potrebbe contenere componenti acidi disastrosi per il cerchio, l’eventuale borchia di plastica (se il cerchio è d’acciaio) e il pneumatico. Meglio un prodotto specifico per i cerchi: la Ma-Fra, per esempio, fa ottimi spray dai 6 euro in su.

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Le gomme. Non trascurate il lucido per le gomme: è uno di quei dettagli che fa visivamente la differenza (tra una spalla del pneumatico grigiastra e una nero lucido a effetto bagnato persistente, non c’è paragone). Sono preferibili le formulazioni liquide (sono anche le più economiche: circa 4 euro al litro): l’ideale è spruzzarlo su una spugna. Attenzione alle colature di prodotto (specie mentre lo spargete in alto) sui cerchi: meglio rimuoverle con un panno asciutto o della carta assorbente, sennò da vicino si notano le striature azzurre.

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Gli strumenti. Se il vostro aspirapolvere di casa non vi soddisfa, sono in commercio, in tutte le catene di elettrodomestici, aspirapolveri di molti livelli di prezzo. Tenete comunque presente che per meno di 80 euro sarà difficile portarsi a casa qualcosa di realmente efficace. Modelli molto potenti sono in grado di fare miracoli anche se il vostro amico a quattro zampe ha sparso i suoi peli un po’ ovunque. Nel sito della Kärcher (specialista tedesco della materia), ci sono per esempio centinaia di referenze: c’è solo l’imbarazzo della scelta. Quanto ai piccoli aspirapolvere portatili a batteria, hanno il vantaggio di costare poco (anche meno di 10 euro quelli alimentabili alla presa dell'accendisigari), di essere compatti - dunque permettono di raggiungere anche gli angoli più nascosti dell’abitacolo – ma sono utili solo per un'igiene ordinaria, non per le pulizie “grosse”. In tema di esterni, se volete un risultato da professionisti potete dotarvi di una idropulitrice che spruzza acqua ad alta pressione, in grado di rimuovere anche lo sporco più ostinato da punti più difficili da raggiungere. In commercio ce ne sono di diverse tipologie e fasce di prezzo.

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La polvere nascosta. Anche per l’abitacolo si trovano prodotti detergenti specifici dedicati alle varie superfici. Ci sono alcuni punti in cui la polvere si annida più che in altri. Bastano una passata di aspirapolvere e, a seconda dei casi, un panno appena umido, per aggiungere quell’attenzione che fa la differenza tra un’auto non sporca e una immacolata. Questi punti sono le guide su cui scorrono longitudinalmente i sedili anteriori, la cuffia della leva cambio, i fondelli gommati dei vani portaoggetti a giorno (quasi mai sono ancorati al fondo, quindi è facile sollevarli per poterli lavare anche sotto l’acqua corrente), la parte interna dei frustini cui si agganciano le cinture di sicurezza, le guarnizioni delle porte e i binari, nonché i ganci portaborse sul fondo o i fianchetti laterali del bagagliaio. Se il piano di carico della vostra automobile è dotato di reti ancorate agli occhielli, smontatele prima di passare l’aspirapolvere e riposizionatele solo ad aspirazione completata. Eventualmente, se sono molto sporche, lavatele con acqua e sapone di Marsiglia lasciandole asciugare in orizzontale sullo stendibiancheria, senza appenderle.

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I sedili. Quelli di pelle hanno bisogno di poche cure: gran parte delle macchie si rimuove con un panno spugna umido, anche se esistono in commercio kit specifici per la detersione sia dei rivestimenti di cuoio sia di quelli di tessuto, in genere più delicati da riportare all’origine (e con meno certezza sui risultati). Tanto per fare un esempio, la Malco (malcoautomotive.com, il sito è in inglese, ma i suoi prodotti sono distribuiti dalle principali piattaforme di e-commerce) realizza kit per la pulizia di interni con un flacone per i sedili, un balsamo per quelli in pelle, detergenti per le moquette (anche i tappeti di fondo, se sono molto sporchi, non si accontentano dell'aspirapolvere) e uno ancora per la plancia, nei numerosi casi in cui la polvere e l’esposizione al sole richieda qualcosa di più energico di una semplice passata di straccio.

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I vetri. Non c’è niente di più antipatico di un vetro lavato male, o asciugato peggio: le ombrature sono antiestetiche e sono particolarmente insidiose nella parte interna delle auto dei fumatori. Ci sono in commercio prodotti specifici per i cristalli, ma sono molto efficaci anche quelli impiegati per i vetri di casa, con l’avvertenza che qui le superfici curve complicano le cose e che l’impiego dell’alcol in grandi quantità è sconsigliabile per non ritrovarsi con odori acri e fastidiosi mentre si è alla guida. Attenzione, ripulendo l’interno del lunotto, a non danneggiare le resistenze dello sbrinatore.Dedicato agli amanti della precisione maniacale: se avete viaggiato in un Paese con un bollino autostradale temporaneo da una settimana o un mese (come, per esempio, la Slovenia, l’Austria e la Repubblica Ceca) non aspettate a eliminarlo per evitare che la colla, invecchiando, ne complichi la rimozione. Di solito, un raschietto di plastica basta a distaccarlo, mentre poche gocce di alcol e un batuffolo di cotone rimuovono la colla in eccesso, se necessario.

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Il deodorante. Gechi, ometti, alberelli, pendagli di legno, da pinzare (con la clip in dotazione) sulle bocchette del climatizzatore o da appendere al retrovisore interno: l’offerta di deodoranti solidi per l’abitacolo dell’automobile è pressoché infinita. Di base, uno vale l’altro: dipende dai gusti personali in fatto di estetica e profumazione, e dall’euro e 50 in su si trova un po’ di tutto. Alcuni sono sensibili più di altri all’esposizione solare: più l’auto resta parcheggiata al sole, più se ne riduce la persistenza. I deodoranti in granuli (da mettere sul fondo del posacenere) sono ideali per chi fuma: attenzione, perché, a ogni svuotamento del contenitore, va ripristinata una certa quantità di prodotto. Quale che sia la vostra scelta, un abitacolo profumato sarà il biglietto da visita migliore per chi sale in auto con voi: la ciliegina sulla torta di un'automobile pulita.

Vi ha servito fedelmente per settimane, stipata all'inverosimile di bagagli, caricata di bambini, cani, gatti, biciclette e girelli. L’avete impolverata, riempita di sabbia, briciole e souvenir dei luoghi di villeggiatura. Ma ora che le vacanze sono finite è venuto il momento di rendere grazie alla vostra automobile con la più semplice delle attenzioni: una bella pulizia. Fatta come si deve. Avendo un minimo di spazio e di tempo la cosa migliore è farsela da soli: alla lunga si risparmia (le attrezzature che acquisterete non costano una fortuna, però certo non si ammortizzano con una singola toelettatura) ma soprattutto, nelle fasi come queste, in cui il lavoro “sporco” si deve per forza accompagnare a quello di fino, il fai da te è impagabile. Un’avvertenza, però: la normativa italiana vieta di lavare l’auto su strada pubblica e anche nelle aree private limita il lavaggio alle zone attrezzate al recupero delle acque, per evitare che i residui dei detergenti siano dispersi nell’ambiente. La legislazione in materia è demandata ai singoli comuni (oltre che ai regolamenti condominiali). È bene dunque verificare presso la propria amministrazione ed è comunque buona norma effettuare il lavaggio sempre nelle apposite aree self attrezzate.

Redazione online

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