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È flop sharing?

Alberto Vita
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Germania - È flop sharing?

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Germania - È flop sharing?

In un recente studio sugli ultimi dieci anni del mercato tedesco dell’automobile realizzato dal Center Automotive Research (CAR) dell'Università di Duisburg-Essen, si legge che l’auto privata continua a godere di ottima salute, mentre il car sharing arranca. Le circostanze che espone il direttore del centro ricerche, Ferdinand Dudenhöffer, sembrano incontrovertibili: il numero di autovetture in Germania dal 2009 è aumentato di 5,8 milioni di unità, passando a 47,1 milioni, con un più 10,4% in dieci anni. La densità delle auto è così aumentata da 504 a 567 veicoli per 1.000 abitanti, con crescite a doppia cifra del parco auto in molte città tedesche; dal +11,3% di Berlino al +18,5% di Monaco, o al più 21,2% di Lipsia. Al contempo, i dati delle auto in car sharing languono: "La quota di condivisione di auto nel parco tedesco è dello 0,04 per cento - si legge nello studio - Il car sharing è un'attività difficile a causa degli alti costi operativi. E per molti clienti il servizio non è così interessante, perché le auto si possono utilizzare solo in città. Le offerte oltre i limiti urbani sono scarse, il che esclude in anticipo un numero considerevole di potenziali utenti. Dei tanti servizi nati dalle Case, solo pochi sono sopravvissuti: la Opel, la Mazda e la Citroën, per esempio, hanno da tempo interrotto le loro offerte e i leader del settore Car2go (Daimler) e Drive Now (BMW) hanno recentemente dovuto fondersi per diventare più redditizi". Infine, il documento sottolinea come le nuove modalità di acquisizione dell’auto rendano il servizio di car sharing ancora meno attraente.

Gli operatori non ci stanno. A Dudenhöffer ha risposto è il rappresentante dell'Associazione federale del car sharing, Gunnar Nehrke: "Questa è una polemica con un rivestimento scientifico", ha detto il manager, perché il mercato del car sharing è in continua crescita. "Solo il 3% dei residenti di età superiore ai 16 anni ha l'opportunità di usare il car sharing, ma in città come Amburgo e Berlino il 16% lo fa già".