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Burocrazia

Coronavirus
Slitta anche il Documento unico

Mario Rossi
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Coronavirus - Slitta anche il Documento unico

E alla fine l’emergenza coronavirus contagiò anche il Documento unico, la nuova carta di circolazione che riporterà anche i dati sui gravami (ipoteche, fermi amministrativi eccetera) attualmente contenuti nel Certificato di proprietà, destinato a scomparire.

La legge del 2015. Introdotto, dopo anni di discussioni, da una legge sulla semplificazione della pubblica amministrazione del 2015, disciplinato da una norma del 2017, inizialmente previsto per l’1 luglio 2018, poi prorogato all’1 gennaio 2020, l’ultima legge di bilancio ne aveva ulteriormente rinviato il debutto, prevedendone una progressiva introduzione nell’arco del 2020, sulla base di un calendario fissato dal ministero dei Trasporti, da concludersi obbligatoriamente entro il 31 ottobre.

Il via il 17 febbraio. Un processo che è effettivamente partito il 17 febbraio, quattro giorni prima che il cosiddetto paziente uno fosse ricoverato all’ospedale di Codogno (Lodi), ma solo a livello informatico e solo per le sole cosiddette minivolture: i passaggi di proprietà di auto usate acquistate da concessionarie o commercianti indipendenti, comprese quelle ritirate in permuta a fronte dell’acquisto di un altro veicolo nuovo o usato. Di fatto, in questa prima fase gli operatori hanno sì iniziato a usare le nuove procedure, ma il ministero dei Trasporti e l'Aci hanno continuato a emettere i rispettivi documenti, cioè la carta di circolazione e il certificato di proprietà digitale.

Seconda fase dal 6 aprile. Il programma messo a punto dal ministero dei Trasporti e dall’Aci a febbraio prevedeva che questa prima fase, obbligatoria per le minivolture e facoltativa per le nuove immatricolazioni, i veicoli importati dall’estero e i passaggi di proprietà, si esaurisse il 5 aprile. Solo a partire dal 6 aprile, infatti, era preventivato l’obbligo di emissione del Documento unico (non valido per la circolazione) per le minivolture.

Terza fase dal 4 maggio. L’ultima fase, infine, avrebbe dovuto partire il 4 maggio. Solo quel giorno, infatti, sarebbe diventato obbligatorio emettere il Documento unico anche per le immatricolazioni, le reimmatricolazioni e i passaggi di proprietà.

Tutto rinviato di 4 settimane (per ora). Il lockdown deciso dal governo in seguito all’epidemia di coronavirus, che ha provocato il blocco di tutte le attività non indispensabili, ha però costretto il ministero dei Trasporti a rivedere per l’ennesima volta i suoi programmi e a rinviare, per il momento di quattro settimane, tutte le scadenze. Dunque, solo a partire dal 4 maggio il Documento unico sarà obbligatorio per tutte le minivolture, mentre per le immatricolazioni, reimmatricolazioni e per i passaggi di proprietà l’obbligo scatterà il 1° giugno.