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Curiosità

Tunnel e gallerie
I dieci trafori più curiosi - FOTO GALLERY

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Laerdal (Norvegia). È il più lungo del mondo: 24,5 km. Inaugurato a novembre del 2000, è gratuito e si trova sulla tratta Oslo-Bergen della statale E16. Prima che lo costruissero, l’unico mezzo per raggiungere d'inverno gli estremi del tracciato era il traghetto. È composto da quattro tunnel tradizionali separati da tre caverne: tre antri con la roccia della montagna lasciata a vista per interrompere la monotonia, prevenendo i colpi di sonno. Il trattamento dell’aria, con rimozione del biossido di azoto, è particolarmente innovativo.​

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Yamate (Giappone).  È la galleria (a doppia canna), all’interno della stessa città, che detiene il record di lunghezza (18,2 km). Lo Yamate, infatti, è costruito sotto l’agglomerato urbano di Tokyo, a 30 metri dal suolo, ed è parte integrante della Chuo Kanjo-Sen (C2), la tangenziale della città. La prima parte è stata aperta al traffico il 22 dicembre 2007 e solo il 7 marzo 2015 l’intera estensione della galleria è stata percorribile. La velocità massima è molto ridotta: 60 km/h.

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Zhongnanshan (Cina). Tallona quello di Yamate: anche questo tunnel ha infatti due canne ed è più corto di un’inezia (18 km di lunghezza complessiva, circa metà della tangenziale ovest di Milano, tanto per avere un riferimento). Fa parte dei tunnel “giovani”: è stato infatti aperto al traffico il 20 gennaio 2007 e attraversa lo Zhongnanshan, cioè la montagna di Zhongnan, nella provincia cinese dello Shanxi.​

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San Gottardo (Svizzera). Con i suoi 16,9 km è il più lungo tra i vari tunnel che “bucano" le Alpi disseminati tra Italia, Francia e Svizzera. Inaugurato nel 1980, il San Gottardo è interamente ricavato in territorio elvetico, sull’autostrada A2 (la Basilea-Chiasso) e fa anche da confine tra la Svizzera italiana (Airolo, nel Canton Ticino) e quella tedesca (Göschenen, nel Canton Uri). Essendo a tutti gli effetti una galleria autostradale, non comporta il pagamento di alcun pedaggio giacché il prezzo è compreso nei 40 franchi (36 euro) della “vignette” richiesta per percorrere l'autostrada svizzera.

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Arlberg (Austria). Aperta al traffico il 1° dicembre 1978, la galleria (a una sola canna) più lunga dell’Austria misura 14 km e passa sotto il massicio dell’Arlberg, da cui prende il nome, rappresentando un’alternativa veloce e moderna al vecchio passo. Anche se ovviamente non si nota, è composta di due gallerie collegate da un ponte completamente coperto. È percorsa, in parallelo, da un traforo ferroviario.​

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Fréjus (Italia-Francia). Inaugurato nel 1980, consente di entrare in territorio francese evitando il colle del Moncenisio, cioè un percorso lungo, ancorché pittoresco (e spesso chiuso per neve). Accessibile dall’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, misura 12,9 km ed è realizzato con una sola canna. Sono però in corso i lavori che, nel 2019, dovrebbero consentirne il raddoppio facendone il traforo a doppia canna più lungo d’Italia.​

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Monte Bianco (Italia-Francia). Il T1, come è meglio conosciuto nella nomenclatura autostradale italiana, ha una maggiore anzianità di servizio rispetto al Fréjus (alias T4), essendo in funzione dal 1965. È di poco più corto (11,6 km) e ha le stesse regole di circolazione (70 km/h, interdistanza obbligatoria segnalata da due luci blu sui lati a intervalli di 150 metri). Il 24 marzo 1999 fu teatro di uno dei più terribili incidenti in galleria: a causa dell’incendio di un camion, persero la vita 39 persone. Rimase chiuso per tre anni.

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Gran Sasso (Italia). Per una semplice questione di lunghezza, con i suoi 10,2 km è il terzo, inItalia, dopo Fréjus e Bianco. Ma a differenza di questi due, che essendo di confine fanno metà conla Francia, è realizzato totalmente in territorio nazionale. Altra differenza: è parte integrante diun’autostrada, la A24 Roma-Pescara. Fino al 1993 è stato a canna unica: in quell’anno, oltre alraddoppio della carreggiata, è stato inaugurato l’accesso diretto (fatto unico al mondo) ai laboratoridell’Istituto Nazionale di fisica nucleare, collocati a 1 km di profondità sotto la galleria.

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Col di Tenda (Italia-Francia). Con appena 3,2 km, ha un’estensione che molte gallerie autostradali (a iniziare da quella di base della Variante di Valico) superano abbondantemente. Ma merita una citazione in questa rassegna perché fu inaugurato nel 1882, prima dell’avvento delle automobili. Ed era il tunnel stradale più lungo del mondo. Oggi ha il vantaggio di essere gratuito, oltre che situato ad altitudini (1.280/1.321 metri sui due versanti) che difficilmente rendono necessaria la sua chiusura per neve.​

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Gudvanga (Norvegia). Assieme alla Cina e ai Paesi che, come il nostro, si affacciano sulle Alpi, la Norvegia ha un’elevata concentrazione di trafori. Questo, con 11,4 km, è il secondo del Paese ed è in attività dal 17 dicembre 1991. Fatto curioso: mezzo chilometro dopo il portale est inizia il tunnel Flenja (oltre 5 km), un chilometro dopo il quale “parte” il Fretheim (1,3 km), mentre 7 km più a est c'è il Laerdal (foto 1). In pratica, su 51,5 km della strada E16, ben 43 km sono composti da gallerie.

Sono suggestivi, per alcuni claustrofobici e in generale affascinanti anche per chi non ha nozioni di ingegneria o architettura. I trafori, o gallerie, o tunnel che dir si voglia, sono (assieme ai viadotti) le opere più spettacolari che facilitano la viabilità dribblando la morfologia del territorio. Hanno regole di circolazione tutte loro, molto più restrittive rispetto alle normali gallerie autostradali, visto che sono in gran parte realizzate con un’unica canna in cui vige il doppio senso di marcia. Chiunque sia stato almeno una volta in Francia in automobile avrà ricevuto, al pagamento del pedaggio (salatissimo, altra caratteristica particolare e non esattamente gradevole) un cartoncino con tutte le norme a cui attenersi: velocità (limitata a 70-80 km/h), distanza minima di sicurezza (150 metri), comportamento in caso d’emergenza. Ecco un breve viaggio per immagini nei dieci trafori più lunghi, più suggestivi o più curiosi, in Italia e nel mondo. 

Marco Visani