Ferrari - Dieci modelli di Maranello ai raggi X - FOTO GALLERY
Ferrari 365 GTB/4 Daytona. Motore V12 con cilindri disposti a 60 gradi, 352 cavalli e 280 km/h. E stiamo parlando di una vettura presentata nel 1968. Due le serie prodotte, anche spider, fino al 1974.
Ferrari 365 GTB/4 Daytona. Nel 1971 debutta la seconda serie, sulla quale viene eliminata la fascia anteriore di plexiglass per questioni omologative per gli Stati Uniti. Aggiornati anche gli interni.
Ferrari 550 Maranello. Con questo modello del 1996, la Ferrari torna a interpretare il tema della supercar a motore anteriore (e cambio posteriore).
Ferrari 550 Maranello. Dentro il lungo cofano, si cela un V12 di 5.5 litri e 485 cavalli. Carrozzeria disegnata da Pininfarina.
Ferrari 456 GT. Lo stesso motore della 550 Maranello (ma con 440 cavalli) equipaggia a partire dal 1992 questa 2+2, sempre frutto dell'estro di Pininfarina.
Ferrari 456 GT. La produzione, cessata nel 2003, la consegna alla storia come uno dei modelli più longevi usciti da Maranello.
Ferrari Mondial T. Una delle Ferrari più bistrattate di sempre. Certo, la formula 2+2 e la sua necessità di spazio longitudinale non hanno giovato alle proporzioni del corpo vettura. Un vero peccato perché comunque era un'auto non scevra da innovativi contenuti tecnici.
Ferrari Mondial T. La lettera T è dovuta dalla presenza di un cambio trasversale abbinato a un V8 longitudinale di 3.4 litri con inieizione elettronica capace di 300 CV.
Ferrari 288 GTO. La somiglianza alla serie 308/208 non deve ingannare: dentro il cofano di questa meravigliosa automobile nata nel 1984 c'è un V8 con un turbocompressore per ogni bancata, capace di 400 CV e disposto longitudinalmente (mentre nelle 308/208 il motore è trasversale).
Ferrari 288 GTO. Inizialmente la produzione doveva essere di soli 200 esemplari, ma poi la Ferrari decise di costruirne 270. Gli ultimi due esemplari, assemblati un anno dopo la chiusura della produzione, furono consegnati a un collezionista mediorientale e a Niki Lauda.
Ferrari F40. Il capolavoro dell'ing. Nicola Materazzi, a oltre 30 anni dal lancio sul mercato (1987) continua ad affascinare (e far discutere) gli appassionati. Un'auto senza compromessi, si direbbe oggi.
Ferrari F40. Nata per festeggiare i 40 anni della Ferrari, è oggi un'icona indiscussa della storia del Cavallino rampante con il suo V8 biturbo da 478 CV.
Ferrari F50. Dieci anni dopo la F40, per celebrare i 50 anni di storia della Ferrari, viene lanciata sul mercato (sempre in tiratura limitata: solo 349 esemplari) la F50 che, a differenza della progenitrice, è una spider con tetto rigido asportabile.
Ferrari F50. Abbandonata l'architettura otto cilindri biturbo della F40, la F50 impiega un V12 derivato dalla monoposto di Formula 1 della stagione 89. Il 4.7 aspirato arriva a erogare ben 520 CV a 8.500 giri/min.
Ferrari 250 GTO. Quell'acronimo, Gran Turismo Omologata, è la formula distintiva di una delle più preziose Ferrari di tutti i tempi. Ne furono prodotti 39 esemplari oggi quotati a cifre folli: 48,4 milioni di dollari per una GTO andata all'asta nel 2018.
Ferrari 250 GTO. Mossa da un V12 di tre litri da circa 300 CV e destinata alle competizioni, la coupé di Maranello ha dominato tre 24 Ore di Le Mans consecutive, dal 1962 al 1964.
Ferrari Testarossa. Nel 1984, l'erede della 512 BB traghetta negli anni 80 il famoso motore V12 piatto (a 180°) arrivato a 390 cavalli.
Ferrari Testarossa. La vettura diventa un'icona della sua epoca grazie al telefilm ''Miami Vice'', dove una prima serie bianca (la cosiddetta monospecchio) fa da co-protagonista.
Ferrari 575 Superamerica. Sulla base della 575 Maranello, nel 2005 Leonardo Fioravanti concepì una versione targa, con tetto rigido ripegabile. Quest'ultimo poteva essere di vetro fotocromatico, che si scurisce in base alla luminosità. Un complesso meccanismo provvede al ribaltamento all'indietro per l'apertura.
Ferrari 575 Superamerica. Dentro al cofano anteriore è presente un V12 di 5.75 litri potenziato a 540 CV, che permette alla Superamerica di diventare la convertibile più veloce al mondo con 320 km/h di punta massima.
Dopo la gallery dei modelli Alfa Romeo, ecco la seconda puntata delle vetture viste ai raggi X, questa volta dedicata alle Ferrari. E considerato che la nascita di quest'ultima è strettamente legata alla storia del Biscione, la sequenza cronologica ci pare più che pertinente. Se siete dei veri appassionati dei bolidi di Maranello, mettete alla prova le vostre conoscenze scrutando, fin nei minimi dettagli, la meccanica di queste automobili che il mondo ci invidia. Con una precisazione: si tratta solo di una selezione e quindi ci perdonerete se ne abbiamo esclusa qualcuna.