Alfa Romeo
8C, il prestigio e la sportività secondo il Biscione - FOTO GALLERY
Alfa Romeo - 8C, il prestigio e la sportività secondo il Biscione - FOTO GALLERY
La tradizione. La sigla 8C diventa leggendaria nella nomenclatura del Biscione grazie alle vetture dotate dei propulsori a 8 cilindri progettati da Vittorio Jano, capaci di vincere ovunque, con tre primi posti consecutivi alla 24 Ore di Le Mans, dal 1932 al 1934, e quattro alla Mille Miglia, dal 1932 al 1935. Nella foto, la 8C 2300 del 1931.
La concept. Al Salone di Francoforte del 2003 viene presentata la concept 8C Competizione, che richiama, appunto, la gloriosa tradizione delle 8 cilindri di Arese. Il nome Competizione, invece, deriva dalla 6C 2500 del trionfo di Juan Manual Fangio alla Mille Miglia del 1950.
Verso la serie? La vettura riscuote larghi apprezzamenti tra pubblico e critica, a cominciare dallo stile, ideato per lei dal tedesco Wolfgang Egger, all’epoca a capo del design del Biscione. Tuttavia, per una decisione definitiva su una sua eventuale produzione di serie bisognerà attendere qualche anno.
Verso la produzione. La versione definitiva, pronta per una piccola produzione di serie, viene svelata al Salone di Parigi del 2006, riprendendo quasi del tutto il design della concept. Lo spunto per le sue forme arriva soprattutto dalla 33 Stradale, da cui riprende il design dei proiettori anteriori, sebbene collocati più in alto rispetto alla storica supercar.
Richiami al passato. Neppure nella zona posteriore mancano richiami al passato: il design della coda riprende lo stile della Giulietta SZ del 1961.
Moderni e rétro. Nella foto, il dettaglio dei proiettori circolari. La loro forma, che richiama quella della Giulia TZ del 1963, verrà ripresa anche da altri modelli, come vedremo.
Il commento. E a proposito dello stile, la vettura raccoglie un complimento che fa il giro del mondo: ''Si chiama 8C, e credo sia semplicemente la più bella macchina mai costruita'', è il commento di Jeremy Clarkson sulla BBC.
I colori. Piuttosto ridotta è la scelta di cromie per la carrozzeria: sono disponibili un solo pastello (rosso) e tre verniciature micalizzate (rosso, giallo e nero). All’epoca, tuttavia, Sergio Marchionne accetta una scommessa proposta da un amico: se l’ad del gruppo Fiat non porterà a compimento l’acquisizione della Opel, l’altro potrà acquistare la 8C in un colore da lui desiderato. Ecco perché un solo esemplare verrà prodotto nell’elegante Blu Notturno della produzione Maserati.
L’architettura. La vettura segna il ritorno della trazione posteriore su un modello del Biscione dai tempi della 75 e dell’ultima serie della ''Duetto'', oltre che delle più rare SZ ed RZ. Come quest’ultime, in particolare, adotta uno schema transaxle, con motore anteriore e cambio al retrotreno.
L’otto cilindri. E veniamo al gioiello che dà il nome a questo bolide: un motore V8 di 4.7 litri da 450 CV di origine Maserati, fatto interamente di alluminio, che spinge la vettura da 0 a 100 km/h in 4,2 secondi.
Gli interni. Ed ecco l’abitacolo dell’auto, che riprende ed esalta lo stile delle Alfa Romeo di quegli anni, come la plancia driver oriented con tre bocchette circolari al centro. Il quadro strumenti, di fatto, è quello della 159, ma con un fondoscala di ben 330 km/h. Del resto, la velocità massima di quest’auto è di 293 km/h.
L’edizione limitata. Nell’abitacolo, tra i due sedili, trova spazio anche la placchetta metallica che sottolinea la serie limitata della vettura. La versione chiusa di quest’auto prevede una produzione di soli 500 esemplari, a fronte di oltre 1400 prenotazioni effettuate nelle prime settimane dopo il lancio parigino.
Lo stile per tutti. Nel 2008 arriva sul mercato l’Alfa MiTo, il primo modello di Arese ispirato allo stile della recente 8C Competizione. In particolare, i proiettori anteriori e le ''curve'' del cofano riprendono le soluzioni della supercar, al pari della vetratura laterale, alleggerita su entrambe dall’assenza di cornici dei finestrini.
Stesse gemme. Ma il dettaglio in assoluto più simile tra l’utilitaria sportiva e la citycar è, senza dubbio, la forma dei proiettori posteriori. Il designer della piccola è l’argentino Juan Manuel Diaz, in seguito promosso a capo dello stile del Biscione.
La scoperta. E proprio nel 2008, quando l’Alfa MiTo arriva sul mercato, viene presentata la versione di serie della 8C Spider, di fatto identica alla one-off presentata al Concorso d’eleganza di Pebble Beach del 2005.
Fascino en plein air. La vettura traspone su una carrozzeria scoperta con capote di tela a comando elettrico lo stile e le soluzioni della 8C Competizione. La sua produzione, che avverrà in soli 329 esemplari, viene avviata anche per accontentare alcuni dei tanti collezionisti che avrebbero in precedenza voluto mettere le mani sulla coupé, finita presto sold-out.
Stesso propulsore. Il motore è lo stesso V8 4.7 della variante chiusa, che qui deve muovere una massa più importante. Ecco perché le prestazioni calano leggermente: per lo 0-100 servono 4,4 secondi, mentre la velocità massima è di 290 km/h.
Aria familiare. Anche gli interni sono quelli della versione chiusa, con alcune differenze dovute alla carrozzeria scoperta. Come sulla Competizione, le palette dietro al volante e i comandi ai piedi della console sono al servizio del cambio elettroattuato.
Diversa. Dopo lo stop alla produzione della 8C, l’Alfa Romeo riprenderà il tema della supercar con un modello di concezione diversa, che sacrifica ogni confort sull’altare della leggerezza, la 4C. Di lei abbiamo parlato con molti dettagli in un nostro precedente approfondimento.
Il prossimo 30 agosto verrà svelata la nuova supercar dell'Alfa Romeo. Molti scommettono su una riedizione moderna della 33 Stradale, la grande icona di sportività del marchio italiano a cui si è già ispirata la 8C, a oggi vetta della produzione del Biscione in questo secolo. Del resto, la vettura mostrata come concept nel 2003, per poi essere svelata in veste definitiva nel 2006, è un modello realizzato in meno di 800 esemplari tra le varianti coupé (Competizione) e Spider, con uno stile da granturismo, un motore di origine Maserati e prestazioni da supercar (dell’epoca). Ne parliamo con maggiori dettagli nella nostra galleria d’immagini, dove troverete la storia e le caratteristiche di questa iconica vettura italiana.