Supercar - Indimenticabili anni 90 - FOTO GALLERY
McLaren F1. Se si esclude la M6GT del 1969, voluta da Bruce McLaren e realizzata in soli due esemplari, è lei la prima stradale di Woking. Si tratta di un progetto sviluppato dal leggendario Gordon Murray, il più vincente tecnico del Circus negli anni 80, che dà alla luce nel 1992 una sportiva da urlo, con un abitacolo a tre posti (il guidatore è collocato in posizione centrale, più avanzata), una scocca di materiali compositi e un V12 da 6.1 litri di origine BMW.
Dodge Viper. Tra le più muscolose vetture di quel decennio, arriva anch’essa sul mercato nel 1992. Nella sua prima declinazione, realizzata con un telaio tubolare, è una vettura targa a due posti dotata di un V10 da ben 8 litri e 400 CV: sebbene la potenza specifica sia tutt’altro che da sportiva, è all’epoca la vettura aspirata più potente al mondo.
Nissan R390. Disegnata da Ian Callum e dotata di un motore V8 da 3.5 litri e 560 CV, questa vettura viene realizzata nel 1997 in un solo esemplare stradale, inizialmente destinato alla vendita, ma alla fine mai commercializzato. Del resto, la R390 nasce soprattutto per ottenere l’omologazione della versione da corsa come auto di classe GT1 da impiegare alla 24 Ore di Le Mans.
Bugatti EB110. Nata nel 1991 durante la parentesi italiana del marchio, quest’auto rende omaggio nel nome a Ettore Bugatti, di cui si celebrano all’epoca i 110 anni dalla nascita. Sotto pelle adotta un poderoso motore V12 quadriturbo da 3.5 litri, che nella prima declinazione della vettura eroga ben 560 CV (saliranno a 650). Nonostante i numeri mozzafiato, verrà prodotta in poco più di 120 unità.
Mitsubishi 3000 GT. Una delle più celebri JDM degli anni 90, tra le più apprezzate vetture della serie di videogiochi Gran Turismo. Questa giapponese nasce nel 1990 con un V6 biturbo da 3.0 litri e 286 CV, la trazione integrale, le quattro ruote sterzanti e l’aerodinamica attiva.
Mercedes CLK-GTR. Una stradale da corsa, tra le più accattivanti dell’epoca. Nasce nel 1997 per ottenere l’omologazione di classe GT1 nel campionato GT, ottenendo due titoli piloti e altrettanti trionfi tra i costruttori. Verrà prodotta in sole 25 unità, anche con carrozzeria scoperta, e con un motore V12 da 6.9 o 7.3 litri a seconda dell’esemplare.
Cizeta V16T. Disegnata da Marcello Gandini, è una supercar voluta dall’imprenditore Carlo Zampolli (da qui il nome Cizeta) e Giorgio Moroder, padre della musica elettronica. Gli alti costi produttivi, insieme con problemi di altro tipo, impediranno il successo di questa vettura, prodotta in una decina di unità con un raro esempio di motore V16: nello specifico, un 6.0 da 540 CV.
Jaguar XJ220. Tra gli esempi più belli di design sportivo di quegli anni, debutta nella versione di serie nel 1991 con il primo V6 di sempre del Giaguaro: un motore da 3.5 litri e 542 CV, che consente a questa elegante sportiva di accelerare da 0 a 100 km/h in 4 secondi e di toccare a Nardò il record di 349,4 km/h, in seguito battuto dalla McLaren F1.
Ferrari F355. Questa sportiva a due posti debutta nella variante Berlinetta (in seguito arriverà la targa GTS e la Spider) al Salone di Ginevra del 1994. Il motore è un V8 da 3.5 litri a cinque valvole per cilindro, che spinge la vettura fino a una velocità di 295 km/h.
Ferrari F50. L’erede della F40 arriva nel 1995 per celebrare, con due anni di anticipo, i 50 anni del Cavallino. Diverse sono le soluzioni mutuate dalla Formula 1, come il telaio monoscocca e il gruppo motore posizionato al centro, in posizione portante. Sotto pelle trova spazio un motore V12 da 4.7 litri, che consente a quest’auto di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di 3,9 secondi.
Honda NSX. All’epoca l’anti-Ferrari giapponese, è la prima auto al mondo ad adottare una monoscocca saldata interamente di alluminio. Il V6 aspirato da 3.0 litri e 273 CV riprende la soluzione delle bielle in titanio impiegate all’epoca dal V12 Honda per la Formula 1. L’uso abbondante dell’alluminio e l’alleggerimento generale delle varie componenti hanno consentito di fermare la bilancia a 1.370 kg.
Chevrolet Corvette ZR1. Questa versione dell’iconica sportiva debutta nel 1990 con nuovo motore V8 LT5 da 5.7 litri e 381 CV sviluppato dalla Lotus, acquisita nel 1986 dalla General Motors. Di fatto, è la più sportiva delle Corvette della serie C4: la velocità massima è di 290 km/h, mentre l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in meno di 5 secondi.
Porsche 911 GT2. Questa 993 estrema viene prodotta dal 1995 al 1998 per ottenere l’omologazione di classe GT2. L’auto adotta un flat six biturbo da 3.6 litri e 430 CV, che saliranno a 450 nel 1998. Con quest’ultima iniezione di potenza, l’auto accelera da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi e raggiunge i 300 km/h di velocità di punta.
Porsche 911 GT1 Strassenversion. Ovvero, ''versione stradale'': questa sportiva viene prodotta in un numero limitato di esemplari per ottenere l’accesso alla classe GT1, di cui rappresenta uno degli esempi più celebri. Il flat six da 3.2 litri ha una potenza di 544 CV, inferiore a quella della versione da gara. Comunque, quanto basta per spingere l’auto fino a una velocità autolimitata di 310 km/h e farla accelerare da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi.
Lamborghini Diablo. Altra grande icona degli anni 90, porta la firma stilistica di Marcello Gandini. Al lancio, nel 1990, adotta un motore V12 aspirato da 5.7 litri e 492 CV, con il quale raggiunge una velocità di 325 km/h, all’epoca la più elevata di sempre su una vettura stradale. La trazione è posteriore, ma già nel 1993 arriva la versione VT (''Viscous Traction''), con un giunto viscoso che trasferisce alle ruote anteriori il 25% della coppia quando serve.
Aston Martin Vantage Le Mans V600. Nel 1999, in occasione del 40° anniversario dello storico trionfo dell’Aston Martin a Le Mans, la Casa di Gaydon presenta questa poderosa granturismo con numeri da supercar, di fatto il canto del cigno della Virage, di cui le Vantage rappresentano, all’epoca, le declinazioni più potenti. La Le Mans, riconoscibile dal body kit specifico e altri dettagli, adotta un’evoluzione da ben 600 CV e 813 Nm del celebre V8 da 5.3 litri.
Anni 90: un decennio di grande creatività per il mondo delle auto sportive, tra coupé per tutti i giorni (all’epoca ancora molto gettonate) e supercar con tanti cavalli. Queste ultime, del resto, sono diventate delle vere e proprie icone di una stagione automobilistica vigorosa e autentica, in cui l'elettronica non era ancora una presenza massiccia: certo, parliamo di auto magari più difficili da "domare", ma proprio per questo ammantate di un fascino ormai raro. Abbiamo raccolto alcuni esempi nella nostra galleria d’immagini, tra supersportive, granturismo vitaminizzate e vetture nate pensando al motorsport.