Jeep
Una Grand Cherokee per Papa Prevost
Una Jeep targata SCV1
La vettura, in grigio scuro metallizzato e con la consueta iconica targa “SCV1", era una Grand Cherokee 2.0 PHEV 4xe, della quinta serie dell’apprezzata Suv d’oltreoceano. In aggiunta al tradizionale servizio di protezione al Santo Padre, assicurato dall’Ispettorato Vaticano della Polizia di Stato, l'auto è stata dapprima scortata da dodici Corazzieri a bordo di Moto Guzzi California 1400: cinque ad aprire il corteo papale e a precedere la Grand Cherokee, quattro ai lati e tre in coda. Dopo, nel tratto da piazza Venezia al Quirinale, la scorta è proseguita con i Corazzieri a cavallo. Al rientro in Vaticano, la scorta d’onore è stata affidata unicamente ai Corazzieri in motocicletta.
Per l’occasione, lungo il percorso - in aggiunta al tradizionale servizio di protezione al Santo Padre, assicurato dall’Ispettorato Vaticano della Polizia di Stato -
Ibride e zero emission d’Oltretevere
Papa Leone XIV sembra aver inaugurato una tendenza di pragmatismo, oltre che di attenzione all’ambiente, anche nella scelta delle vetture. Pochi giorni dopo la sua elezione, il Pontefice con i suoi collaboratori aveva viaggiato a bordo di un elettrico Volkswagen ID.Buzz. Il 25 maggio scorso, in occasione dell’insediamento sulla Cattedra di Roma, Papa Prevost era arrivato alla Basilica di San Giovanni su una Volkswagen Tiguan ibrida. Lo stesso giorno, per raggiungere la Basilica di Santa Maria Maggiore al termine della messa solenne, il Papa aveva salutato i fedeli lungo via Merulana, la strada che collega le due Basiliche, in piedi su una Mercedes-Benz Classe G elettrica, la stessa utilizzata al termine delle cerimonie in piazza San Pietro, donata dalla casa bavarese a Papa Bergoglio, in occasione del Giubileo 2025.