Leggende
Fiat 124, l’auto che raccontò l’Italia del boom
Così nacque la Fiat 124, presentata nel 1966 sotto la guida di Dante Giacosa. Non era una vettura appariscente, ma equilibrata e concreta, frutto di una progettazione intelligente che privilegiava spazio, leggerezza e razionalità. Il suo motore, firmato da Aurelio Lampredi, era un quattro cilindri da 1,2 litri, vivace e robusto, pensato per garantire affidabilità e consumi contenuti. La 124 offriva anche soluzioni tecniche allora inedite per la sua categoria, come i freni a disco su tutte le ruote e sospensioni moderne, che ne facevano un modello sicuro e confortevole. L’anno successivo ottenne il titolo di Auto dell’Anno 1967, riconoscimento che confermava la bontà di un progetto destinato a segnare la storia dell’automobile italiana.
Fin dal debutto, la 124 si mostrò come una piattaforma versatile, capace di generare una vera famiglia di modelli. Accanto alla berlina arrivarono presto la Familiare, spaziosa e adatta alle famiglie, la Coupé disegnata da Mario Boano e, naturalmente, la Spider firmata Pininfarina, che trasformò la razionalità della berlina in eleganza e piacere di guida. Il successo sportivo non tardò ad arrivare: nel 1972 la 124 Abarth vinse il titolo europeo rally, aprendo una stagione di successi che avrebbe poi proseguito la 131.
A rendere la Fiat 124 ancora più iconica contribuì anche la sua capacità di rappresentare lo spirito di un’epoca. Era l’auto della piccola borghesia italiana che si affacciava al benessere, dei viaggi estivi con la famiglia, ma anche delle grandi imprese. Come quella del “raid dei due Capi”, la spedizione guidata dal Duca Amedeo d’Aosta da Città del Capo a Capo Nord, raccontata sulle pagine di Quattroruote nel 1970: un viaggio simbolico che attraversava continenti e cortine di ferro, mettendo alla prova la solidità e l’affidabilità della berlina torinese.
Accanto a progetti visionari come la Sigma Pininfarina e la 1750 Gran Sport Zagato, la 124 rappresentò per la redazione un modo di raccontare l’automobile come cultura, progresso e libertà. Oggi, a distanza di quasi sessant’anni, la Fiat 124 è ricordata non solo come una vettura di successo, ma come un simbolo sociale, capace di incarnare l’ottimismo di un’Italia che credeva nel futuro e di un’industria che sapeva parlare al mondo intero.