Jaguar
I 50 anni della XJ - FOTO GALLERY
Definirla la più iconica delle Jaguar sarebbe bello, ma anche ingiusto, per un marchio che di icone ne ha sfornate a dozzine. Diciamo allora che la XJ è stata la berlina che ha svecchiato l’immagine del marchio, capace di acuti incredibili quando creava coupé e roadster (dicono nulla la serie XK e la E-Type?) ma un po’ ingessato quando si trattava di dar forma a delle berline: importanti, seriose al limite del sussiegoso e - appunto - distanti anni luce dal dinamismo espresso dalle sportive della gamma. Con la XJ, presentata in prima mondiale il 3 ottobre 1968 al Salone di Parigi, 50 anni fa, la Casa di Coventry realizza la sintesi perfetta tra la sedan d’apparato e la vettura dinamica creando una delle più affascinanti berline sportive di tutti i tempi. Che per giunta, perpetuando la tradizione della marca, offre molto a un prezzo (relativamente) accessibile. È anche, la XJ, l’ultimo modello concepito sotto la guida del fondatore, sir William Lyons, ritiratosi da incarichi operativi un anno prima, ma rimasto in azienda come presidente onorario sino al 1972.
Una carovana per la festa. Per festeggiare il mezzo secolo la Jaguar ha fatto le cose in grande organizzando un convoglio con otto XJ in rappresentanza delle varie stagioni della sua storia. Le vetture, partite da Castle Bromwich, in Gran Bretagna, dove viene prodotta l’ammiraglia della gamma, sono arrivate - dopo un viaggio di 839 km - al Salone di Parigi dove è esposta, tra le altre, la recente XJ50, special edition presentata all’inizio di quest’anno. Tra le tappe intermedie il Jaguar Classic, il Bicester Heritage Centre, il circuito di Goodwood e quello di Le Mans. I destini della XJ e del salone francese si sono spesso intrecciati: oltre a dare i natali alla prima XJ la città d'Oltralpe ha infatti ospitato nel 1994 il debutto della X300 e nel 2002 quello della X350 con carrozzeria di alluminio.
Le prime tre serie. La prima XJ6 citava vagamente, nello stile, la 420 G, interpretandolo con forme molto più fluide. Oltre alla 420 era chiamata a sostituire praticamente tutta la gamma "bassa" del tempo (tutto è relativo, per una Jaguar…) allora composta anche dalle 240/340 (l’ultima serie della fortunatissima Mk2) e la S-Type. Due i motori, entrambi a sei cilindri in linea, di 2.8 e 4.2 litri, affiancati nel 1972 da un V12 (XJ12) di 5.3 litri. Nel 1973, alla vigilia della guerra del Kippur, arriva la seconda serie della XJ, con motori leggermente depotenziati per conformarsi alle normative antinquinamento Usa, un 3.4 al posto del 2.8 e una nuova calandra più bassa e il paraurti anteriore montato in posizione più elevata. Avrebbe continuato la sua corsa sino al 1979, cedendo lo scettro alla terza serie, ritoccata secondo uno stile più adatto ai tempi, ma molto vicino al disegno originario. Nonostante la somiglianza con le precedenti, la XJ Mk3 ha molti lamierati specifici, il padiglione rialzato e il parabrezza più inclinato. La sua carriera continua sino al 1986 con il sei cilindri e sino al 1992 con il V12.
Gli anni 80 e 90. Nel 1986 le XJ6 cambiano radicalmente volto con l’arrivo di quella che in codice è nota come la XJ40, la prima XJ con tre luci laterali oltre che (nella versione Sovereign) con i fari rettangolari invece che circolari. Alla base della gamma compare un sei cilindri 2.9, più oltre sostituito da un 3.2 a quattro valvole per cilindro. La mancanza di una versione 12 cilindri (che sulla nuova scocca non trovava posto) fu in qualche modo colmata dal lancio della XJR 4.0 da 251 cavalli, che rappresentà il debutto della XJ nell’arena delle berline sportive con un tuning estetico piuttosto marcato. La successiva X300 del 1994 torna al classico per lo stile (quattro fari, cofani dalle forme ammorbidite) e alla scelta tra motori a sei o dodici cilindri. Nel 1998 la X308 riprende la carrozzeria della X300, ma con inediti V8.
Il nuovo millennio. La X350 del 2003 passa all’alluminio, aggiunge un V6 e - per la prima volta - un diesel alla base della gamma. Il canto del cigno della XJ "vecchia maniera", cioè con la carrozzeria ispirata al modello del 1968, è la XJ 358 del 2007, riconoscibile per le prese d’aria laterali simili a quelle della sportiva XK. La XJ dei giorni nostri (nome in codice X351) tronca con il passato, propone un design inedito e una carrozzeria particolarmente generosa in fatto di abitabilità.