Lamborghini - 50 anni di versioni SuperVeloce - FOTO GALLERY
L’esordio. Nel 1971 il marchio Lamborghini presenta al Salone di Ginevra la Miura SV, che affianca nello stand della Casa di Sant’Agata Bolognese un’altra grande novità, la Countach.
Al top. La SuperVeloce, destinata a diventare la più ricercata tra le versioni della Miura, adotta un motore V12 di 4.0 litri, che eroga 385 CV a 7.850 giri/min. Il sistema di lubrificazione separato, collocato tra il propulsore e il cambio, viene introdotto quando la vettura è già in produzione.
Rivista. Rispetto alle Miura già note, la SV presenta un telaio irrigidito, ma anche un sistema di sospensioni posteriori rivisitate e una carreggiata più larga di 130 mm.
Gomme diverse. Questa variante viene inoltre equipaggiata con pneumatici di dimensioni diverse tra quelli anteriori e posteriori, con cerchi di nuovo disegno, preferiti dalla clientela in colorazione dorata.
Design rivisto. Le modifiche estetiche, rispetto alle precedenti declinazioni, vengono apportate dallo stesso Marcello Gandini, padre della Miura originale. Appaiono quindi parafanghi posteriori più larghi, luci posteriori dal design rinnovato e un cofano anteriore che comprende una nuova presa d'aria per il radiatore.
Ciglia addio. Sulla SV spariscono le celebri ciglia delle altre Miura. Ciò per ridurre i tempi di produzione di ciascun esemplare, poiché la finitura di questo dettaglio richiede un lavoro piuttosto lungo e complesso. Di fatto, solo la SuperVeloce di Ferruccio Lamborghini non vi rinuncerà.
Più rifinita. All’interno la SV appare più lussuosa e meglio costruita delle precedenti Miura, anche grazie a un abbondante uso di pellami e cromature.
Veloce. Le prestazioni sono ovviamente al top per l’epoca: la Miura SV supera i 290 km/h di velocità massima e, partendo da ferma, può coprire un chilometro di distanza in meno di 24 secondi.
Jota. Sei esemplari della Miura SV escono dalle linee di montaggio di Sant’Agata Bolognese con alcune specifiche della J (''Jota''), un prototipo estremo della sportiva emiliana, per far seguito alle pressanti richieste di alcuni clienti. Nascono così le Miura SVJ.
Fine serie. La produzione della Miura SuperVeloce termina nel 1973 dopo 150 esemplari, anche se due anni dopo un’ultima SV, oggi nella collezione del Museo della Casa emiliana, verrà assemblata per Walter Wolf.
L’altra SV. Al Salone di Ginevra del 1995 debutta la Diablo SV a trazione posteriore: dotata di un V12 di 5.7 litri da 485 CV, verrà prodotta in 346 esemplari. Nella foto, la versione del 1999, ristilizzata da Luc Donckerwolke, primo designer interno della Casa di Sant’Agata Bolognese.
Per le corse. Sempre nel 1996 debutta la SVR, versione per il motorsport della Diablo SuperVeloce. Ne vengono realizzati 34 esemplari.
Toro moderno. Nel 2009, quando ormai la storia della Lamborghini Murciélago è entrata nella sua fase finale, debutta la versione SV, prevista in 350 esemplari numerati. La massa ridotta di circa 100 kg, grazie al largo impiego di materiali leggeri, e il motore V12 di 6.2 litri, la cui potenza sale a 670 CV, le consentono di passare da 0 a 100 km/h in 3,2 secondi.
Toro per la Cina. Della SV viene addirittura prevista una miniserie di dieci esemplari destinata al mercato cinese, ovvero la SuperVeloce China Edition, che si distingue soprattutto per la vernice Grigio Telesto, la vistosa striscia arancio-nera e il logo SV sul passaruota posteriore.
Lambo vitaminizzata. Nel 2015 debutta la Lamborghini Aventador SuperVeloce, disponibile in 600 esemplari, che porta in dote una riduzione della massa di circa 50 kg rispetto alla LP 700-4 e un incremento della potenza del suo V12 aspirato di 6.5 litri, che arriva a 750 CV. Non mancano notevoli migliorie sotto il profilo aerodinamico.
Open top. Della SV viene persino proposta una versione scoperta, prevista in 500 unità. Anche in questo caso, la riduzione della massa è di circa 50 kg rispetto all’Aventador ordinaria nella configurazione Roadster.
Non plus ultra. L’Aventador più prestazionale arriva nel 2018, quando viene svelata la SVJ, cioè la SuperVeloce Jota. Il V12 aspirato di 6.5 litri eroga 770 CV a 8.500 giri/min e ha una coppia massima di 720 Nm a 6.750 giri/min. Notevoli, anche in questo caso, i miglioramenti apportati sotto il profilo aerodinamico. La produzione prevista è di 900 esemplari.
Si scopre. Come già accaduto con la SuperVeloce, anche l’Aventador SVJ ha la sua variante Roadster. L’incremento di peso rispetto alla versione chiusa è di soli 50 kg, mentre la produzione prevista è di 800 esemplari.
Quella del 1971 è forse una delle più memorabili edizioni del Salone di Ginevra. Nel marzo di 50 anni fa, infatti, vengono presentate in terra elvetica icone come la Maserati Bora, la Ferrari 365 GTC4 e le Fiat 128 Rally e 130 Coupé. Tuttavia, a rubare più di tutti la scena è lo stand della Lamborghini, con due capolavori di Marcello Gandini. La Casa di Sant’Agata Bolognese presenta infatti l’inedita sportiva Countach, ma anche la versione SuperVeloce della Miura, capostipite di una serie di modelli caratterizzati dalla sigla SV, che abbiamo raccolto nella nostra galleria d’immagini. Un vero e proprio mito nel mito, da mezzo secolo associato ai più celebri bolidi della Casa.