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Circolo dell'Automobile
L'emozione trova casa

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Tre piste da vivere. Il Circolo dell'Automobile si trova nella tenuta di Vairano, alle porte di Milano: una struttura di 50 ettari che offre tre piste di una lunghezza complessiva di otto chilometri, un percorso off-road e piazzali per esercizi e simulazioni.

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Lo studio di detailing.

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Uno dei garage.

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Istantanea da un evento.

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Istantanea da un evento.

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La clubhouse, che tra l'altro ospita la biblioteca.

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Uno dei garage.

Sabato 11 ottobre apre ufficialmente il Circolo dell'Automobile, all’interno della pista di Vairano di Vidigulfo, storica sede dei test di Quattroruote. Si tratta di un progetto unico nel suo genere, nato per restituire all’automobile una dimensione culturale, storica e simbolica, riconoscendola come patrimonio e linguaggio condiviso. Non un rifugio per nostalgici, ma un luogo operativo, concreto, radicato nel gesto stesso della guida. Al centro di questa visione ci sono i membri del Circolo: non semplici fruitori, ma parte attiva di una comunità esigente, chiamata a coltivare un’idea alta di automobile, fondata sulla competenza, sulla responsabilità e sulla trasmissione del sapere.
Il Circolo prende forma all’interno di una pista progettata per la verifica e l’analisi del comportamento dei veicoli, attiva da oltre trent’anni e costantemente aggiornata. Otto chilometri di asfalti suddivisi in tre tracciati principali, un percorso off-road e ampi piazzali irrigabili costituiscono la base infrastrutturale su cui si fonda un’idea precisa: l’automobile non è un oggetto da contemplare, ma un sistema da comprendere attraverso l’esperienza diretta della guida. Guidare, qui, non significa intrattenersi, ma esercitare attenzione, percezione, competenza.
Attorno alla pista si articolano le funzioni vitali del Circolo, ciascuna pensata non come servizio accessorio, ma come estensione coerente della sua identità. La clubhouse è luogo di incontro e di pensiero, dedicato al dialogo tra cultura, progetto e memoria automobilistica. L’officina è lo spazio in cui il sapere tecnico si trasmette e si affina, trasformando la manutenzione in conoscenza. Lo spazio di detailing interpreta la cura come disciplina, gesto minuzioso che restituisce forma e integrità. Lo storage, infine, custodisce le vetture come parte viva di un patrimonio: non oggetti da esporre, ma macchine da preservare nella loro possibilità di funzionare, muoversi, raccontare.
«In un tempo in cui tutto sembra spingere verso la disintermediazione, verso l’istantaneo e il virtuale, ho voluto creare un luogo fisico che restituisca valore alla presenza, al dialogo diretto, alla profondità dell’incontro» – spiega Giovanna Mazzocchi Bordone, presidente di Editoriale Domus. «Non si tratta di celebrare l’automobile come icona nostalgica, ma di riconoscerle il diritto a essere ancora pensata come oggetto tecnico, come forma di cultura e di libertà, come innovazione progettuale. Una parte della nostra identità, della nostra storia e del nostro futuro».

A guidare il Circolo dell’Automobile, nel ruolo di Presidente, è stato chiamato Gian Luca Pellegrini, direttore di Ruoteclassiche e direttore editoriale di Quattroruote:

«Con questo progetto diamo all’automobile uno spazio che oggi sembra mancare: non quello del mercato, non quello della nostalgia, ma quello del pensiero. Un luogo dove tornare a distinguere, argomentare, immaginare. Dove si possa ancora dire che l’automobile è stata una delle forme più complesse e fertili del Novecento, e che per questo merita di essere interrogata, non semplicemente celebrata. Il Circolo nasce per questo: per coltivare una passione che non coincide con il possesso, ma con l’intelligenza critica, con il piacere dell’esperienza e con la responsabilità della memoria».