Sono anni, anzi a questo punto decenni, che di tanto in tanto mi metto a cercare, nei meandri del web, se in qualche parte del mondo esista qualcosa di analogo a Vairano. E la risposta è sempre e costantemente la stessa: nessun'altra realtà editoriale presente sul globo terracqueo può contare su una pista di proprietà. Più di recente, ho iniziato a chiedere di accompagnarmi in queste investigazioni anche a ChatGpt. E pure insistendo in maniera quasi fastidiosa nel raccomandargli di essere preciso, puntiglioso e circostanziato, la risposta continua a essere quella che già conoscevo: c'è chi noleggia piste, chi s'infila in vecchi aeroporti, ma nessuno può appunto vantare un proving ground dedicato. Ed è una differenza pazzesca, perché cambia il modo di lavorare esattamente com'è cambiato il nostro da quel 16 giugno del 1995, quando Giovanna Mazzocchi Bordone, editore di Quattroruote e figlia del fondatore, porge le forbici per tagliare il nastro inaugurale nientemeno che a Max Mosley, all'epoca grande capo della Fia.

Fiat Bravo e Brava non erano ancora in vendita, ma quel giorno presenziarono a Vairano. Nella prima foto sotto, da sinistra: Raffaele Mastrostefano, storico direttore di Quattroruote, Max Mosley, all'epoca presidente della Fia, e il nostro editore, Giovanna Mazzocchi Bordone

Un gesto simbolico che porta a compimento un percorso lungo e per nulla lineare, perché trovare il luogo adatto per realizzare un sogno così grande non è stata una passeggiata: la ricerca di un terreno lungo e stretto adatto ad ospitare la pista era iniziata negli anni 80, con annunci sulla rivista. All'inizio dei 90 finalmente lo si trova, quando nelle vicinanze di Pavia, appunto a Vairano di Vidigulfo, 23 km a sud di Milano, si riesce a mettere assieme una cinquantina di ettari perfetti allo scopo. Restavano da risolvere un paio di problemi di non poco conto: la strada provinciale attraversava gli appezzamenti e doveva essere spostata. E così pure i tralicci dell'alta tensione: uno, per dire, cadeva esattamente in mezzo al rettilineo dell'Alta Velocità. Ma la forza di un sogno che si avvera trova il modo di appianare difficoltà come queste. E da una costola dell'Editoriale Domus nasce l'Asc, tre lettere che stanno per Automotive safety centre.

curve e sensazioni

Da quel giorno di tardissima primavera molte cose cono cambiate, tutte si sono evolute e affinate, ma Vairano continua a essere un centro d'eccellenza che, senza peccare di immodestia, ha un ruolo nell'automotive: soltanto quando le auto le provi davvero – con test specifici, ripetibili e quindi confrontabili, con strumenti di alta precisione, con procedure strutturate e certificate, con collaudatori che spendono il loro tempo fra testing, addestramento e aggiornamento –, puoi chiamare prove su strada quelle che altrimenti rimarrebbero semplici impressioni di guida. E, visto che al centro delle nostre analisi ci sono la sicurezza e il buon funzionamento di oggetti, appunto le automobili, che permeano la quotidianità di tutti noi, nella saga di Vairano ci puoi leggere, in filigrana, dell'impegno sociale. Elemento che in senso stretto, giova ricordarlo, non farebbe parte dei doveri di una realtà editoriale.

Ci rende orgogliosi anche il fatto che si tratti di un ambiente controllatissimo, dove però la componente scientifica non mette in secondo piano il fattore umano e dove l'oggettività dei dati non sminuisce la soggettività delle sensazioni. Insomma, in quell'asfalto c'è della poesia, in quegli otto chilometri si annidano storie e racconti che si sono stratificati nel tempo. E che iniziano prima ancora che l'asfalto stesso, quel 16 giugno, fosse inaugurato da una splendida tripletta di supercar in piena accelerazione: accosciate da sinistra, Lamborghini Diablo, Porsche 911 Turbo e Ferrari F512M. Gli aneddoti, infatti, partono già dal tecnigrafo: l'ingresso al Cappio Nord, per dire, fu disegnato sulla falsariga di un curvone della strada che da Rozzano porta a Milano 3, dove l'ingegner Sidoli, per decenni responsabile tecnico di Quattroruote, era solito saggiare la stabilità delle vetture.

trenta giri a tutto gas

A ben guardare, un po' tutto l'impianto è così: insegna molto e perdona poco, se parli di uomini e delle loro capacità di guida. E non nasconde nulla, se passi alle automobili e ai loro difetti. Aveva ragione quel collega spagnolo che anni fa, con una frase che ancora mi strappa un sorriso, al termine della visita definì Vairano «el paraíso del probador». Ma se inizi con i ricordi, in equilibrio tra emozioni e verità tecnica, finisce che le istantanee si sprecano: la prima automobile con cui sul rettilineo siamo riusciti a vedere i 300 orari è stata la Ferrari Enzo. Per un istante, ché quando ti muovi a 84 metri al secondo la staccata è dietro l'angolo. E che dire dei sovrasterzi incoercibili e arroganti di un'altra Ferrari, la 599 GTO? La difficoltà di tenerla in linea sui curvoni veloci dell'Handling, con il retrotreno che non stava fermo neppure a 160 all'ora, era seconda soltanto alla libidine. E poi le notti meravigliose, sul far dell'estate, in cui abbiamo realizzato piccole endurance (e l'aggettivo non vi porti a sottovalutarle) per portare allo scoperto anima e affidabilità di oggetti come l'Audi R8, la Lamborghini Huracán o la Porsche 911 GT2 RS. In fondo al rettilineo sul filo dei 270 orari, tra buio e zanzare, a volte trovare il punto di staccata perfetto per infilarsi sul Cappio Nord aveva il sapore della scommessa. Ma che meraviglia...

Quando non sono le zanzare, a Vairano a pungere è il freddo, che d'inverno ha la tipica schiettezza padana. Un marchio d'origine certificato anche dalla nebbia, che alle volte ti ruba mezze giornate di lavoro, tra scarsa visibilità e asfalto tutt'altro che asciutto. In quell'atmosfera ovattata, pare impossibile che lì di solito risuonino cilindri e pistoni. Eppure è così: di utilitarie, di sport utility, di supercar. Persino delle Formula 1, finché i regolamenti lo hanno consentito: per anni i team sono venuti da noi, in modo da mettere a punto l'aerodinamica, ché i due chilometri dell'Alta Velocità, perfettamente piani e livellati, sono considerati una sorta di galleria del vento a cielo aperto. A proposito di cielo: il rettilineo è pure un'aviosuperficie, il che contribuisce a rendere Vairano un melting pot di passioni. Ed è in questo meraviglioso miscuglio che si annida una delle ragioni del suo successo, che dopo trenta giri (attorno al sole) ci rende ancora orgogliosi come il primo giorno.

di tutto un po'

Il rettilineo inondato di vetture durante un'edizione del Raduno dei raduni, che si svolse per tre anni a partire dal 2010; i corsi di GuidaSicura, tenuti anche per le forze dell'ordine; momenti diurni di prova e istantanee da un paio di test di affaticamento che sono scivolate fin nel cuore della notte

Tre decenni senza soste

storia

La crescita di Vairano si è stratificata nel corso degli anni: nuove strutture sono state di volta in volta inaugurate, nuove attività si sono continuamente aggiunte. E il fil rouge che le unisce tutte è qualcosa che potremmo definire a metà strada tra cultura dell'automobile e impegno sociale.

Cantiere Vairano 1994

1994

In primavera, si apre ufficialmente il cantiere.

Inaugurazione impianto 1995

1995

Il 16 giugno, inaugurazione dell'impianto: tra i personaggi presenti, Max Mosley.

Tracciato Handling 1997

1997

È pronto anche il tracciato Handling.

Certificazione Iso 9000 1999

1999

Certificazione Iso 9000 per pista, Centro prove e Scuola GuidaSicura. FIA omologa pista F1.

Trasferimento Centro prove 2003

2003

Il Centro prove si trasferisce da Rozzano a Vairano.

Centro congressi 2005

2005

Nasce il centro congressi e viene inaugurata la zona dedicata all'off-road.

Scuola mezzi pesanti 2007

2007

La Scuola mezzi pesanti è realtà.

Cappio Nord Handling 2009

2009

All'interno del Cappio Nord, si aggiunge il piccolo Handling.

Ampliamento Off-road 2010

2010

Ampliamento della pista Off-road. Vairano in festa con il Raduno dei raduni.

Prove ADAS 2019

2019

Iniziano le prove degli ADAS. Dall'anno successivo, certificazione Iso 9000 anche per loro.

Nasce VairanoPro 2020

2020

Nasce il VairanoPro, versione allungata del classico hot lap: è riservato alle supercar.

3.965

i test realizzati finora. Senza contare prove speciali e di durata

8,9

i milioni di chilometri percorsi per realizzare le prove su strada

8.100

gli hot lap effettuati, compresi quelli dedicati all'addestramento

+

Lunghezza 2 chilometri
Larghezza 15 metri
Pendenza longitudinale <0,1%

+

Lunghezza 800 metri

+

Uffici della direzione
Box e officine
Centro congressi
Due ristoranti

+

Lunghezza 2.560 metri
Larghezza 7,5 metri

+

500 m2
6 collaudatori

+

5 tipologie di ostacoli
150 metri di pavé
150 metri di bassa aderenza

+

17.000 m2
2 muri d'acqua
Zone a bassa aderenza
Del tutto allagabile

+

53.000 m2
Pendenze:
su sterrato fino all'85%,
su asfalto fino al 100%
Pendenze laterali fino al 45%
Guadi fino a 60 cm
Twist e trincee
Pista Trial

+

50 ettari
Oltre 8 km di piste
Curve con raggio tra 20 e 265 metri
Omologata come aviosuperficie

vista aerea della pista di Vairano

Vairanoring

regine

All'inizio, con l'asfalto da gommare, i tempi non rispecchiavano del tutto le potenzialità delle vetture: la prima regina è del 1999. Dal 2020, le supercar si sfidano sui 3.360 m del VairanoPro, che include parte dell'Alta Velocità.

1999: Ferrari 360 Modena

1999

Ferrari 360 Modena

1'21"490

2000: Porsche 911 Turbo

2000

Porsche 911 Turbo

1'20"803

2002: Porsche 911 GT2

2002

Porsche 911 GT2

1'18"992

2005: Porsche Carrera GT

2005

Porsche Carrera GT

1'17"349

2006: Ferrari 599 GTB Fiorano F1

2006

Ferrari 599 GTB Fiorano F1

1'16"810

2007: Lamborghini Gallardo Superleggera

2007

Lamborghini Gallardo Superleggera

1'16"464

2008: Ferrari F430 Scuderia

2008

Ferrari F430 Scuderia

1'15"169

2010: Lamborghini Gallardo LP570-4 Superleggera

2010

Lamborghini Gallardo LP570-4 Superleggera

1'14"283

2011: Lamborghini Aventador LP700-4

2011

Lamborghini Aventador LP700-4

1'13"860

2013: Lamborghini Gallardo Squadra Corse

2013

Lamborghini Gallardo Squadra Corse

1'11"851

2014: Porsche 918 Spyder

2014

Porsche 918 Spyder

1'09"537

2017: Lamborghini Huracán Performante

2017

Lamborghini Huracán Performante

1'09"433

2018: Porsche 911 GT2 RS

2018

Porsche 911 GT2 RS

1'08"243

2020: Pagani Huayra Roadster BC

2020

Pagani Huayra Roadster BC

1'07"681

1'20"707 (VairanoPro)

2023: Porsche 911 GT3 RS

2023

Porsche 911 GT3 RS

1'19"881 (VairanoPro)

I nostri primi 40 anni

aspettando vairano

Assieme alla rivista, nel 1956 nasce anche il Centro prove come Servizio studi ed esperienze dell'Isam, ovvero l'Istituto sperimentale auto e motori, con sede ad Anagni, in provincia di Roma. Sotto la guida dell'ingegner Flaviano Moscarini, vicedirettore della neonata rivista, ha il compito di mettere a punto un'ampia serie di test capaci di mettere in risalto le qualità statiche e dinamiche delle automobili. Nascono così le prove di accelerazione e ripresa, quelle di frenata, la misurazione dei consumi. E, poi, ciò che più di tutto ha affinato e raffinato l'expertise del Centro prove, ovvero i test dedicati al comportamento stradale: dalle semplici frenate in curva alla famosa clotoide, fino alla salita sul colle del Tuscolo (sopra, a destra), 3,2 km tortuosi, con un dislivello di 150 metri, perfetti per mettere alla frusta l'intera auto. Negli anni 70, conclusa la collaborazione con l'Isam, il Centro prove si trasferisce a Milano e continua ad aggiornarsi ed evolversi: dalla grande ruota attaccata in coda, simbolo di un'epoca, si passa alla testa ottica del Correvit, anch'essa ormai in pensione. Oggi si utilizzano sistemi Gps.