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Industria e Finanza

Tesla
Musk nella bufera tra Germania e Stati Uniti

Rosario Murgida
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Tesla - Musk nella bufera tra Germania e Stati Uniti

Il weekend non è stato facile per la Tesla ed Elon Musk: in Germania sono esplose nuove polemiche con il sindacato dei metalmeccanici, mentre negli Stati Uniti ha fatto scalpore un articolo del Wall Street Journal sul presunto consumo di droga da parte dell'imprenditore.

Le polemiche tedesche. A Berlino e dintorni, la questione è direttamente legata alla presenza dell'azienda all'interno dell'ecosistema industriale tedesco. La Tesla ha ribadito la sua netta contrarietà all'ipotesi di garantire un accordo di lavoro collettivo ai lavoratori della fabbrica tedesca di Grünheide: "Ci stiamo concentrando su noi stessi per trovare soluzioni per i nostri dipendenti in modo rapido e senza inutili escalation e quindi per varare adeguamenti salariali significativamente più rapidi", ha affermato il direttore dello stabilimento André Thierig all'agenzia di stampa DPA, respingendo così l'ennesima richiesta del sindacato dei metalmeccanici IG Metall di avviare una contrattazione collettiva. L'azienda ha intenzione di rivedere con regolarità le condizioni economiche garantite ai suoi lavoratori, ma ritiene di avere una struttura salariale che, anche senza contrattazione, assicura vantaggi e benefit senza pari all'interno dell'industria automobilistica tedesca. Tra l'altro, la direzione aziendale ha ottenuto anche il sostegno del consiglio di fabbrica, secondo cui le negoziazioni interne hanno finora raggiunto notevoli risultati grazie proprio all'indipendenza da associazioni esterne come, per l'appunto, l'IG Metall. "Siamo vicini alla forza lavoro, ma la nostra velocità si perde quando siamo influenzati dall'esterno", ha spiegato il presidente Michaela Schmitz. "In un anno e mezzo abbiamo ottenuto aumenti salariali fino al 18% nell'area della produzione". Di avviso diverso il ministro dell'Economia del Brandeburgo, Jörg Steinbach, intenzionato a perseguire la causa dei una contrattazione collettiva a Grünheide, e ovviamente il sindacato dei metalmeccanici, fiducioso di poter arrivare, un giorno o l'altro, a firmare un contratto con la Tesla nonostante i rapporti siano caratterizzati da una forte tensioneLe vicende tedesche sono solo l'ultima prova di un periodo difficile per le relazioni istituzionali dell'azienda americana. Emblematico quanto sta avvenendo in Scandinavia, dove i sindacati sono sul piede di guerra da diverse settimane: la decisione dei dipendenti svedesi della Tesla di proclamare uno sciopero per la mancanza di un contratto collettivo ha spinto i lavoratori portuali a boicottare le operazioni di scarico dei veicoli e diverse altre organizzazioni sindacali tra Norvegia, Danimarca e Finlandia a manifestare la propria solidarietà e a minacciare iniziative analoghe. Inoltre, diverse altre associazioni e perfino grandi fondi pensione locali sono intervenuti sulla questione invitando l'azienda americana a più miti consigli.

Musk e la droga: bufera negli States. Le notizie negative, però, non si fermano al Nord Europa. Durante il fine settimana, negli Usa,  Musk è finito nel tritacarne delle polemiche dopo un articolo del Wall Street Journal sulla presunta assunzione di droghe pesanti ("funghi allucinogeni, ketamina, cocaina, Lsd e marijuana") e sulle relative preoccupazioni dei manager di Tesla e SpaceX. La risposta di Musk non si è fatta attendere: "Se le droghe fossero davvero utili per aumentare la mia produttività, le prenderei senz'altro", ha scritto l'imprenditore su X. "TMZ ha standard enormemente più alti rispetto al WSJ", ha poi attaccato Musk, facendo riferimento al sito di gossip molto popolare tra gli americani.

L'Epa "taglia" l'autonomia delle elettriche. Intanto, la Tesla deve anche affrontare le continue pressioni delle autorità statunitensi. L'agenzia federale per l'ambiente Epa ha tagliato le stime ufficiali sulle autonomie delle Model S, Y e X. Per esempio, la percorrenza della Model S Plaid, con pneumatici da 19 polllici, è stata abbassata da 396 miglia a 359. Analoghe riiduzioni per la Model Y Long Range (da 330 a 310 miglia), la Model Y Performance (da 303 a 285 miglia) e la Model X Plaid (da 333 a 326 miglia). Le rivalutazioni, già ufficializzate anche sul configuratore americano della Tesla, non sono enormi, ma rendono le autonomie più realistiche e, soprattutto, seguono di pochi mesi un'inchiesta della Reuters sulle discrepanze tra dati dichiarati e reali che ha portato all'apertura di un fascicolo d'inchiesta da parte del Dipartimento di Giustizia.