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Industria e Finanza

Donald Trump
"Dazi al 25% per l'Europa": ecco la posta in gioco

Rosario Murgida
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Donald Trump - "Dazi al 25% per l'Europa": ecco la posta in gioco

Le relazioni tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti sono sempre più tese, ancor più dopo i "dazi del 25%" annunciati da Donald Trump contro le merci del Vecchio Continente. Una sortita condita, però, da accuse senza fondamento.

Stangata anche per le auto. Trump è partito dalla conferma di un imminente ordine esecutivo per varare nuove tariffe doganali: "Applicheremo dazi del 25% sulle importazioni europee, senza distinzioni. Abbiamo già preso la decisione e a breve faremo sapere da quando scatteranno. Riguarderanno le auto e tutto il resto". La minaccia, che dovrebbe concretizzarsi il 2 aprile, è stata accompagnata da una serie di inesattezze: Trump ha parlato, infatti, di un deficit commerciale degli Usa nei confronti dell'Europa di "300 miliardi di dollari", quando in realtà nel 2023 è stato inferiore ai 50 miliardi (tra beni e servizi). Tuttavia, Trump non si è fermato qui, perché si è lanciato in una dura reprimenda contro gli europei. A suo avviso, infatti, l'Unione è stata creata con lo scopo di "fregare gli Stati Uniti: gli europei hanno fatto un buon lavoro e ci sono riusciti, ma adesso sono io il presidente. Si sono davvero approfittati di noi. Non accettano le nostre auto. Non accettano i nostri prodotti agricoli, usano ogni sorta di scusa per non farlo". Quanto ai dazi, Trump è convinto: "Gli europei potrebbero anche adottare misure di rappresaglia, ma non lo faranno. Possono provare a farlo, ma gli effetti non sarebbero gli stessi, perché noi andremo a vendere da un’altra parte. Tutto il mondo vuole i nostri prodotti: sarà sufficiente non comprare più niente da loro".

La risposta di Bruxelles. Peccato che la posta in gioco sia altissima, come ha avvertito la Commissione Europea, che, tramite un portavoce, ha sottolineato come la Ue sia "il più grande mercato libero del mondo" e "sia stata finora una manna per gli Stati Uniti: creando un mercato unico ampio e integrato, l’Ue ha facilitato il commercio, ridotto i costi per gli esportatori statunitensi e armonizzato standard e regolamenti in 27 Paesi. Di conseguenza, gli investimenti statunitensi in Europa sono altamente redditizi". Insomma, quella tra Usa e Ue è la "più grande relazione commerciale e di investimento bilaterale al mondo". Detto questo, Bruxelles intende collaborare con gli Usa, ma solo se Washington "rispetterà" e le regole e comqunue è pronta a "reagire immediatamente e con fermezza contro le barriere ingiustificate al commercio libero ed equo, anche quando le tariffe vengono utilizzate per contestare politiche legali e non discriminatorie".  

Le cifre. Al di là del botta e risposta, vale la pena fornire un quadro dell'interscambio commerciale tra le due sponde dell'Atlantico sulla base dei dati Eurostat del 2023 liberamente disponibili sui siti delle istituzioni comunitarie. L'Ue ha registrato un surplus commerciale di beni per 157 miliardi di euro e un deficit di 109 miliardi nei servizi. L'avanzo complessivo per il blocco europeo ammonta a 48 miliardi di euro, appena il 3% di un interscambio arrivato a 1.540 miliardi, oltre il doppio rispetto al 2013. Gli Stati Uniti sono il primo partner dell'Ue e il secondo al mondo per l'esportazione di merci. Tuttavia, quando si parla di servizi, l'Unione è il primo partner di Washington, sia per l'export che per l'import. Insomma, i numeri confermano l'enormità del giro d'affari, ancor di più se si restringe lo sguardo al mondo dell'auto. I veicoli sono, infatti, uno dei principali beni europei esportati negli Stati Uniti, insieme ai prodotti farmaceutici. Sempre nel 2023, l'Ue ha spedito veicoli per un valore di 40,3 miliardi di euro, il 12% in più e l'equivalente del 25% circa dell'export totale automobilistico. In termini assoluti, sono state 1.235.857 le vetture esportate negli Usa (+16,1%), pari al 25,1% del dato complessivo. In tale contesto, a pagarne le maggiori conseguenze sarebbe la Germania, visto che la buona parte delle esportazioni europe (24 miliardi circa) sono legate a veicoli prodotti da costruttori come Volkswagen, Mercedes, Porsche o BMW. Al contrario, il valore delle auto a stelle e strisce arrivate in Europa è stato di soli 7,8 miliardi, appena il 10,8% dell'import totale, ma comunque in crescita del 51,4%. La differenza è netta, ma lo è anche quella tra i dazi applicati: il 10% europeo contro il 2,5% statunitense.