Donald Trump
Nuova retromarcia: "Sospesi i dazi contro l'Europa"
Bisogna farsene una ragione: per Donald Trump, passare dagli ultimatum ai dietrofront è un attimo. Soprattutto se si parla di dazi. Venerdì scorso l'inquilino della Casa Bianca, evidentemente irretito dalla lentezza delle trattative in corso tra Bruxelles e Washington, ha minacciato l'imposizione in pochi giorni di tariffe del 50%, il doppio rispetto alle aliquote già introdotte e subito sospese. Tempo neanche due giorni ed è arrivata la parziale retromarcia, con l'ennesima sospensione accordata dopo una telefonata con il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Se ne riparla il 9 luglio. Tutto è partito ieri 25 maggio, con un tweet proprio di von der Leyen, che ha rivelato di aver intrattenuto il colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti. "Ottima conversazione" con Trump, ha scritto il presidente del massimo organo esecutivo del blocco comunitario, aggiungendo che "l'Ue e gli Stati Uniti condividono i rapporti commerciali più importanti e stretti al mondo. L'Europa è pronta a far avanzare i negoziati con rapidità e decisione. Per raggiungere un buon accordo, avremmo bisogno di tempo fino al 9 luglio". Poco dopo Trump ha usato il suo account su Truth per rispondere alla controparte. Il suo post conferma sia la conversazione, che la data del 9 luglio quale nuova scadenza per l'introduzione dei dazi. "Ho ricevuto una telefonata da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che mi ha chiesto una proroga della scadenza dell'1 giugno per la tariffa del 50%", ha scritto il tycoon. "Ho accettato la proroga, che è stata fissata al 9 luglio 2025".