Audi
Döllner: "L'essenzialità della Concept C si rifletterà sul brand"
Più che un semplice manifesto di stile, un oggetto in grado di indirizzare l'azione futura di un'intera azienda: è in questi termini che Gernot Döllner, amministratore delegato dell'Audi, ha parlato della Concept C, il prototipo che segna il debutto di Massimo Frascella al vertice del design e che con le sue linee intende indicare la direzione dello stile dei futuri modelli. "Il modo in cui progettiamo i nostri veicoli è il modo in cui daremo forma alla nostra azienda", ha dichiarato il ceo.
L'essenzialità come bussola. In futuro, Döllner vede dunque un'Audi più snella e rapida nei processi e nelle strutture decisionali. E nello stabilire - soprattutto - le priorità. Una capacità fondamentale in un'epoca come questa, in cui le aziende automobilistiche sono strette tra costi lievitati, competizione sempre più agguerrita e necessità di muoversi rapidamente, in un contesto sempre più digitale. "L'essenzialità è la bussola che ci guiderà negli anni a venire. Ci stiamo concentrando su ciò che conta davvero per stabilire i nuovi standard, in termini di design e qualità".
Una trasformazione già in atto. Il prototipo che porta la firma di Frascella, insomma, segna un primo e un dopo. Anche se il processo di trasformazione per proiettare il marchio nel futuro è già stato avviato nella prima metà di quest'anno, quando sono stati messi a terra concretamente i primi paletti dell'Audi Agenda del 2023: "Lo testimoniano iniziative come l'offensiva di prodotto, la rinnovata strategia per la Cina, con l'introduzione del marchio gemello AUDI e l'accordo con il consiglio di fabbrica, con cui abbiamo assicurato investimenti nelle fabbriche tedesche per otto miliardi entro il 2029", rivendica Döllner.
Frascella: "Dobbiamo avere un impatto culturale". L'Audi che prende in mano - dal punto di vista dello stile - Massimo Frascella, è dunque un'azienda nel pieno di una virata storica. Cui lo stilista italiano - ex direttore del design del gruppo Jaguar Land Rover - intende contribuire con un intento chiaro: "La semplicità radicale è al centro della nostra visione: vogliamo fare chiarezza riducendo tutto all'essenziale". È così, in fondo tornando ai capisaldi dei modelli che più hanno contribuito agli anni del salto di qualità del marchio, che il brand sarà "capace di ispirare il desiderio e generare un impatto culturale".
La piccola elettrica, i software, la Formula 1. Gli anni a venire, per il marchio di Ingolstadt, sono insomma ricchi di sfide: quella del prodotto, ovviamente, ha la precedenza su tutte. Con il lancio cruciale, già nel 2026, di una elettrica entry level che verrà prodotta proprio a Ingolstadt. Poi c'è quella della tecnologia, nella quale giocheranno un ruolo chiave intese come quelle con la Rivian, che contribuirà a rendere per l'appunto più essenziale e rapido lo sviluppo sul fronte dei software. E per finire quella dello sport, con il debutto, l'anno prossimo in Formula 1. Su cui Döllner fa una promessa: "Vedremo un'anteprima concreta nelle prossime settimane".