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Stati Uniti
Prestiti auto subprime, torna lo spettro dell’insolvenza

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Stati Uniti - Prestiti auto subprime, torna lo spettro dell’insolvenza

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Stati Uniti - Prestiti auto subprime, torna lo spettro dell’insolvenza

Iniziano a serpeggiare le preoccupazioni sui prestiti subprime auto negli Stati Uniti, con un ottobre 2025 da primato negativo: davvero alto il numero di chi non riesce a restituire puntualmente il dovuto. Quasi 7 su 100 mutuatari subprime sono infatti in ritardo di almeno 60 giorni nel pagare le rate del finanziamento, stando ai dati di Fitch Ratings su uno storico che inizia nel 1990, riferisce la Reuters. Viste anche alcune minime analogie coi mutui immobiliari subprime del 2007 da cui partì la crisi globale, andiamo a capire meglio di che si tratta.

Cos’è un prestito auto subprime

Si tratta di un finanziamento concesso per comprare un’auto nuova o usata a chi è considerato ad alto rischio di insolvenza, perché ha una storia creditizia non ottimale (prestiti non restituiti o numerose rate consecutive pagate con forti ritardi) o non dà sufficienti garanzie di rimborso (reddito insufficiente o lavoro precario). In genere, il consumatore presente in queste “liste nere di cattivi pagatori” si orienta su macchine di seconda mano, meno care.

Due tipi di clienti

  1. I “prime” sono affidabili, hanno un buon credit score e solide garanzie professionali: ottengono tassi di interesse migliori, di solito fissi. 
  2. I “subprime” non soddisfano i requisiti per ottenere il tasso “prime” per via di insolvenze passate o di una situazione finanziaria meno robusta. Per compensare il rischio più elevato assunto, le banche erogano i prestiti subprime applicando tassi di interesse molto più alti rispetto a quelli di mercato. Con un meccanismo complicato: per un certo periodo iniziale un tasso fisso già elevatissimo, poi un tasso variabile che schizza alle stelle. Sovente lo schema è ancora più complesso: una banca o un ente creditizio finanzia una concessionaria auto, che presta il denaro al cliente subprime. 

Prestito auto subprime: il rischio

Come si arriva al prestito auto subprime? Di solito, il consumatore chiede un finanziamento per la vettura nuova o usata alle banche che concedono i tassi migliori: dopo aver incassato una serie di rifiuti, si rivolge a enti che erogano l’importo a tassi peggiori. Pur di avere una macchina, il cittadino accetta, magari non pienamente consapevole dei pericoli di carattere economico a cui va incontro. Il rischio è che il cliente, a un certo punto, non riesca più a pagare con puntualità le rate mensili.

Qualche minima analogia con la crisi dei mutui immobiliari subprime

Il concetto di “subprime” è legato alla crisi finanziaria globale del 2007. A cavallo del nuovo millennio, alcune banche Usa erogarono mutui immobiliari subprime, con condizioni iniziali non così svantaggiose che però si trasformavano in oneri insostenibili: per esempio, tasso fisso di partenza che diventava altissimo. Appena i tassi aumentarono e il mercato immobiliare statunitense iniziò la discesa (bolla immobiliare), moltissimi debitori subprime non riuscirono più a pagare.

Lo tsunami di insolvenze scatenò la reazione sui mercati finanziari, dove i mutui ad alto rischio erano stati cartolarizzati e venduti come titoli sicuri. Al di là di queste minime analogie, la crisi immobiliare aveva proporzioni immense con pesanti ripercussioni e fu determinata anche da un ragnatela di prodotti derivati finanziari costruiti sopra di essi: non è paragonabile ai prestiti auto subprime, di dimensioni notevolmente inferiori.