Mitsubishi
Consumi truccati: le falsificazioni risalgono al 1991
Si aggravano i contorni della falsificazione dei dati sui consumi da parte della Mitsubishi: oggi l'azienda giapponese ha ammesso di aver usato procedure irregolari di test sin dal 1991. Una dichiarazione che ha prodotto come esito immediato un ulteriore crollo in borsa: alla chiusura delle contrattazioni odierne al Nikkei, il titolo aveva sfiorato un nuovo calo in doppia cifra (-9,58%). Nelle ultime cinque sedute, il valore di mercato di Mitsubishi Motors Corporation si è sostanzialmente dimezzato.
Tre pm per fare luce. Lo scandalo, che per il momento riguarda soltanto quattro modelli di kei-car (due dei quali prodotti per conto di Nissan) riservati al mercato giapponese, verrà approfondito da un pool di inquirenti esterni che - come precisato oggi in una nota - sarà composto da tre ex pubblici ministeri giapponesi.
Possibile l'affiancamento di un pool di tecnici. Queste figure, indipendenti dall'azienda, potrebbero essere affiancate in futuro da altri esperti in grado di fornire un contributo sul fronte più propriamente tecnico della vicenda. Che per il momento riguarda 625 mila auto, i cui consumi sarebbero superiori di circa il 10% rispetto a quanto verrebbe rilevato in condizioni regolari di test.
Al vaglio rimborsi ai clienti e restituzione degli incentivi. Rinnovando le pubbliche scuse della Casa durante una conferenza stampa tenuta nelle scorse ore, il presidente Tetsuro Aikawa (che si è detto all'oscuro delle irregolarità, fino alla denuncia fatta dalla Nissan) ha affermato tuttavia che non sono state ancora prese decisioni ufficiali sulle eventuali compensazioni a favore dei clienti. Da chiarire anche un altro tema, quello della possibile restituzione degli incentivi pubblici per le kei-car.
Confermata per domani la trimestrale di cassa. È ancora presto, inoltre, per avere una stima esatta di quanti modelli siano stati omologati con le procedure falsate, dal 1991 a oggi, ha aggiunto il vice presidente Ryugo Nakao. Che ha comunque confermato per domani la diffusione dei risultati finanziari relativi al quarto trimestre dell'ultimo anno fiscale.
Il governo di Tokyo mette in campo una task force. L'affaire Mitsubishi ha prodotto anche le prime conseguenze politiche: dopo aver preso una posizione molto netta nei confronti della vicenda, il governo di Tokyo è passato ai fatti. Parlando con la stampa giapponese, il ministro dei Trasporti Keiichi Ishii ha annunciato la formazione di una task force che dovrà prevenire nuove irregolarità durante i test per l'omologazione.