Volkswagen
In Francia "vendite falsficate per anni"
La filiale francese della Volkswagen avrebbe riportato per anni dati "inaccurati" sulle vendite nel Paese. Lo scrive il settimanale Spiegel, secondo cui al quartier generale della Casa venivano trasmesse informazioni riguardanti volumi superiori a quelli effettivi: a sostegno della notizia, la testata tedesca cita un report interno curato da auditor incaricati dall'azienda.
Le pratiche scorrette. Secondo le conclusioni raggiunte da questi ultimi, un certo numero di consegne avveniva "molti mesi, se non anni" dopo la loro registrazione nei libri contabili dell'azienda. Fatto ancor più grave, per una parte dei veicoli che risultavano ufficialmente "consegnati", non esistevano neanche i contratti d'acquisto.
800 mila le immatricolazioni irregolari. Stando allo scoop dello Spiegel, l'operazione non sarebbe stata limitata, ma avrebbe riguardato nel tempo un totale di circa 800 mila veicoli. Un'informazione questa, che per la sua provenienza da un dossier interno non è stata commentata dalla casa madre.
Sette anni di conteggi falsificati. Il settimanale tedesco, nella sua ricostruzione, parla di pratiche scorrette risalenti al 2010 e riguardanti l'intero gruppo: coinvolti nei fatti sarebbero anche i marchi Audi, Seat e Skoda. Questo risulterebbe dal report curato dal pool e consegnato, a quanto si apprende, all'amministratore delegato Matthias Müller lo scorso 24 aprile.
Le dimissioni di Rivoal. La vicenda, in ogni caso, non è rimasta priva di conseguenze: le dimissioni rassegnate lo scorso maggio dal responsabile del gruppo in Francia, Jacques Rivoal, sarebbero il prodotto delle evidenze emerse durante l'indagine interna. All'epoca, il comunicato ufficiale aveva parlato di "differenze strategiche" tra il dirigente e il management.