Auto elettriche
Rincari per Be Charge
Addio ai vecchi abbonamenti e tariffe più costose per la ricarica pubblica: sono le due novità di Be Charge, player di prim'ordine (è una società della Plenitude, ovvero Eni) impegnato nell'espansione della propria infrastruttura (18.000 punti di ricarica oggi, 30.000 entro il 2026). I cambiamenti odierni, però, stanno facendo storcere il naso all'utenza, soprattutto sui social: dall'1 novembre, infatti, non sarà più possibile acquistare o rinnovare gli abbonamenti Be Charge (Light, Regular, Large, Electric), mentre per le stazioni Quick Plenitude + Be Charge (a corrente alternata fino a 22 kW) scatterà il nuovo prezzo di 0,65 euro/kWh, per un rincaro di 0,05 euro al kWh.
Nella giungla tariffaria. Dal mese prossimo, ci saranno dunque quattro opzioni. Tre di queste sono scontate rispetto al prezzo a consumo: Be Start, a 9,90 euro ogni 30 giorni con ribasso del 20% al KWh sulla tariffa a consumo; Be Medium, a 13,90 euro con riduzione del 30%; e infine Be Premium, a 19,90 euro con riduzione del 40%. Fino al 31 ottobre l'abbonamento non subirà variazioni, a prescindere dalla velocità della colonnina. A margine, Be Charge introdurrà un aggravio della sanzione a carico di chi lascia l’elettrica nello stallo della ricarica dopo avere concluso il "rifornimento" da oltre un’ora: 0,10 euro per ogni minuto extra nella colonnine Quick (fino a 22 kW), che salgono a 0,20 nelle Fast (fino a 99 kW), a 0,30 euro nelle Fast+ (fino a 149 kW), e a 0,40 euro nelle Ultrafast (oltre 150 kW). Ma questo è un altro discorso, per incentivare chi ha un’elettrica a utilizzare quelle aree come si deve: per la ricarica e non per la sosta.
La risposta dell'azienda. In buona sostanza, l'utenza di Be Charge dovrà pagare un canone mensile per avere uno sconto: maggiore l’addebito ogni 30 giorni, maggiore il taglio alla tariffa a consumo. Gli automobilisti parlano di condizioni poco adatte a chi percorre molti km, quasi una spinta a usare meno l’elettrica, ma secondo il fornitore, da noi interpellato, "i nuovi piani tariffari permettono sia di evitare il rischio di perdere kWh non utilizzati sia, al contrario, di superare la soglia di kWh mensile usufruita. Inoltre, rimarranno invariati i costi delle tariffe a consumo per le ricariche a corrente continua: l’unica tariffa a consumo che subirà una minima variazione di prezzo (da 0,60 euro/kWh a 0,65 euro/kWh), in ragione delle mutate condizioni di mercato, sarà quella relativa alle ricariche a corrente alternata (Quick)". Infine, secondo Be Charge i sottoscrittori dei vecchi abbonamenti "potranno continuare a usufruirne fino alla scadenza prevista, anche se questa dovesse intervenire in un momento successivo all'1 novembre 2023. Fermo restando che dopo tale data l’abbonamento non verrà più rinnovato".
Tendenza al rialzo. Le modifiche tariffarie di Be Charge seguono i rincari di Enel X Way, per un impatto sulla mobilità elettrica generale non trascurabile: grossomodo, il 60% di colonnine pubbliche italiane sono infatti di Eni ed Enel. Resta da capire come si muoveranno gli altri player (Tesla, A2A), ma la strada intrapresa per la ricarica pubblica sembra quella dei rialzi.