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Brusco rallentamento a dicembre: +6%

Rosario Murgida
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Mercato italiano - Brusco rallentamento a dicembre: +6%

A dicembre, il mercato dell’auto italiano subisce un brusco rallentamento: stando ai dati diffusi dal ministero dei Trasporti, le immatricolazioni mensili si sono attestate su 111.136 unità, il 5,9% in più rispetto al pari periodo del 2022. Si tratta di un tasso di crescita decisamente inferiore al +16,2% di novembre, per non parlare del +20% e oltre registrato tra settembre e ottobre. Il miglioramento è sempre legato alla maggior disponibilità di prodotto presso le reti di vendita, ma non è escluso un primo effetto dei continui annunci sui nuovi incentivi allo studio del governo. Il consuntivo annuo è in linea con le attese dell’Unrae, l'associazione delle Case estere che operano in Italia: le immatricolazioni totali sono pari a 1.566.448 (+19% sul 2022). Rispetto ai livelli pre-pandemia, il gap rimane ampio per quanto in progressiva e leggera riduzione: siamo al 18,3%, anche se alla fine di settembre era ancora superiore al 20%.

Stellantis. A dicembre, il gruppo guidato da Carlos Tavares conta 29.986 immatricolazioni, il 9,01% in meno rispetto a un anno fa. La maggior parte dei brand è in territorio negativo: -9,01% per Alfa Romeo (1.514 immatricolazioni), -52,48% per DS (316), -16,01% per Fiat (10.523), -15,7% per Jeep (3.930), -48,28% per Maserati (195), -18,69% per Opel (2.123). Al contrario, Citroën guadagna il 5,31% (3.568), Lancia il 16,33% (3.006) e Peugeot il 7,48% (4.811).

Gruppo Volkswagen. Per Wolfsburg, le targhe totali sono 20.732, pari a un incremento del 16,11%. Negativa solo Audi, con un -13,16% (4.091 immatricolazioni). Cupra sale del 65,68% (1.569), Lamborghini del 35% (27), Seat del 51,83% (1.913), Skoda del 18,88% (2.380) e Volkswagen del 20,59% (10.752).

Renault e Ford. Il gruppo guidato da Luca de Meo segna una crescita del 20,92% grazie a 12.363 immatricolazioni, di cui 8.339 sono del marchio della Losanga (+57,46%) e 4.024 della Dacia (-18,34%). Performance positive anche per la Ford: le 5.343 registrazioni implicano un miglioramento del 10,87%.

BMW e Daimler. Le immatricolazioni del costruttore bavarese sono pari a 6.502, il 12,12% in più rispetto a un anno fa: il marchio BMW cresce del 27,29% (5.154 targhe), mentre la Mini è in calo del 22,97% (1.348). In territorio positivo la Mercedes-Benz, con un +6,64% e 5.088 vetture registrate: il brand della Stella a tre punte sale del 4,37% (4.510 immatricolazioni) e la Smart del 28,44% (578).

Le asiatiche. Tra i costruttori orientali, il gruppo Toyota registra 7.464 veicoli e perde l’11,57%, con il marchio delle Tre ellissi in discesa del 12,05% (7.188 immatricolazioni) e la Lexus in salita del 2,99% (276). Bene Nissan (+56,04%, 3.422 targhe), Mazda (+9,54%, 861), Honda (+56,79%, 508) e Subaru (+13,92%, 180), mentre scendono Suzuki (-7,44%, 2.028) e Mitsubishi (-89,27%, 22). Contrastate le Case coreane: la Kia, con 2.781 immatricolazioni, perde il 25,5%, mentre la Hyundai cresce del 27,57% (4.058 vetture).

Premium e sportive. Tra gli altri marchi del segmento premium, le immatricolazioni della Volvo ammontano a 1.344 unità, l’11,75% in meno rispetto a un anno fa. Il gruppo Jaguar Land Rover ne registra 556 (+9,23%), di cui 42 per il marchio del Giaguaro (-2,33%) e 514 per il brand delle fuoristrada (+10,3%). Per la Tesla le targhe sono 983 (+72,15%). Nel segmento delle sportive di lusso la Porsche perde il 50,41% (599 immatricolazioni), mentre la Ferrari passa da 24 a 25 targhe e l’Aston Martin da 4 a 1. Infine, per la Polestar le immatricolazioni sono 5, contro le 22 di un anno fa. 

Gli altri brand. Tra i costruttori che si sono fatti notare negli ultimi mesi spiccano ancora la MG, con un +336,01% e 3.318 targhe e il gruppo DR, con un +22,15% e 2.653 immatricolazioni. Lynk & Co, invece, subisce un calo dell’89,27% (71 registrazioni).

La top 10. Nella classifica dei modelli più popolari svetta sempre la Panda con 6.992 immatricolazioni. Seguono, nell’ordine, la Volkswagen T-Roc (3.490), la Renault Captur (3.198), la Lancia Ypsilon (3.006), la Renault Clio (2.755), la Citroën C3 (2.717), la MG ZS (2.583), la Toyota Yaris Cross (2.572), la Dacia Sandero (2.261) e la Peugeot 2008 (2.259).

L'andamento dei canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, i privati crescono del 14%, mentre il noleggio rimane sempre contrastato: la componente del lungo termine flette del 21,1% e quella del breve cresce del 20,5%. Bene società ed enti, in crescita del 9,5%. Ancora una volta volano le autoimmatricolazioni, anche se il tasso di crescita sta andando incontro a un progressivo ridimensionamento: dopo il +92,6% di settembre, il +70,4% di ottobre e il +60,7% di novembre, a dicembre l'incremento si attesta sul 40,6%, con l’uso privato in rialzo del 45,2% e il noleggio in flessione del 2,5%.

Bene le Bev, crollano le Phev. La suddivisione delle immatricolazioni per tipologia di alimentazione conferma il trend positivo delle elettriche: le Bev guadagnano il 48,8% e salgono dal 4,3% al 6% del mercato. Ancora in calo le ibride plug-in: le immatricolazioni scendono del 17,7% e la quota dal 5,1% al 4%. Le ibride, invece, segnano un +7,6% (+13,6% per le full e +5,1% per le mild) e passano dal 34,6% al 35,2% del mercato. Tra le alimentazioni tradizionali tornano in territorio negativo le auto a Gpl (-0,8% e quota in calo dal 9,5% all'8,9%). Crisi sempre più nera per il metano, con un crollo del 56,1% e una quota in discesa dallo 0,5% allo 0,2%. Grazie a un +25,5%, le benzina salgono dal 25,5% al 30,2% del mercato. Infine, le diesel segnano un -19,4% e scendono dal 20,5% al 15,6%.

La classifica delle Ev. All’interno dell’aggregato delle sole elettriche, il primo posto è occupato dalla Tesla Model Y con 569 immatricolazioni; la seconda posizione è appannaggio della Fiat Nuova 500 (566) e la terza dell’Audi Q4 e-tron (424). Alle loro spalle Smart Fortwo (409), Tesla Model 3 (359), Jeep Avenger (302), Renault Mégane E-Tech (273), Volkswagen ID.4 (266), Peugeot 208 (222) e BMW iX1 (194).

Emissioni. Ovviamente, l’andamento delle varie alimentazioni influisce sui dati di emissione: la CO2 media è pari a 117,4 g/km, l’1,3% in meno rispetto ai 118,9 dello stesso mese del 2022 (il dato dei 12 mesi dell’anno cresce, però, dello 0,7% a 119,5 g/km). A dicembre sono state immatricolate 7.654 auto (6,7% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 3.637 vetture (3,2% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 70.933 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, pari al 62,5% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state registrate anche 26.266 auto (23,2% del mercato) con emissioni di anidride carbonica tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono 2.284 (2%).