Multe europee
La legge è entrata in vigore
Multe europee, forse ci siamo. Sabato scorso è entrato in vigore il decreto legislativo di attuazione della direttiva 2011/82/UE “intesa ad agevolare lo scambio transfrontaliero sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale”. Tradotto dal burocratese e semplificando al massimo, significa che per i veicoli con targa di un Paese dell’Unione Europea che circolano in Italia sarà più difficile farla franca. Quantomeno per quanto riguarda le sanzioni oggetto della norma, quelle considerate più gravi dalla direttiva. Cioè eccesso di velocità, mancato uso della cintura di sicurezza, passaggio con semaforo rosso, guida in stato di ebbrezza o sotto l'influenza di sostanze stupefacenti, mancato uso del casco, circolazione su una corsia vietata, uso del telefono cellulare durante la guida.
Come funziona. La nuova norma non cambia la sostanza delle cose visto che i comandi di polizia hanno l’obbligo di notificare i verbali di violazione di norme del codice della strada (che concede 360 giorni di tempo anziché i 90 previsti per i veicoli italiani) anche all’estero (anche se sposso, soprattutto le Polizie locali, non lo fanno). Con il nuovo sistema, però, sarà tutto più facile e veloce. Quando viene accertata una violazione, il comando di Polizia potrà accedere, tramite il punto di contatto dello Stato nel quale è immatricolato il veicolo (per l’Italia si tratta del ministero delle infrastrutture e dei trasporti), ai dati di immatricolazione e alle informazioni sul proprietario. Una volta in possesso di questi dati, invierà al proprietario o all’intestatario del veicolo una lettera conforme a un modello standard riportato nello stesso decreto nella quale saranno descritti, nella lingua del documento d'immatricolazione del veicolo con il quale è stata commessa l'infrazione, la natura della violazione, il luogo, la data e l'ora, il riferimento all'articolo del Codice della strada violato, la relativa sanzione ed, eventualmente, i dati riguardanti il dispositivo usato per rilevare l'infrazione. Allegato alla lettera vi sarà un modulo di risposta che il proprietario del veicolo potrà utilizzare per specificare i dati del trasgressore oppure dichiarare di non riconoscere valido oppure illegittimo l’accertamento indicandone i motivi. Il modulo dovrà essere inviato entro sessanta giorni dal ricevimento della lettera.
Nessuna sanzione per chi non paga. Il pagamento, infine, dovrà essere effettuato all’autorità competente dello Stato in cui è stata accertata la violazione, secondo le modalità e i termini stabiliti dalla legislazione di quel Paese. E se il proprietario non paga? Non succede nulla. Almeno fino a quando non vi sarà una apposita direttiva europea che dovrà definire le procedure conseguenti al mancato pagamento della sanzione. Direttiva che poi, naturalemnte, dovrà essere recepita negli ordinamenti di ciascuna nazione. Insomma, tempi lunghi. Certo, i dati del proprietario del veicolo sono sempre in possesso delle autorità…
Mario Rossi