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Giro di vite contro i furbetti del pedaggio

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Autostrade - Giro di vite contro i furbetti del pedaggio

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Autostrade - Giro di vite contro i furbetti del pedaggio

È operativa da qualche settimana la procedura che dovrebbe progressivamente stroncare il fenomeno dei furbetti del pedaggio, quelli che, per esempio, si incolonnano nel casello sbagliato e che per questo motivo non riescono a pagare, in toto o in parte, la somma dovuta. In pratica, si sta finalmente attuando una norma del Codice della strada, l’articolo 176 comma 11, rimasto sulla carta dal 2012 a causa della mancata formazione dei cosiddetti “ausiliari del pedaggio”, personale delle concessionarie autostradali a cui la legge concede di affidare l’attività di “prevenzione e accertamento delle violazioni dell’obbligo di pagamento” previo, appunto, “superamento dell’esame di qualificazione” previsto dallo stesso Codice.

L’accordo del 3 ottobre 2016. Il 3 ottobre scorso polizia stradale e Aiscat, l’associazione delle società concessionarie autostradali, hanno firmato un protocollo d’intesa ad hoc: “Sperimentazione per il piano nazionale di attività istruttoria e sanzionatoria in caso di pedaggio autostradale non corrisposto all’atto di uscita dall’autostrada”, questo il burocratico nome dell’accordo siglato da Fabrizio Palenzona, presidente dell’Aiscat e da Roberto Sgalla, direttore delle specialità della polizia di Stato. Grazie a quell’accordo, da qualche settimana i primi casellanti abilitati possono sanzionare chi, per errore o distrazione, non riesce a pagare il pedaggio: 85 euro di multa e perdita di due punti dalla patente. Oltre, ovviamente, all’importo dovuto.

Gli ausiliari del pedaggio. La sperimentazione della novità è in corso dall’inizio dell’anno in Piemonte e in Liguria e dovrebbe gradualmente estendersi all’intera rete autostradale italiana man mano che le società concessionarie qualificheranno, se lo vorranno, i propri dipendenti. Funziona così: quando un ausiliario del pedaggio si imbatte in una ”errata modalità di incolonnamento e di arresto alle barriere autostradali” può formalmente accertare la violazione dell’articolo 176 comma 11. Sarà poi la polizia stradale a notificare il verbale al proprietario del veicolo entro 90 giorni. Attenzione: poiché la violazione prevede la perdita di due punti, l’obbligato in solido dovrà comunicare al comando di polizia che ha inviato il verbale le generalità del trasgressore, pena un’ulteriore multa di 284 euro (più spese di accertamento e notifica) per violazione dell’articolo 126 bis del Codice della strada (“omessa comunicazione dei dati di identificazione del conducente”).

Quando c’è dolo, la multa sale. Giova ricordare che mentre le omissioni sopra descritte si riferiscono a errore o distrazione del conducente, quando il comportamento di chi guida risulta chiaramente mirato a eludere il pagamento si configurano altre violazioni, l’omessa fermata alla stazione di pedaggio e l’elusione del pedaggio, punite entrambe con una multa ben più salata, 422 euro (ma senza perdita di punti).

Mario Rossi