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Waze Rider
Anche Google entra nel ride sharing

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Waze Rider - Anche Google entra nel ride sharing

Anche Google entra nel settore del ride sharing con una propria piattaforma software. Sfruttando il successo planetario di Waze (nota app per la navigazione), le informazioni sul traffico e lo scambio di dati tra utenti, è stato creato il progetto Waze Carpool e la nuova App Waze Rider. Per il momento il servizio è limitato alla Bay Area di San Francisco ed è disponibile solo su invito, secondo una formula da sempre utilizzata da Google per i suoi nuovi progetti, ma la sfida verso le piattaforme di Uber (di cui Google Ventures è comunque uno dei principali investitori) e Lyft (supportata da GM) è ufficialmente stata lanciata.

Waze Rider. Secondo la formula ideata da Big G, gli utenti di Waze possono rendersi disponibili a offrire passaggi lungo il percorso già selezionato per il loro tragitto, mentre gli Waze Riders faranno richiesta in base alla loro posizione e destinazione. Il software selezionerà per entrambi la soluzione ottimale, creando poi il contatto. Il guidatore sarà così rimborsato per una parte delle spese, mentre il passeggero potrà lasciare un feedback utile per gli altri utenti della rete, senza che Google riceva una parte del guadagno.

Ipotesi car sharing delle autonomous cars. Alla luce di questa importante sperimentazione il pensiero non può che andare verso la guida autonoma e le auto senza guidatore sulle quali Google sta investendo da anni: pur in assenza di conferme ufficiali, non è affatto da escludere che un domani gli utenti di Waze Rider siano in grado di prenotare indifferentemente un passaggio da un autista in carne ed ossa oppure da una vettura guidata da un computer. 

Uber e Lyft fuori da Austin. Il car sharing, intanto, continua a dividere l'opinione pubblica, tra città dove i servizi crescono esponenzialmente e altre dove vengono osteggiati. È il caso di Austin, in Texas, dove Uber e Lyft hanno sospeso tutte le attività, perdendo una delle più grandi metropoli americane. La disputa tra le autorità locali e le due aziende è in atto da tempo, dopo che una legge aveva imposto a Uber e Lyft di fornire le impronte digitali e i dati identificativi degli autisti autorizzati al servizio. Un sondaggio tra i cittadini, bombardati da un'imponente campagna mediatica, ha chiuso la questione con il 56% delle preferenze per la sospensione del servizio. L.Cor.