Cartellopoli
Approvata la riduzione del 38%
Nella lotta a Cartellopoli, il Comune di Roma sembra fare sul serio. Contro l'affastellarsi di cartelloni pubblicitari lungo le strade della Capitale, che spesso rappresentano un pericolo per automobili e scooter e deturpano il paesaggio, arriva il nuovo Piano regolatore impianti pubblicitari (Prip) approvato dall'Assemblea Capitolina: si riducono il numero e le dimensioni dei cartelloni pubblicitari autorizzati, mentre aumentano gli incassi per il Comune. Prevista anche la possibilità di realizzare progetti speciali come la segnaletica turistica.
Meno cartelloni, e più piccoli Con il nuovo Prip diminuisce del 38% la superficie totale occupata dalle affissioni: dagli attuali 232mila (di cui 201.900 per impianti pubblicità esterna, 22.000 per pubbliche affissioni e 9.000 per servizi e trasporti) a 138mila mq di esposizione pubblicitaria massima. Sono stati inoltre ridotti tipologie, formati e dimensioni massime dei cartelloni (da 4x3 a 3x2). Il piano prevede di escludere interamente alcune aree: i beni di interesse storico-architettonico e le riserve naturali protette, i muraglioni e le rive del Tevere, il litorale, le ville e tutte le aree verdi. Sono inserite anche norme per il contrasto all'inquinamento luminoso.
Gestione più trasparente Diminuiscono poi gli spazi pubblicitari di proprietà del Campidoglio, quelli contrassegnati con la dicitura SPQR, da circa 35.000 mq a meno di 25.000 mq (-17,5%): la loro gestione verrà messa integralmente a bando, con priorità per le aziende romane virtuose del settore pubblicitario, in modo da tutelare i piccoli operatori. Ora saranno redatti con i Municipi i piani di localizzazione, in cui sarà specificata l'ubicazione esatta sul territorio di ogni singolo impianto; potrà quindi partire il bando di gara che prevede tra l'altro per i vincitori anche la responsabilità di controllare che non ci siano impianti abusivi nella città.
La soddisfazione del sindaco "Dopo venti anni, finalmente possiamo chiudere una vergognosa parentesi per la Capitale d’Italia: quella di Cartellopoli", ha dichiarato il sindaco Ignazio Marino. "Abbiamo messo ordine alla giungla di cartelli pubblicitari che deturpano le nostre strade e il paesaggio urbano. Con il nuovo Piano regolatore degli impianti pubblicitari non solo ripristiniamo la legalità, eliminando tutti gli impianti abusivi, ma riduciamo la superficie pubblicitaria del 38% e aumenteremo del 130% i profitti del Comune di Roma, portandoli finalmente in linea con quelli delle altre grandi città italiane". Le entrate per la pubblicità sono infatti di 17,7 milioni di euro: il Comune di Roma guadagna solo 76 euro per mq (contro i 203 euro di Milano). L'obiettivo è arrivare a 32,9 milioni euro di raccolta, o 223 euro per mq di pubblicità, utilizzando i maggiori introiti per cofinanziare progetti legati alla mobilità come il bike sharing, le piste ciclabili e le pensiline degli autobus.
Lotta agli abusivi Il Campidoglio ha già dimostrato il polso fermo contro il caos dei cartelloni pubblicitari: lo scorso dicembre, la Giunta ha cancellato la sanatoria di 5.000 impianti abusivi. Gli uffici amministrativi hanno provveduto a inviare diffide e sanzioni ai titolari dei 5.000 impianti e a richiedere la rimozione di questi cartelli non autorizzati. Secondo l'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma il 40% degli impianti a Roma è abusivo e il costo per il Comune, in termini di evasione dell’imposta o canone di pubblicità, supera i 200 milioni di euro. L'Agenza ha rilevato una situazione di degrado, con cartelloni spesso sistemati nello spartitraffico o sui marciapiedi, che ostruiscono semafori, la segnaletica per gli automobilisti, la visibilità delle strisce pedonali o gli indicatori di fermata degli autobus, di dimensioni maggiori del consentito, in aree soggette a vincolo o in pessimo stato di manutenzione. C'è da sperare che il nuovo Piano regolatore segni davvero un cambio di marcia.
Patrizia Licata