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Sicurezza

Crash test Dekra 2014
Obiettivo zero vittime sulle strade

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Urto laterale

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Urto laterale

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Urto laterale

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Urto contro pedone

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Moto contro auto

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Moto contro auto

Era il 1985 quando la Dekra organizzava a Wildhaus i suoi primi crash test pubblici in collaborazione con la compagnia assicurativa Winterthur. L’edizione 2014 di quest’evento è dunque l’occasione per fare il punto sulla sicurezza stradale dopo 30 anni di studi. Obiettivo dichiarato quello di un futuro senza più vittime della strada. Utopia o realtà?

Cinture, bambini e tecnica. I miglioramenti in tema di sicurezza sono innegabili. In questo trentennio, nonostante l’aumento del traffico, il tasso d’incidenti e decessi è fortemente calato grazie ai progressi dei sistemi di sicurezza, alle migliorie delle carrozzerie e all’uso del casco per i motocilisti. Nel 1985 in Svizzera e Germania si contavano complessivamente 10.143 morti sulle strade. Oggi il calo è del 70% nel primo Paese e del 64% nel secondo. Tre i temi che hanno sempre tenuto banco a Wildhaus: le cinture di sicurezza, il trasporto dei bambini e i sistemi di assistenza alla guida come Abs, Esp eccetera. Ma, avvertono i responsabili, senza una capillare opera si sensibilizzazione al problema e l’intervento del legislatore la riduzione sarebbe stata inferiore.

Elettronica attiva. Durante i test del 2014, sono state messe a confronto auto attuali con quelle di qualche anno fa. “Oggi, in caso d'incidente - spiega Jörg Ahlgrimm, responsabile dell'Analisi degli incidenti presso DEKRA - chi viaggia a bordo di veicoli moderni è molto ben protetto. Purtroppo c’è ancora molto da fare per proteggere gli utenti più deboli, pedoni e motociclisti”. Un aiuto può venire dai sistemi attivi di assistenza alla guida in funzione di aiuto per prevenire le collisioni. Le statistiche dicono che l’uomo è il responsabile del 90% degl’incidenti e per questo ben venga qualunque apparecchiatura in grado di aiutarlo a non commettere errori. Non siamo ancora al pilota automatico, ma i cruise control attivi, i dispostivi per il controllo della traiettoria e della sbandata sono già una realtà che ha dimostrato la propria validità.

Cosimo Murianni