Sicurezza stradale
Il 21% degli incidenti è provocato dalla distrazione
“Il 15% degli incidenti è figlio della distrazione dovuta alle chat o ai Whatsapp”, ha dichiarato ieri il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini presentando il disegno di legge sulla sicurezza stradale. Ma è veramente così? Per capire quali sono, esattamente, le cause degli incidenti stradali è necessario analizzare i dati ufficiali rilevati dall’Istat. Solo tra qualche settimana, però, l’Istituto centrale di Statistica diffonderà il consuntivo 2022. E siccome i numeri relativi al primo semestre dell’anno scorso, rivelati a novembre, non scendono in profondità nei dettagli delle circostanze che hanno provocato incidenti e vittime, per capire bene le cause della strage che mediamente ogni anno, nel nostro Paese, spezza circa 3 mila vite bisogna necessariamente basarsi sui dati 2021.
IN BREVE
Un incidente su cinque causato dalla distrazione
Ebbene, nel primo anno post pandemia il 20,7% degli incidenti (19.728 sui 95.388 in cui le circostanze accertate o presunte sono riferibili al conducente, ché in totale gli incidenti stradali sono stati 151.875) è stato provocato da “guida distratta o andamento indeciso”. Sulle cause della distrazione non vi sono dati ufficiali, anche se è percezione comune che la prima ragione della distrazione sia effettivamente l’utilizzo di apparecchiature elettroniche come smartphone e tablet alla guida. Ma ciò che le statistiche non dicono è se, in realtà, siano attribuibili a precedenti distrazioni anche altre cause di sinistri come la mancata precedenza (12,2%), il mancato rispetto dello Stop (8,7%), la circolazione contromano (3%) eccetera. Certo, in molti casi queste situazioni sono riferibili a comportamenti irresponsabili, a decisioni prese in piena consapevolezza dal guidatore, ma non si può escludere, né quantificare, il ruolo della distrazione.
In autostrada la percentuale raddoppia
Se si disaggrega il dato medio della distrazione per tipo di strada, si può osservare che in autostrada la percentuale di incidenti attribuita a “guida distratta” sale fino a sfiorare il 43%. Tuttavia, va ricordato che sulle arterie principali si verifica una parte minoritaria dei sinistri oggetto dell’indagine, appena il 5,6% del totale.
Più alta la probabilità che la distrazione provochi una vittima
Se si puntano i riflettori sui morti, invece, la percentuale di casi in cui il decesso di una persona è riferibile direttamente al conducente distratto sale al 22,6%. Insomma, semplificando al massimo, la probabilità che in seguito a una distrazione ci scappi il morto e non un semplice, si fa dire, incidente, è più alta. Se poi - sempre con riferimento alle vittime in circostanze riferibili al conducente - si disaggrega per tipo di strada, si osserva che in autostrada, dove i morti sono solo il 10% del totale, la percentuale di vittime per distrazione sale al 51%.