Su 4R di aprile
Don't touch!
La digitalizzazione galoppa a gran velocità, ma noi di Quattroruote siamo sempre rimasti coi piedi per terra. Specificando sempre, in sede di prova su strada, che un eccessivo impiego di comandi a sfioramento, al posto dei tradizionali tasti fisici, porta a inevitabili distrazioni. E per rimarcare il fatto, valutiamo gli infotainment, con una pagella dedicata, attribuendo stelle alla voce indice di sicurezza. Ebbene, qualcosa si sta muovendo e anche l'autorevole ente indipendente Euro NCap, che dal 1997 valuta la sicurezza delle vetture con i crash test, ha intenzione di inserire nei suoi capitolati dei test mirati all'utilizzo dei comandi touch. Pare che questo avverrà a partire dal gennaio del 2026, quando l'ente includerà, alla voce sicurezza di guida, l'analisi di questi dispositivi.
Anche per risparmiare. I costruttori, perciò, non hanno molto tempo per adeguarsi, considerato che il processo di concepimento di un modello non è così rapido. Sebbene ci sia già qualcuno che, in merito all'eccessiva digitalizzazione, sta già facendo un passo indietro: la Volkswagen, per esempio, torna ai comandi fisici sul volante rimpiazzando i poco precisi tasti a sfioramento. Ma questo è nulla, se paragonato a vetture che si spingono ben oltre i limiti quando si tratta di virtualizzare i comandi: la Tesla insegna, con la regolazione del piantone o degli specchi via touch screen, per citarne un paio, ma c'è pure chi la segue, vedi la Volvo con l'accensione del retronebbia da schermo sulla EX30. Il fatto è che per i costruttori la digitalizzazione è un doppio vantaggio: effetto wow agli occhi del consumatore, con display sempre più grandi e avveniristici, e risparmio in termini di componentistica, perché una decina di pulsanti veri, com'è facile immaginare, costano ben di più di una virtualizzazione su schermo. Chi ne paga le conseguenze, però, è l'automobilista sempre più distratto. Ne parliamo approfonditamente su Quattroruote di aprile 2024.