Cerca

Tecnologia

Auto ibride
Addio super-diesel

Rosario Murgida
1 / 2

L'ibrido Mercedes. La Casa di Stoccarda è l'unica a offrire ancora vetture a gasolio plug-in, come le GLE.

2 / 2

La Volvo V60 Model Year 2013, primo esempio di auto diesel Phev .

Da diversi mesi, non si fa altro che parlare del "Superibrido", definizione fra tecnica e marketing per modelli plug-in capaci di autonomie oltre i mille chilometri, frutto (anche) di batterie di elevata capacità. Una sorta di sequel rispetto a ciò che i costruttori europei avevano proposto qualche anno fa, quando tentavano di offrire analoghi vantaggi, in termini di autonomia e consumi, accoppiando l'ibrido con la spina al loro grande cavallo di battaglia: il motore a gasolio. Grandi erano le aspettative, ma oggi è rimasta soltanto la Mercedes-Benz a offrire una soluzione del genere. Perfino la Peugeot, pioniere dell'ibrido a gasolio (risale al 2011 la sua tecnologia Hybrid4), ha desistito passando alla benzina, mentre tante altre Case si sono limitate al diesel mild, categoria dominata proprio dai tedeschi (Audi, BMW, Volkswagen, e, appunto, Mercedes-Benz).

Perché il diesel plug-in non ha sfondato? Innanzitutto, ibridizzare un'auto a gasolio non conviene. Il costo di un motore diesel, già di per sé elevato, rischia di aumentare vertiginosamente con l'aggiunta delle componenti elettriche di un sistema full o plug-in hybrid. Inoltre, per qualsiasi Casa è ormai difficile scommettere su una tecnologia, come il diesel, sempre più oggetto di limitazioni. Infine, ci sono considerazioni tecniche, a cominciare dal fatto che il diesel è intrinsecamente parco: di conseguenza, per quanto ci si possa impegnare, la riduzione dei consumi (e conseguentemente della CO2) rimane piccola in termini percentuali e marginale dal punto di vista assoluto.