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Viabilità

Autostrade e superstrade
Tutte le nuove tratte - FOTO GALLERY

Marco Visani
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Autostrade e superstrade - Tutte le nuove tratte - FOTO GALLERY

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A1 Direttissima. È il nome ufficiale della Variante di Valico. Ha accorciato molto i tempi di percorrenza tra Firenze e Bologna con gallerie più diritte, luminose e veloci: il limite è di 110 km/h contro gli 80/100 della vecchia A1, che resta comunque in servizio col nome di “Panoramica”.

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A35 Brebemi. Una delle autostrade più discusse d’Italia, la A35 Brescia-Bergamo-Milano (da cui la sigla) non brilla certamente per i flussi di traffico: meno di 20 mila passaggi al giorno contro gli oltre 60 mila ipotizzati, anche a causa del costo molto più elevato rispetto alla parallela A4. Resta un’alternativa veloce alla congestionata Torino-Venezia, rispetto alla quale corre più a sud e con cui da poco è interconnessa.

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A58 Teem. La Tangenziale Est Esterna di Milano permette di dribblare la Est e la Ovest oltre che, per chi arriva da Piacenza, anche la barriera di Melegnano. Perfetta per chi va all’aeroporto di Linate o deve raggiungere Brebemi o A4. Ma per percorrere i suoi 32 km di lunghezza si paga un pedaggio di 5,60 euro, eccessivo per i pendolari.

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A36 Pedemontana. La A36 dovrebbe collegare, una volta a regime, la A4 con la Milano-Laghi, aggirando Milano e le sue congestioni e passando anche a Nord di Monza. Solo una parte del tracciato, in gran parte in provincia di Como e Varese, è stato completato. Non ha caselli: il pedaggio si paga solo in modalità elettronica (non senza qualche difficoltà).

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A33 Asti-Cuneo. Situazione analoga alla Pedemontana, quella della A33, che collega la parte Sud-Ovest del Piemonte: si innesta ad Asti sulla A21 Torino-Brescia, finisce a Marene e “riemerge” poco prima di Cuneo, dopo una lunga interruzione e un’immissione forzata sulla A6 Torino-Savona.

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A4 Passante di Mestre. L’unica tratta aperta prima di tre anni fa (c’è dal 2009), andava comunque inclusa in questa rassegna. Ha il merito di avere decongestionato il tratto veneziano della A4, declassandolo a tangenziale (A57): aggira il centro di Mestre con un percorso che corre a nord.

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A31 Valdastico. La A31, che collega le province di Vicenza, Padova e Rovigo, è una delle opere più clamorosamente lente: primi lavori nel 1972, apertura al traffico del primo tratto nord nel '76, di quello verso sud tra il 2012 e il 2015. Sono quasi 90 km, utili per evitare la A4 e (in teoria) anche la A22. Si avvicina alla A13 con circa 10 km di Transpolesana (SS 434). Il tratto nord si ferma a Piovene Rocchette (VI): il progetto originale prevede che arrivi fino a Trento, ma non si è mai realizzato.

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A59 e A60 Tangenziali di Como e Varese. Il primo lotto della A59 si estende in direzione Est-Ovest nella zona a sud di Como, con un innesto sull’autostrada A9. Insieme a quella di Como, la tangenziale di Varese (A60) dovrebbe completare la Pedemontana nel sistema viario dell’area nord della Lombardia.

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Terre di Canossa/Campegine. Meno importante di una nuova autostrada, questo casello inaugurato nel 2008, tra Parma e Reggio Emilia, è una possibile via d’uscita in caso di code o rallentamenti su uno dei tratti più difficili della A1 Milano-Bologna.

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Valsamoggia. Questo svincolo aperto nel novembre 2016 lungo l’A1, a nord di Bologna, oltre a servire il traffico locale (soprattutto quello pesante), permette di saltare tutto il sistema bolognese di autostrade e tangenziali, sfruttando la viabilità ordinaria.

Il test è molto semplice, e lo può fare chiunque abbia un’auto “vecchia” di tre anni o più, con un navigatore integrato e non aggiornato, evenienza che, specie se si tratta di un impianto supportato da Cd invece che da una scheda Sd, è tutt’altro che improbabile. Viaggiando nel Centro-nord - Nord soprattutto - si incontrano molte autostrade e superstrade che il vostro Gps non riconoscerà, rimandandovi un laconico e leggermente allarmante “off-road” sul display mentre le percorrete. Come mai? Semplice: perché negli ultimi tre anni, in Italia, sono state aperte diverse nuove arterie di collegamento veloce, che non sostituiscono le vecchie, ma vi si affiancano, rappresentando un’alternativa, a volte più veloce, altre meno trafficata, in genere più razionale. 

Eppur (ci) si muove. Certo, detta in così potrebbe sembrare che il nostro Paese sia all’avanguardia nel campo delle infrastrutture. Sappiamo bene, però, che non è così. Dietro a molte di queste opere, infatti, ci sono stati ritardi a volte clamorosi (i trent’anni necessari a far nascere la Variante di Valico, per esempio), mentre in alcuni casi l’autostrada esiste, ma solamente per una parte del tracciato, come per la Asti-Cuneo e la Pedemontana. In altri casi ancora, la nuova autostrada è molto poco utilizzata. Per esempio, la Brebemi, che solo pochi giorni fa è stata connessa all’A4 all’altezza di Brescia. Nonostante queste assurdità, e non senza disagi per gli utenti – che, per esempio, sono tenuti a pagare un pedaggio salato sulla Tangenziale Esterna di Milano – queste strade oggi ci sono. A beneficio dei molti che transitano da quelle parti, ci è parso utile un riepilogo delle tratte nuove (e di alcuni caselli supplementari) perché, in fondo, avere un piano B è sempre utile a chiunque. Anche (e soprattutto) quando il navigatore non lo contempla.