Global Traffic Index
Londra è la città più congestionata del mondo, Palermo al decimo posto
Forse la congestion charge, tanto amata da alcuni nostri sindaci che ne traggono fonte d’ispirazione, non funziona poi tanto bene. Questo, almeno a giudicare dagli esiti del Global Traffic Index 2022, lo studio realizzato annualmente da Inrix, la società americana di ricerche specializzata in analisi della mobilità: per la seconda volta consecutiva, infatti, Londra, che ha fatto del pedaggio di accesso al centro uno dei propri strumenti di regolazione della circolazione, è risultata la città più trafficata al mondo, nella quale ciascun guidatore ha perso mediamente 156 ore per ingorghi e intasamenti. Con 155 ore Chicago è finita seconda in questa particolare classifica, avendo vissuto un drastico ritorno ai livelli di congestione precedenti la pandemia, mentre Parigi, pur orgogliosa dei suoi 30 km/h generalizzati, si è classificata al terzo posto con 138 ore.
Quadro generale. Nel complesso, secondo lo studio, i ritardi dovuti al traffico hanno superato i livelli precedenti al Covid nel 39% delle aree urbane degli Stati Uniti e nel 42% di quelle europee; nel Regno Unito, il recupero rispetto al 2019 ha riguardato il 72% della zone metropolitane, in Germania il 51%. Il tipico guidatore medio americano nel 2022 ha perso a causa del traffico 51 ore (+15 rispetto al 2021), quello inglese 80 ore (+7), il tedesco 40 (nessuna variazione). Il peggioramento della situazione è dovuto anche alla riduzione dello smart working, sceso dell’8% nel Regno Unito: questo ha significato un aumento generalizzato dei viaggi verso il centro città. Secondo le stime di Inrix, la congestione ha un costo complessivo di oltre 81 miliardi di dollari negli Usa, di quasi 9,5 miliardi di sterline (10,3 miliardi di euro) in Gran Bretagna e di 3,9 miliardi di euro per i guidatori tedeschi.
A casa nostra. E la situazione italiana? Le cose vanno piuttosto male a Palermo, decima nella classifica del Global Traffic Index, alle spalle di Boston, New York City, Bogotà, Toronto, Filadelfia e Miami, ma messa peggio di Roma (tredicesima) e di metropoli come Los Angeles (al 14° posto) e San Francisco (al 15°). Delle altre città italiane, Torino figura al 29° posto, Milano al 61°, Verona al 76°, Napoli all’83°, Firenze all’88° e Busto Arsizio, località del Varesotto, al 90° (la statistica considera in tutto mille aree urbane). Se ci si limita però all’Europa, Palermo è terza, dietro a Londra e Parigi; Roma figura al sesto posto e Torino al sedicesimo. Analizzando più a fondo i dati, si scopre che la velocità media a Palermo è scesa nelle ore di punta dai 25,6 km/h del 2019 ai 20,8 del 2022, mentre quella nelle fasce più tranquille è rimasta immutata a 36,8 km/h; nel cosiddetto ultimo miglio dal centro (un raggio di 1,6 dal cuore della città) i valori sono però solo di 17,6 e 14,4 km/h.
Caro carburanti. In questo quadro, sembra che i prezzi dei carburanti abbiamo avuto poca incidenza sull’utilizzo del mezzo di trasporto privato da parte dei conducenti; a essere però aumentati sono gli oneri per quest’ultimi e per il trasporto merci. Secondo lo studio, i costi annuali della benzina sono aumentati rispetto al 2021 di quasi 315 dollari per il pendolare medio di Los Angeles, di 188 sterline (215 euro) per quello di Londra e solo di 38 euro per quello tedesco, beneficiario di sgravi fiscali.