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Riforma pedaggi: come funziona il “pay per use” e perché conviene

Rosario Murgida
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Autostrade - Riforma pedaggi: come funziona il “pay per use” e perché conviene

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Autostrade - Riforma pedaggi: come funziona il “pay per use” e perché conviene

A pochi giorni dall’introduzione di un meccanismo di rimborso dei pedaggi in caso di ritardi per lavori, arriva un’altra novità per chi percorre le autostrade italiane: l’Autorità dei Trasporti ha approvato nuovi sistemi tariffari per le concessioni autostradali.

Anche in questo caso, il principio base è il cosiddetto “pay per use”, che si traduce nel riconoscimento in tariffa dei soli investimenti effettivamente realizzati e non programmati. La novità apre così la strada alla possibilità di una riduzione degli attuali pedaggi.

Non a caso, il presidente dell’Autorità, Nicola Zaccheo, parla di un “cambio di paradigma fondamentale” rispetto al passato. L’intervento dell’Art «mira a garantire un corretto bilanciamento tra la sostenibilità economico-finanziaria delle concessioni, l’effettiva realizzazione degli investimenti e la necessità di contenere i costi per l’utenza, promuovendo una gestione più improntata a criteri di efficienza, responsabilità e trasparenza», aggiunge Zaccheo.

I cardini del provvedimento

In altre parole, l’Autorità, tramite due distinte delibere (240 e 241), ha dato forma alla tanto attesa riforma del sistema dei pedaggi. Di seguito, gli elementi principali:

  • Remunerazione del capitale: il tasso di remunerazione del capitale investito (Wacc) viene allineato a valori di mercato, con aggiornamenti periodici;
  • Poste figurative: le voci relative alla remunerazione del capitale investito, posposte per non gravare subito sulla tariffa, sono legate agli investimenti realizzati;
  • Equilibrio economico-finanziario: nuovi criteri per misurare l’equilibrio delle concessioni, con meccanismi di compensazione in caso di disequilibri;
  • KPI: indicatori per monitorare la performance, incentivando efficienza e qualità del servizio;
  • Ambito di applicazione: le nuove regole valgono per le concessioni da gennaio, con misure transitorie per quelle vigenti. Alcuni elementi, come il Wacc e le poste figurative, entrano in vigore subito.

Gli obiettivi

L’Autorità dei Trasporti punta a garantire trasparenza e verificabilità delle variabili economiche, accesso equo e non discriminatorio all’infrastruttura, uniformità dei criteri di contabilità regolatoria e ottimizzazione delle previsioni di traffico e gestione del rischio, sempre a tutela degli utenti.