Alla guida (e al carico) dell’ID Buzz Cargo - VIDEO
Con il T1, più di settant’anni fa, la Volkswagen s’ispira a un veicolo per trasporto merci, inaugura il proprio concetto di commerciale medio e crea, generazione dopo generazione il pulmino più conosciuto del mondo, battezzato con innumerevoli nomi ufficiali e non: Bus, Caravelle, Multivan, Samba, Bulli. Oggi conta di ripetere l’impresa al contrario con l’ID. Buzz, il pulmino elettrico per il terzo millennio, affiancandogli il modello Cargo. Una trasformazione dal people mover più emozionale sul mercato a un furgone pieno di riferimenti al passato, ma contemporaneo nelle caratteristiche di efficienza e sostenibilità.
Comportamento rigoroso. L’insieme propulsivo è lo stesso del modello a 5 posti, per il momento l’unica disponibile, con motore da 150 kW-204 CV di potenza massima e 310 Nm di coppia. Le batterie da 77 kW permettono, secondo la Volkswagen, un’autonomia massima di 425 km e, con il caricabatterie da 11 kW, il ripristino dell’energia da un teorico zero al cento per cento dovrebbe richiedere 7 ore e mezza. Nulla da dire sulla vivacità dell’insieme, supportato da un assetto composto, ma senza rigidità eccessive. Lo sterzo è pronto, la guida precisa, e le reazioni della carrozzeria e delle sospensioni in un cambio di direzione o transitando su dei dossi sono sempre misurate, trasmettono l’idea di solidità. Questo rigore è probabilmente merito anche della generosa gommatura, con cerchi da 18 pollici (ma si può arrivare a 20). I pneumatici di misure differenti fra avantreno e retrotreno rendono impraticabile la presenza della ruota di scorta; potrebbe almeno esserci il kit di riparazione di serie, che invece è optional. Per 47mila euro Iva esclusa, l’equipaggiamento di serie prevede il sistema di comunicazione con gli altri veicoli Car2X, i sensori di parcheggio e l’assistenza alla frenata d’emergenza con rilevamento di pedoni e ciclisti. L’ID. Buzz Cargo e la sua controparte per trasporto passeggeri sono in listino da pochi giorni e le consegne sono previste per fine anno/inizio 2023.
Raffaele Bonmezzadri