Dopo la Serie 3, la X5 e la Serie 7, anche sulla nuova BMW Serie 5 debutta la versione ibrida plug-in con la stessa meccanica, ovvero col quattro cilindri due litri turbo a iniezione diretta da 184 cavalli e 290 Nm abbinato al motore elettrico da 113 CV e 250 Nm, per una potenza complessiva di 252 CV e 420 Nm di coppia.
BMW 530 iPerfomance, la Serie 5 diventa ibrida plug-in
Il propulsore a corrente prende il posto del convertitore di coppia del cambio automatico ZF a otto marce; il powertrain è completato dalla batteria agli ioni di litio da 9,2 kWh posta sotto il sedile posteriore, che fornisce alla 530e iPerfomance un’autonomia nominale di 50 km e si ricarica in circa tre ore con una presa di corrente domestica. Grazie al raggio di azione garantito dall’accumulatore e alla formula di calcolo del consumo utilizzata per l’omologazione, la Serie 5 ibrida richiede (teoricamente) 1,9 litri di benzina per 100 km. Le prestazioni sono più che adeguate: 6,2 secondi per lo 0-100 e 235 km/h di velocità massima. E, naturalmente, come tutte le ibride plug-in non c’è l’ansia da autonomia: anche se si decide di viaggiare esclusivamente a batteria, quando la sua carica si esaurisce entra in gioco il quattro cilindri a benzina.
Tre modi fra cui scegliere. La 530e dispone di tre modalità di gestione del sistema ibrido: quella normale, denominata Auto eDrive, sfrutta uno o entrambi i motori e utilizza in modo opportuno la carica della batteria se è impostato un percorso nel sistema di navigazione, in modo da privilegiare il funzionamento a emissioni zero nei centri abitati. Recuperando, come tutte le ibride ed elettrche, l’energia nei rallentamenti e in frenata. Si può anche avanzare esclusivamente a batteria selezionando la modalità Max eDrive: la velocità massima è limitata a 140 km/h, ma basta premere a fondo l’acceleratore per far intervenire il motore a benzina e accelerare con tutti i cavalli a disposizione. La terza modalità di funzionamento è la Battery Control, che consente di mantenere al livello desiderato la carica della batteria o di innalzarla per utilizzarla poi successivamente, trascinando il motore elettrico (che funge così da generatore) col benzina: in tal modo, però, il consumo di carburante aumenta.
Transizione perfetta. Alla prova dei fatti, sulle strade bavaresi vicino al confine con l’Austria, la 530e dimostra un perfetto funzionamento del sistema, con una transizione pressoché inavvertibile tra la marcia esclusivamente elettrica e l’avvio del quattro cilindri, che in pratica si fa sentire un po’ (ma senza disturbare) solo se gli vengono chieste le massime prestazioni. Di fatto, se non si esagera con l’acceleratore si scivola via silenziosamente e con consumi da utilitaria a gasolio: dopo il primo tratto percorso esclusivamente a batteria il computer di bordo si stabilizza sui 4,2 litri/100 km. Decido poi di utilizzare la funzione Battery Control: il benzina resta così sempre acceso e l’indicatore di carica della batteria sale progressivamente, ma pure il consumo medio, che dopo 40 km arriva a 6,2 litri/100 km. L’ultimo tratto di strada che mi separa dalla destinazione lo percorro a batteria, esaurendola completamente: all’arrivo il computer di bordo indica una media di 6 litri/100 km. Un valore alla portata della 520d, ma diversamente da questa la 530e ha la patente di auto “pulita” e ciò le garantisce il libero accesso nei centri città anche in futuro. Un fattore da valutare al momento di scegliere il tipo di motorizzazione, tenendo conto che la 530e costa, a pari allestimento, 950 euro in meno della sei cilindri tre litri diesel 530d, di pari potenza.
Da Berchetsgaden, Roberto Boni
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