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Citroën Ami One
A Ginevra il futuro della mobilità urbana - VIDEO

Massimo Mambretti
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L’Ami One Concept, che sfila per la prima volta in pubblico al Salone di Ginevra, svela l’approccio della Citroën verso il futuro della mobilità urbana. Destinato, almeno per il momento, a rimanere un esercizio di stile, è quindi una vetrina di componenti, soluzioni e tecnologie. Un oggetto, così viene definito dalla Citroën, capace d’inserirsi nelle congestionate aree urbane in maniera originale, pratica, eco-friendly e in modo da essere facilmente fruibile da parte di un pubblico assai vasto, perché integrato in un ecosistema digitale. In sostanza, l’Ami One è un’alternativa a mezzi pubblici, scooter e biciclette. Tuttavia, non è un’automobile nel senso stretto della definizione, bensì un quadriciclo biposto con un powertrain elettrico utilizzabile anche dai sedicenni in molte parti d’Europa.

Incontro tra forma e funzione. Ancora più piccola di un'odierna citycar (è lunga 2,50 m, larga 1,50 e alta altrettanto), l’Ami One manifesta la sua vocazione da vettura cittadina del prossimo futuro proprio per le dimensioni. Sono ideali non solo per sgaiattolare agilmente nel traffico, ma anche per essere parcheggiata facilmente. Pur essendo ultra-compatta non impone, però, rinunce sul fronte della disponibilità di spazio nell’abitacolo. L’equazione è risolta dalla sua forma, espressiva e anticipatrice di stilemi di future Citroën, quali la fanaleria flottante ispirata alla concept CXperience, definita da canoni che giocano sulla simmetria delle componenti e da una silhouette che non subisce angherie da parte della profilatura aerodinamica. Ininfluente nel caso di una citycar pura. Un beneficio per la volumetria interna, per di più sfruttata razionalmente. In questo caso, però, è l’asimmetria che conduce il gioco. Infatti, i sedili non allineati evitano incontri ravvicinati tra conducente e passeggero, la plancia definita Drive-Pod si concentra davanti al guidatore e l’arredamento, realizzato con materiali gradevoli al tatto e facilmente lavabili, integra sul lato passeggero un ripostiglio che accoglie un trolley e una borsa. Inoltre, dietro ai sedili altro spazio consente di sistemare ancora qualche piccolo bagaglio. Il quadro della praticità è completato dalle portiere incernierate in modo da agevolare l’accessibilità da ogni lato: quindi posteriormente dalla parte del guidatore e anteriormente da quella del passeggero.

Su misura per tutti. Ancora più che per la forma, l’Ami One Concept è innovativa concettualmente. Infatti, è integrata in un universo digitale che ne esalta la libertà d’utilizzazione basandosi su smartphone e app dedicate. In prima battuta, questo eco-sistema permette di scegliere rapidamente i servizi e le modalità di utilizzo più adatte alle proprie esigenze: da cinque minuti a cinque anni, dal car sharing al noleggio. Poi, l’interfaccia permette di accedere ad Ami One e di utilizzare lo smartphone, una volta alloggiato in un vano del Drive-Pod, non solo per personalizzare le funzioni, utilizzare la navigazione e l’infotainment, ma anche per ottenere le relative informazioni in un visore trasparente posto nel campo visivo del guidatore, assimilabile a un head-up display. In definitiva, l'interfaccia è un assistente personale e prevede anche comandi sul volante per gestire l’attivazione vocale e navigare da un’applicazione all’altra.

Dá voce all'energia. Fra le varie applicazioni ci sono anche quelle che permettono di valutare se l’autonomia residua è in sintonia con il tragitto, le condizioni del traffico e la presenza di “punti di rifornimento” nonché d’individuare e utilizzare le stazioni di ricarica della batteria agli ioni di litio, posta sotto al pianale della vettura. Quest’ultima si ricarica completamente in due ore e promette un’autonomia di 100 chilometri. A fronte di un peso di 425 kg, generato anche dall’impiego di innovativi materiali ultra-light per le componenti del mezzo, il powertrain da 6 kW può spingere l’Ami One sino a 45 all’ora emettendo, nel contempo, tonalità che variano in funzione della velocità per avvisare i pedoni. Proprio come previsto dalla normativa di sicurezza europea entrata in vigore a inizio anno.