National Corvette Museum
Recuperate le prime tre auto [video]
Le prime tre auto finite nel sinkhole apertosi lo scorso 12 febbraio sotto lo Skydome del National Corvette Museum sono state recuperate. Lunedì, dalla fossa di 12 metri di larghezza per 9 di altezza apparsa nella struttura di Bowling Green, nel Kentucky, sono riemerse la ZR1 "Blue Devil" del 2009 e la Corvette rubino "40esimo anniversario", del 1993; poi, ieri, è stata la volta della Corvette nera del 1963. Tutte le operazioni sono state documentate dai responsabili del Museo e dai tecnici, con video e fotografie.
Il progetto. Subito dopo l'incidente sono iniziati i lavori per la messa in sicurezza del "Dome", la parte più nota del Museo. La previsione era di impiegare circa due settimane, per poi iniziare con il recupero dei veicoli, un'operazione che stando alle stime avrebbe richiesto dai 4 ai 6 giorni. Così è stato e infatti a fine febbraio è partito il progetto "Corvette plus", con l'obiettivo di tirare fuori le auto sprofondate e ripristinare le condizioni originali dell'area. Un lavoro full time, sei giorni su sette.
Il recupero. La prima Corvette a essere tirata su con la gru, l'altro ieri, è stata la ZR1 "Blue Devil", emersa quasi intonsa dal sinkhole alle 10.35 del mattino. "Fantastico.. ne restano solo altre sette", è stato il commento di Mike Murphy, construction manager del progetto. Sempre lunedì è riemersa anche l'esemplare rubino del '93, mentre la giornata di ieri è stata completamente dedicata alla Corvette nera del 1962, recuperata attorno all'ora di pranzo davanti a una piccola folla di spettatori che hanno assistito alla scena da un plexiglass posizionato a distanza di sicurezza. Per gli esperti del Museo anche quest'ultima vettura, visibilmente danneggiata a livello di carrozzeria, si è salvata a livello strutturale: "Non c'è nulla di irreparabile", è stata la prima valutazione, piena di ottimismo.
Le auto mancanti. Le tre Corvette sono già state collocate in un'altra parte del Museo, l'Exhibit Hall, e verranno presto trasferite al centro tecnico di General Motors Design, a Warren, nel Michigan, per essere restaurate. Ora ne restano cinque, ancora sepolte: la ZR-1 Spyder del 1993, la PPG Pace Car del 1984, la milionesima Corvette prodotta (bianca, del 1992), un'altra Corvette costruita nel 2009 per la "boa" degli 1,5 milioni di esemplari e la Z06 del 2001. Il programma è di completare il recupero entro aprile e quindi di organizzare un'esibizione vera e propria (assieme a tutta la documentazione dell'incidente) che duri fino all'estate.
La riapertura. Ad agosto, dal 27 al 30 del mese, lo Skydome riaprirà in occasione delle celebrazioni per il 20esimo anniversario del Museo: lo stesso direttore, Wendell Strode, ha spiegato che è previsto l'arrivo di circa 10 mila appassionati, in visita per l'apertura del nuovo Motorsports Park. E ora anche per la "rinascita" del "Dome", in compagnia delle sue sfortunate ospiti.
Davide Comunello