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Lvci Venere
La limousine elettrica va all'asta giudiziaria

Redazione Online
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Lvci Venere - La limousine elettrica va all'asta giudiziaria

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Lvci Venere - La limousine elettrica va all'asta giudiziaria

Ve l’avevamo presentata poco più di un anno fa. Una delle concept più belle e interessanti del Salone di Ginevra 2018, oltre che un progetto (italiano) unico nel suo genere: quello di una limousine elettrica ad altre prestazioni che avrebbe dovuto entrare in produzione quest’anno con l’aiuto di capitali cinesi. Qualcosa è andato storto, però, e così la Lvci Venere verrà battuta all’asta dalla Sivag, azienda che gestisce vendite da fallimenti.

Mille cavalli e un look da sportiva. Design e progetto, firmati I.De.A Institute (Torino), tra gli stand ginevrini dei carrozzieri si facevano notare. Venere è una coupé a quattro porte, ma con centimetri – è lunga intorno ai cinque metri -  spazio in seconda fila e aperture (a libro) tali da rivendicare l’appellativo di limousine. 1.000 cavalli in gioco, erogati da quattro motori elettrici, due per assale. La scocca è in materiali compositi: fibra di carbonio, per lo più. E l’autonomia dichiarata, grazie a una batteria da 100 kWh, è di 640 km. Peccato che i soldi per farla non siano mai arrivati.

Si parte da 200.000 euro. Dal salone in poi sono cambiate molte cose. La cinese Lvci (si legge “luci”) non ha acquistato la I.De.A né tantomeno finanziato la produzione della limo, che inizialmente era prevista sul mercato nella seconda metà del 2019 a un prezzo di circa 250.000 euro. La società torinese ha dichiarato fallimento il 15 gennaio scorso e adesso la Venere sta per essere ceduta al miglior offerente, ammesso che qualcuno si faccia avanti. La base d’asta è di 200.000 euro.