Stellantis - L’evoluzione dei loghi Fiat - FOTO GALLERY
L’esordio. Fiat, ovvero Fabbrica Italiana Automobili Torino. Appare così, con la ragione sociale riportata per esteso, questa piccola pergamena d’ottone applicata sulle primissime vetture della neonata Casa piemontese, la cui fondazione avviene a Palazzo Bricherasio l’11 luglio del 1899. Accanto alla ''N'' viene all’epoca riportato il numero di telaio del veicolo. Il disegno è del pittore Giovanni Carpanetto, incaricato di realizzare un manifesto pubblicitario per la Casa.
Su strada. La prima auto dotata di tale vessillo, collocato sulla sinistra del cofano anteriore, è la Fiat 3 1/2 HP, di cui vengono prodotti 26 esemplari fino al 1900. Questa carrozza a motore adotta un bicilindrico di 679 cm3 da 4,2 cavalli, che le consente una velocità massima di 35 km/h.
Il nuovo secolo. Il primo stabilimento della Casa, dove lavorano inizialmente 35 operai, apre i battenti nel 1900 in Corso Dante. Già nel 1901 fa il suo esordio un nuovo logo in stile liberty, realizzato in ottone smaltato, che introduce il caratteristico lettering con la A stilizzata a cui si rifanno i loghi odierni.
Vera auto. La prima auto a fregiarsi della nuova placchetta è la 12 HP, un’inedita quattro cilindri. All’epoca le vetture iniziano a perdere le sembianze di carrozze per acquisire forme da vere automobili.
Ovale. Quello del 1904, anch’esso in stile liberty, è un logo che resterà in uso fino al 1926. Il suo disegno richiama il marchio che sostituisce, con i raggi che richiamano su un fondo blu prussia il sole nascente del vecchio disegno.
Collocazione standard. L’auto su cui debutta è la 24-32 HP, la prima Fiat con carrozzeria landaulet. Da allora i marchi di Torino troveranno collocazione in cima al radiatore. Una di queste è la Fiat Brevetti nella foto, prodotta dal 1905 al 1912 in 1.500 esemplari e capace di raggiungere una velocità massima di 60 km/h.
Da corsa. L’avvicinarsi della Casa al mondo del motorsport determina la nascita di un nuovo stemma circolare con l’alloro, che vede la luce nel 1921.
Sportive e di serie. L’auto che porta al debutto il nuovo marchio è la prima vettura da Grand Prix dell’azienda di Torino, realizzata dopo la fine del primo conflitto mondiale. Sempre nel 1921 appare anche sulla 520 ''Superfiat'' con motore a 12 cilindri, cioè su una vettura stradale.
Qualche modifica. Dopo quello di debutto, il marchio circolare verrà più volte aggiornato nella prima metà del secolo scorso. Da sinistra verso destra, l’originale del 1921 e quelli degli anni 1925, 1929 e 1931.
Rettangolare. Nel 1931, agli albori delle calandre vere e proprie, debutta il primo di una serie di loghi rettangolari, con il font a marcata estensione verticale. Nella foto, quello del 1938, applicato per la prima volta sulla 2800.
Omaggio al regime. L’auto che inaugura la serie dei loghi rettangolari è la 524 del 1931, ma già nel 1932 debutta la prima evoluzione del nuovo stemma, sulla 508, denominata Balilla in ossequio al regime fascista.
La più celebre. Nella foto, la più famosa delle Fiat con tale segno distintivo, cioè la mitica 500 di Dante Giacosa. L’esemplare immortalato, in allestimento De Luxe, adotta l’ultima declinazione del logo rettangolare, quella del 1959.
Per le sportive. Nel 1965 la Fiat rispolvera il marchio circolare, con un nuovo design. Quello con l’alloro per qualche anno viene esclusivamente utilizzato sui modelli sportivi della Casa.
Icone. All’epoca il marchio circolare di Torino appare su indimenticabili Fiat, come la mitica Dino nella foto e le 124 Sport Spider e Sport Coupé.
Rivoluzione. Nel 1968 fa il suo esordio uno stemma del tutto inedito, con quattro rombi neri inclinati a 18 gradi. Forma e grafica sono decisamente più moderne, così come il font. Fino al 1982 sarà al contempo il segno distintivo delle auto di Torino e dello stesso gruppo Fiat.
Prima dietro. Il marchio a rombi viene applicato inizialmente sul retro di 124 e 125 e solo a partire dalla 132 del 1972 si vedrà anche sulla calandra delle Fiat. È anche l’anno in cui viene svelata la sua seconda versione a rombi blu e lettere argentate.
Le barrette. Nel 1982 le calandre Fiat adottano per la prima volta le famose cinque barrette che caratterizzeranno la produzione degli anni 80. Tale logo, accompagnato da quello a rombi, si vede per la prima volta sulla Panda di quell’anno.
Anni 90. Le stesse barrette argentate vengono rivisitate nel 1992 per dar vita a un logo dalle dimensioni più piccole e a sfondo blu. Di fatto, lo stesso colore dell’ultima declinazione del marchio a rombi.
La citycar. Il debutto delle nuove barrette avviene sulla Fiat Cinquecento, la nuova segmento A di Torino prodotta in Polonia. Al posteriore, invece, rimane lo stemma a rombi blu.
Un riepilogo. Prima di passare ai marchi del terzo millennio, ecco tutti quelli utilizzati nel secolo scorso, con l’anno di debutto di ciascuno di essi.
Nostalgico. Nel 1999, anno in cui festeggia il suo primo secolo di vita, la Casa italiana svela il suo nuovo marchio, di fatto una riedizione moderna dei suoi famosi loghi circolari. Il diametro è di 72 mm, mentre le lettere sono in proporzione più basse e larghe rispetto a quelle del modello a cui si ispira.
Sulla best seller. La scelta del debutto ricade sulla seconda generazione della Punto. Del resto, parliamo di un modello cruciale, visto il grande successo della prima serie.
Un classico rivisitato. Dopo il difficile matrimonio con la GM, conclusosi anzitempo nel 2005 dopo anni burrascosi per il gruppo Fiat, il principale marchio di Torino ha bisogno di una nuova immagine: nascono modelli più accattivanti e, per l’occasione, viene lanciato un nuovo logo, ispirato alla serie a scudo adottata dal 1931 al 1968.
La nuova due volumi. Il modello con cui debutta il nuovo segno distintivo è la Fiat Bravo, lanciata nel 2007 con il compito di dare nuova linfa al segmento C, dopo gli anni della sfortunata Stilo.
Solo lettere. Nel 2020 fa il suo debutto sul mercato il marchio Fiat di sole lettere, con il classico font della Casa. A seconda dei modelli, verrà applicato sulla calandra, sul baule o su entrambi i punti menzionati, affiancando il logo a scudo rosso-argento del 2007.
Sulle showcar. Prima del 2020 il nuovo segno distintivo si era già visto in Brasile nel 2018, sulla concept Fiat Fastback, una Suv-coupé dalla linea accattivante. Nel Vecchio Continente, invece, spetta alla concept Centoventi portarlo in passerella, al Salone di Ginevra del 2019. In questa foto il logo viene accompagnato dal tricolore Fiat, ispirato al vecchio stemma a barrette.
Retro. In Europa il nuovo marchio con le sole lettere (che, ricordiamo, affianca, ma non sostituisce quello a scudo rosso-argento) si vede per la prima volta su un modello di serie all’inizio di marzo del 2020, pochi giorni prima del lockdown nazionale, quando viene presentata la nuova 500 a Milano. In questo caso, è solo sul portellone posteriore, perché davanti fa bella mostra di sé il nuovo logo della famiglia 500.
Fronte. Davanti, invece, viene utilizzato per la prima volta sul restyling della gamma Tipo, che porta in dote l’inedita variante Cross.
Per altre latitudini. Solo in Sud America il nuovo logo della Casa è accompagnato dal tricolore Fiat a barrette, ma in dimensioni molto più piccole di quello mostrato per la prima volta sulla concept Centoventi. Nella foto, la Fiat Pulse, un’esclusiva per quei mercati.
Quello oggi in uso, con il caratteristico scudo rosso-argento, ispirato al passato, è uno dei loghi più apprezzati nella storia della Fiat. Del resto, si tratta del segno distintivo con cui ha fatto il suo esordio nel 2007 la fortunata 500 del terzo millennio, riconosciuta fin da subito come icona glamour del marchio. Ma non è solo: in questi nuovi “anni 20” il logo è stato affiancato da un altro simbolo, caratterizzato dal solo lettering della Casa e oggi applicato su alcuni modelli. Parliamo dell’ennesima evoluzione del marchio Fiat, che solo nel secolo scorso è stato declinato in ben 14 versioni. Le troverete tutte nella nostra galleria d’immagini, insieme a quelle del nuovo millennio e ad alcuni modelli che ne hanno fatto uso.